PROLOGO

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A volte credi che le cose possano cambiare, gli anni passano, i tempi maturano e credi che quello che un tempo non era possibile ora invece lo sia. Tutti gli uomini hanno più diritti, c'è libertà di pensiero, di parola e di espressione, vi sono le pari opportunità. Pensi che in un mondo moderno come questo non ci siano guerre, distinzione di razza o genere, o divisioni tra ricchi e poveri... ma sono solamente cazzate. Ancora oggi la società ti vuole in un certo modo, vuole che parli in un certo modo. Si vive ancora in un mondo dove se hai possibilità studi e diventi quello che vuoi essere e se non né hai sei costretto ad una vita che non sogni, che non ti appartiene. La società vuole che tu diventi qualcuno, che tu faccia qualcosa per cui essere idolatrato sulla prima pagina di un giornale, se non lo fai sei una nullità. Non sai cosa fare del tuo futuro? Allora probabilmente verrai giudicato.

Ed è di questo che la nostra protagonista ha sempre avuto paura, di essere giudicata e di non saper cosa fare del suo futuro, cosa volesse davvero diventare. Le idee di Ludovica - Ludo per i pochi amici che ha – sono sempre state confuse, non ha mai saputo con esattezza cosa rispondere alla domanda "cosa vorresti fare da grande?".

All'asilo rispondeva con la cantante o l' attrice, ma per quello bisogna avere talento e diciamo che non era propriamente il suo caso, poi è passata a rispondere con "voglio diventare una ballerina" ed era anche piuttosto brava, forse una delle più brave nella sua scuola di danza, ma non era quello il suo destino. Alle elementari si appassionò alla storia tanto da voler diventare una studiosa di quella scienza o un'archeologa, ma si sa le passioni cambiano e quello che ti piaceva prima poi inizia ad annoiarti.

In terza media si ritrovò a scegliere l'indirizzo adatto a lei per le superiori, la sua scelta ricadde sul Liceo delle Scienze Umane con la banale motivazione "voglio diventare una psicologa". É sempre stato difficile per lei ingranare la marcia, le esperienze nuove sono sempre state un po' destabilizzanti per la nostra Ludo e forse, vedendo come stava andando il primo anno di superiori, quella non era stata la scelta giusta. Ma non si è mai data per sconfitta, quella doveva essere per forza la scelta giusta, non le ammetteva altre ed è andata avanti a studiare e a capire cosa davvero volesse diventare. In quel periodo aveva cambiato così tante volte idea, dal voler diventare una maestra d'asilo alla logopedista, ma in realtà aveva anche provato dopo il diploma, per due anni consecutivi aveva fatto ogni tipo di test d'ingresso mai andati in porto, forse neanche quello era il suo destino.
Lei dopotutto voleva anche insegnare, no? Le era sempre piaciuta la letteratura, quindi perché non unire le due cose? Si iscrisse a Lettere moderne, ma si sa le cose non vanno mai come dovrebbero andare e a lei non vanno mai bene.

Quando il primo esame ti va male inizi a domandarti se sei capace, se sai fare qualcosa di buono nella vita, vedi gli altri riuscirci e tu rimani indietro e ti domandi "cosa hanno loro che io non ho? Magari sono più intelligenti" e arriva l'ansia, la paura di non essere abbastanza, ti blocchi e non riesci ad andare avanti. Ludo iniziò a mentire ai suoi genitori su quanti esami aveva dato quell'anno, perché mentire è più facile del dover vedere la delusione negli loro occhi. In questi casi vorresti avere qualcuno che ti capisca, che ti tenda la mano per aiutarti a rialzarti. Quella mano a Ludo arrivò proprio da una delle persone che più temeva, un professore. L'aiutò a rialzarsi dicendole che non era sbagliata, aveva solo tempi diversi, non era stupida, anzi, era solo la sua mente a bloccarla ma che aveva tutte le capacità per farcela. E lo fece, andò avanti silenziando i demoni che aveva nella sua testa e arrivò al suo obbiettivo. "Proclamo la studentessa Ludovica Scala Dottoressa in Lettere Moderne con 105 su 110"ce l'aveva fatta. E Ludovica alla domanda "cosa vorresti fare da grande?" ora sapeva cosa rispondere: l'editrice nel mondo dello spettacolo.

La nostra Ludovica era pronta ad iniziare a vivere in una nuova città, si sarebbe spostata dalla sua piccola provincia di Napoli ad una grande città come Roma. Lì incontrerà sette ragazzi che le cambieranno completamente la vita.

La cosa che accomuna questi giovani ragazzi è l'essere controcorrente. Perché nell'essere diversi c'è magia.

NOTA AUTRICE
Questo è il prologo, una sorta di descrizione di quello che ha portato Ludovica alle vicende che verranno narrate nella storia. Questa idea mi è nata guardando una serie su Netflix "Tutte le volte che ci siamo innamorati", quindi è probabile che ci sarà qualcosa di simile. Spero non ci siano errori, se ci dovessero essere mi scuso in anticipo.😉

It starts with us // Christian Stefanelli -Amici 21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora