Christian
"Christian, porca troia, svegliati"
Aprì di colpo gli occhio e mi ritrovai il volto di Riccardo rosso che mi guardava con rabbia, mi ero addormentato senza neanche accorgermene.
"Mio Dio è la millesima volta che ti becco a dormire questa settimana, che ti prende?"continuò ancora ad urlarmi contro.
Avevo la testa che mi scoppiava e sentivo ancora la confusione del piccolo pisolino che avevo fatto, di certo le urla di Riccardo non aiutavano.
"Scusa e che non sto dormendo molto e..."cominciai a dire.
"Dimmi la verità, dormi durante le prove, prima di andare in onda questa settimana ho dovuto darti il mio thermos del caffè e per di più sei continuamente in ritardo, io non potrò coprirti per sempre lo capisci questo?" Io annuí "Dimmi la verità stai ancora facendo quella cosa stupida con i tuoi amici?"
Lasciai andare un grosso sospiro e mi alzai stiracchiandomi la schiena, mi faceva malissimo, risultati delle notti i bianco a studiare il copione del corto e le coreografie per il programma "Si lo sto ancora facendo" controllai il telefono per l'orario e ovviamente ero in ritardo per le riprese del corto, ma Ludovica avrebbe capito "C'è ancora da fare qui per me?"dissi sbadigliando poi l'attimo dopo, avevo urgentemente bisogno di un caffè.
"Ma tu ti rendi conto di quanto sei idiota" Riccardo era esasperato "Stai buttando nel cesso la più grande opportunità della tua vita per una cazzata"
Mi girai di nuovo verso di lui che non aveva smesso di seguirmi mentre mi incamminavo verso il mio camerino "Per me non è una cazzata, ora per favore puoi dirmi se ho finito?"
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo "Mio Dio si fai il cazzo che ti pare, devi essere qua alle 16 in punto, altrimenti non ti coprirò più" e se ne andò sbattendo i piedi per terra arrabbiato.
Per quanto lo facessi incazzare avevo capito che infondo mi volesse bene.
Entrai nel mio camerino per poter recuperare le mie cose e correre dagli agli altri ma fui distratto dal mio riflesso nello specchio, avevo una faccia orribile e i miei occhi verdi erano contornati da delle occhiaie viola, facevo paura.
Erano giorni con non riuscivo a riposare bene, ero impegnato per tutta la giornata con le riprese del corto e le prove del programma, per di più in quella settima c'era stata anche la prima puntata ed era andata benissimo, ero piaciuto al pubblico a casa - lo avevo capito anche dai numerosi edit su Twitter - ma la stanchezza si faceva sentire sempre di più, ad un certo punto nenche le bibite energetiche e le grandi quantità di caffè che bevevo sarebbero state d'aiuto.
Ma ce l'avrei fatta, ci avrei provato con tutto me stesso, non avrei lasciato niente in sospeso, né per il mio futuro né per quello con Ludovica, se ci fosse stato con lei. Perché in realtà dopo quel bacio non ce ne erano stati altri, eravamo stati impegnati entrambi e poi lei passava un po' troppo tempo con quel Simone, che non mi stava molto simpatico.
Riuscivamo a vederci solo durante le riprese ma non avevamo il tempo di stare un po' da soli e parlare perché io poi dovevo correre qui per il programma, quindi il nostro discorso importante era stato rimandato di una settimana e sicuro lo avremmo fatto ancora.
Il problema è che la volevo così tanto che mi sentivo di impazzire, lei è così bella, gentile, dolce, pura e io sono un completo disastro, e se prima ero sicuro di quello che Ludovica voleva ora non lo ero più e stavo andando fuori di testa.
E più la vedevo passare del tempo con Simone, ridere con lui, più sentivo un peso sul petto crescere. Mattia dice che sia gelosia, ma è impossibile io non sono mai stato geloso di nessuno come potevo esserlo di una ragazza che conoscevo da un mese scarso, si mi faceva sentire cose mai provate prima, ma non credo che in così poco il nostro rapporto sia diventato così forte da suscitarmi gelosia. Quindi ero arrivato alla conclusione, sotto lo sguardo poco convinto di Mattia, che quel peso al petto fosse solo possessività, con Ludovica ci sono andato a letto più di una volta, e non nascondo che vorrei farlo ancora, quindi è normale considerarla come qualcosa di mio e di nessuno altro. È un ragionamento logico, no?
Così perso nel mio monologo interiore che non mi ero reso neanche conto di essere arrivato alla macchina, quindi aprì la porteria e misi le chiavi nel quadro di accensione, ma il mio telefono iniziò a squillare, una videochiamata da Ludovica.
Quando la sua immagine apparve sul mio telefono rimasi a guardarla, come poteva essere sempre più bella.
"Puffetta"la salutai.
"Ciao Chri" amavo quando mi chiamava in quel modo così dolce "Stai venendo?"
Sorrisi "Per te potrei venire tutte le volte"risi me le serviva su un piatto d'argento queste battute.
Alzò gli occhi al cielo "Fai il serio"
"Si sono in macchina stavo per partire"
"Perfetto ci vediamo tra poco"
Ah puffetta ti prego fammi trovare pronto un caffè ne ho assolutamente bisogno"le disse supplichevole.
Lei mi sorrise "Ci avevo già pensato c'è un thermos con del caffè fumante che ti aspetta"
"Si è per questo che ti a..."mi fermai non stavo dicendo quella parola, impossibile "ti adoro" è quello che stavo dicendo.
Ludovica spalancò gli occhi ma poi si rilassò "Bene, ti aspetto, baci" e poi staccò senza darmi il tempo di salutarla.
E poi magari me le avesse dati quei baci.
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It starts with us // Christian Stefanelli -Amici 21
FanfictionLudovica Scala ad un certo punto della sua vita si ritrova a dover fare una scelta difficile:andare in un'altra città per inseguire il suo obbiettivo. Napoli - Roma, il viaggio che la condurrà ad esplorare se stessa e ad incontrare sette ragazzi che...