Capitolo 21

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Ludovica

"Ma guarda un po' chi muore si rivede, ciao figliolo" sputò con cattiveria suo padre, Ivan.

Così era iniziata quella sera a casa Stefanelli e non era stata decisamente tranquilla.

L'uomo che mi si parò davanti, così tanto uguale al ragazzo di cui mi ero innamorata, ma con gli occhi così diversi e spietati, non aveva fatto altro che sputare veleno addosso a suo figlio neanche quando ci eravamo seduti a tavola. Lì fu anche peggio.

"Mi è arrivata una telefonata dall'università, sai quanto sono amico del rettore"iniziò a parlare Ivan, che oltrettutto non si era neanche presentato, ci aveva invitati direttamente a tavola dove la cameriera aveva già apparecchiato per tre.

Vidi Christian stringere i pugni sul tavolo e istintivamente portai una mano sulla sua, che strinse automaticamente. Quel gesto non passò inosservato agli occhi di Ivan che le guardò con disgusto "Vuoi dirmelo tu perché ho ricevuto questa telefonata?"

"Non sono tenuto a farlo"disse Christian fin troppo arrabbiato, non lo avevo mai visto in quel modo e speravo di non vederlo mai più, se i suoi occhi avessero potuto uccidere Ivan sarebbe già morto.

L'uomo ridacchiò "Bhe dovrebbe visto che li pago io tuoi studi"

"Mi hai costretto a farlo"rispose Christian.

"È sempre stato per il tuo bene, invece tu hai preferito abbandonare una vita nel lusso, per cosa vorrei capire" Ivan era il contrario di Christian nei toni, se il ragazzo gli urlava in faccia con rabbia, lui rispondeva con un tono fin troppo piatto e calmo che faceva venire i brividi.

Christian si girò verso di me per cercare sostegno, quello che avrebbe detto a breve sarebbe stato decisivo, io annuí. Ero con lui qualsiasi cosa sarebbe successo, io ero lì.

Il ragazzo si girò di nuovo verso il padre, sostenendo il suo sguardo disse  "Per ballare, mi hanno preso nel corpo di ballo di un programma televisivo"

Mi sarei aspettata di tutto, che Ivan urlasse o che lanciasse in aria qualsiasi cosa si trovasse davanti, ma di certo non che scoppiasse in una fragorosa risata, con tanto di lacrime agli occhi, prendendosi gioco del figlio.

Christian abbassò lo sguardo, sapevo cosa stesse pensando, quindi gli strinsi la mano e lui mi guardò.

Sussurrai al suo orecchio "Non sei inutile"

Lui accennò un sorriso ma sapevo che i suoi pensieri erano più forti.

Quando Ivan smise di ridere si asciugò una lacrime e spostò lo sguardo verso di me, ignorando completamente il foglio come se quella grossa risata fosse già stava una risposta alla confessione di Christian "Chi sei tu?"

Ma che cazzo, mi schiarì la voce "Mi chiamo Ludovica" cercai di essere il più educata possibile anche se avrei voluto staccargli la testa dal corpo.

"Ludovica"disse con un tono che mi fece quasi vomitare, all'improvviso il mio nome non mi sembrò più così tanto bello "Un bellissimo nome per una ragazza ancora più bella"

"Stai lontano da lei, verme"disse a denti stretti Christian.

E tutto d'un tratto mi venne in mente quello che mi raccontò Mattia, di come aveva scoperto Ivan con una ragazzina dopo la morta della madre di Christian. Immediatamente spostai il piatto di carne che avevo davanti perché mi era anche passata la fame per la troppa nausea.

"Ora non posso fare neanche un complimento?"alzò le spalle, non si sentiva neanche in colpa.

"No"ringhiò il moro.

It starts with us // Christian Stefanelli -Amici 21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora