CAPITOLO 4 (parte 2)

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Christian

Eravamo appena usciti dal locale e ci stavamo avviando verso la mia macchina, Ludo era leggermente avanti a noi.
"Chri la smetti di guardarle il sedere" mi sussurrò Matti.
"Non lo sto guardando"che bugiardo che sono.
Il biondo mi guardò male.
"Va bene forse un po' l'ho guardato"risi io.
Mattia alzò gli occhi al cielo "Cerca di comportarti bene con lei, è davvero una brava ragazza"
Stavo per rispondere quando la mora si voltò verso di noi.
"Ragazzi ma poi io sto qui avanti a voi ma in realtà non so dov'è la macchina"rise lei.
Io le sorrisi e le porsi il mio braccio "Vieni puffetta ti ci porto io"
Lei alzò gli occhi al cielo ma accettò la mia offerta. Appena sentì la sua piccola mano intorno al mio braccio rabbrividì, forse il giacchetto di pelle a metà ottobre non andava più bene.
Quando arrivammo alla macchina Mattia insistette perché Ludovica si sedesse davanti, accanto a me.
Durante in viaggio il biondo non smetteva di parlare, ma io mi sentivo osservato intanto. Con la coda dell'occhio vidi la mora che non distoglieva lo sguardo dalle mie mani, io sorrisi, menomale che nessuno era all'altezza di Alessio.
Mi voltai verso di lei "Tutto bene, puffetta?"le chiesi interrompendo Mattia perso in non so quale discorso, lei distolse subito lo sguardo dalle mie mani e mi guardò con gli occhi spalancati.
"Sisi solo un po' di mal d'auto"disse grattandosi il naso, che bugiarda.
"Puffetta bastava dirlo, ti apro il finestrino"e così feci, lei mi ringraziò. Per un po' rimase a guardare il finestrino, ma vedevo che ogni tanto il suo sguardo cadeva ancora sulle mie mani, qualcosa mi dice che le piacciono.
Quando arrivammo al nostro palazzo parcheggiai nel posto auto riservato a noi.
"Ludo,tutto bene? Ti vedo bianca"le chiese Mattia preoccupato.
Chissà forse aveva capito che qualcuno all'altezza del suo ragazzo c'era.
"Oh si pulcino, sai il mal d'auto, ora mi passa"disse lei, toccandosi il naso.
Era proprio una bugia... aspetta, pulcino?
Scoppiai a ridere appoggiandomi allo al muro all'interno del palazzo, ogni scusa era buona per prendere in giro il mio frate.
"Ecco, Ludo grazie ora mi prenderà in giro"disse il pulcino imbronciandosi.
"A-andiamo fratè, pu-lcino?"dissi non trattenendomi dalle risate, avevo le lacrime agli occhi.
"Fratè!!"sembrava davvero un bambino quando sbatteva i piedi per terra in quel modo.
"Dai, Chri è così carino per questo lo chiamo pulcino"disse Ludovica strizzando le guance di un Mattia ancora imbronciato. Poi si bloccò e spalancò gli occhi, io smisi di ridere.
Mi aveva chiamato Chri, era la prima volta che lo faceva e suonava così bene detto da lei, ma questo non glielo avrei mai detto, anzi era stupido anche il pensiero. Quindi feci finta di non averlo sentito e continuai a prendere il giro Matti, fino a che non arrivammo alla nostra porta di casa.
Lei si stava avvicinando alla sua, quando mi venne una strana sensazione all'altezza del petto e mi balenò un pensiero in testa.
Non voglio ancora salutarla.
"Puffetta, che ne dici se ci guardiamo un film da noi?"le parole mi uscirono senza che me ne accorgessi, anche perché se lo avessi fatto non lo avrei mai proposto, quindi mi rimangiai tutto "Anzi no, ehm, lascia stare, avrai i tuoi impegni, non so, l'università queste cose così"dissi in difficoltà. Avvertí una sensazione nuova di...imbarazzo?
E io non lo sono mai. Mattia mi guardava sbalordito, anche lui non mi aveva mai visto così ed ero sicuro che fosse strano anche per il biondino. La ragazza mi guardò aggrottando le sopracciglia, forse stava pensando a come rifiutare la mia offerta in modo gentile. Il peso sul petto continuava a crescere,Mattia mi stava  ancora guardando in modo strano e la ragazza ancora doveva rispondere.
"Si, ehm, Ludo se vuoi vieni, abbiamo un sacco di patatine"le disse il biondino, lo conoscevo troppo bene stava tramando qualcosa, potrà avere anche la faccia da angelo ma infondo era un piccolo diavoletto.
Ludo rise, non so per quale motivo, forse per qualcosa tra di loro "Va bene , vengo volentieri. Sono sola oggi"
Io lasciai andare fuori l'aria, non mi ero accorto di star trattenendo il respiro.
Quando entrammo in casa Mattia ci lasciò soli per andare a prendere le patatine.
"Viene, puffetta, andiamo a scegliere un film prima che arrivi quello stuetco e decida di mettere uno di quei film romantici di merda"
Lei ridacchiò "Dai non sono male i film romantici"
Io mi voltai verso di lei che si era già seduta sul divano, mettendosi comoda. Dovetti fare una faccia buffa perché scoppiò a ridere.
"Che c'è? Perché ridi?"dissi ridacchiando anche io, la sua risata era contagiosa.
"Scusa è per il modo in cui mi hai guardato, mi faceva ridere"cercò di trattenere le risate, ma fallí miseramente.
"La smetti di prendermi per il culo, puffetta"le disse fingendomi arrabbiato. Intanto mi ero seduto accanto a lei e stavo cercando un film decente su Netflix.
"Scusa scusa ti giuro la smetto"smise di ridere ma aveva ancora gli occhi divertiti. Ci guardammo negli occhi, era bellissima e diversa dalle ragazze che avevo conosciuto fino ad ora, forse per questo mi incuriosiva così tanto. Ad interrompere il momento fu Mattia, che stava entrando nel salone con due buste di patatine.
Ci guardò "Ma ancora dovete scegliere il film, Chri vedi nella sezione romantici"
Io e la ragazza ci guardammo e  scoppiammo a ridere, lo conoscevo come le mie tasche.
Il biondo ci guardò stranito "Perché ridete?"
"Niente fratè, vieni qua dammi queste patatine, e non sceglieremo niente dalla sezione romantici"
"Invece si, Chri"mi disse la ragazza approfittando di un attimo di distrazione per rubarmi il telecomando.
Io spalancai la bocca "Ma dai, ti devo chiamare diavoletto non puffetta"
Lei ridacchiò "Vieni, pulcino scegliamo uno di quei film talmente romantici da fargli salire il diabete"
"Ci sto, così la smette di prendermi in giro"disse il biondo allungandosi per darmi un schiaffetto dietro la nuca.
"E basta con questi schiaffi fratè"dissi massaggiandomi la parte lesa.
"No, mai"
"Ha fatto bene"mi disse la mia puffetta puntandomi il telecomando contro. Se voleva sembrare minacciosa aveva fallito, su tutti i fronti.
Mi passai una mano sul viso disperato "Dai muovetevi a scegliere, tra poco le mie palle cadranno a terra"
"Linguaggio"mi ammonì il biondo.
"Sti cazzi?"
Mi arrivò uno schiaffetto dietro la nuca questa volta da parte della ragazza accanto a me.
"Ahia anche tu ora?"
"Si" disse ritornando alla sua ricerca.
Io lo so questa ragazza mi farà uscire pazzo, però ero contento che finalmente si stesse aprendo con me, non la volevo come amica questo era sicuro e anche palese, ma con le ragazze difficili come lei da qualche parte devi pur iniziare.
Alla fine scelsero "Tutte le volte che ho scritto ti amo" e già dal titolo avrei potuto capire quanto sarebbe stato brutto questo film. Parlava di un tizia che avevo scritto delle lettere a tutti quelli che aveva amato nella sua vita e ne erano tanti per i miei gusti, uno di questi era il fidanzato della sorella più grande. Quella più piccola le invia a tutti non ho capito per quale motivo strano e succede un casino noioso.
Neanche a metà film sentì russare, mi girai ed era quell' idiota di Mattia, faceva sempre, sceglieva i film e poi si addormentava.
"Sul serio si è addormentato?"
La ragazza mi ammonì di stare zitto,era concentrata a guardare il film.
Io sbuffai e mi alzai per mettere una coperta sul corpo addormentato di Matti e gli spostai delicatamente delle ciocche bionde dalla sua fronte. Con la coda dell'occhio notai la ragazza guardarmi con un sorriso dolce. Era il mio fratellino ero abituato a questi gesti con lui e al mio senso di protezione nei suoi confronti.
Ritornai al mio posto e continuai a guardare quel film cercando di non vomitare.
Stavamo quasi a metà film quando la ragazza accanto a me appoggiò la sua testa sulla mia spalla, si era addormentata anche lei. Le misi un braccio attorno alle spalle cercando di non farla svegliare, lei si sistemò meglio sul mio petto circondando il mio busto con il braccio, sicuro quando si sarebbe svegliata starebbe stato imbarazzante ma per il momento avrei la lasciato perdere. Le iniziai a passare le dita tra i suoi capelli, erano morbidi e profumavano di cocco.
Dopo un po' la stanchezza si fece sentire anche a me e mi addormentai con la testa appoggiata alla sua.

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