CAPITOLO 2

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Ero in ritardo. In un maledettissimo, enorme ritardo. E tutto per colpa di quell' idiota di Davide, ma dico io se ti suona la sveglia svegliati, no? Serve per quello. Giuro che un giorno lo ucciderò nel sonno. Mi affrettai ad entrare nell'ingresso principale dell'università e mi avvicinai all'ascensore, sperando che il professore non avesse già iniziato la sua lezione, ma sarebbe stato strano se la fortuna fosse stata dalla mia parte.
Entrai con l'affanno in aula pensando di aver interrotto tutto ma forse quel giorno davvero c'era un dio che mi voleva bene, perché il professore non era ancora arrivato e era rimasto anche un solo posto in tutta l'aula accanto ad una ragazza mora.
Mi sedetti ringraziando la ragazza in questione impegnata a parlare con alcuni colleghi davanti.

"Sei fortunato che stamattina non ti ho ucciso. Menomale che il prof non è ancora arrivato e ho trovato un posto. Ti odio stronzo, la prossima volta me ne vado e ti faccio fare tardi"
Ludo ✨ 9:20

"Babe, scusa, guarda il lato positivo non hai perso nulla"
Davidello 🕺 9:21

"Mangiamo a pranzo insieme nel cortile?"
Davidello 🕺 9:21

"Dovrei dirti di no, ma ti dico di sì stronzo"
Ludo✨ 9:22

"A dopo, amore 😘"
Davidello 🕺 9:23

"Sara hai chiesto a quelle tue amiche per le stanze libere da me? Perché io e Sophie né abbiamo davvero bisogno" sentì dire dalla ragazza accanto a me.
"Si Caro ho chiesto, ma non sono più interessate mi dispiace" disse la ragazza di fronte, Sara, dispiaciuta.
"No mannaggia, fammi sapere se conosci qualcun'altro. La casa è un po' troppo grande solo per noi due"
"Si tranquilla Caro chiederò in giro"
"Grazie mille Sara"le sorrise la mora.
Quindi quella ragazza accanto a me stava cercando due coinquilini, quella era davvero decisamente la mia giornata fortunata.
"Ciao scusami non volevo farmi gli affari tuoi, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la tua conversazione. Il mio miglior amico ed io stiamo cercando una casa da condividere con altri coinquilini, siamo arrivati ieri qui a Roma e non abbiamo visto ancora niente, ho sentito che hai due stanze libere" le dissi gentilmente sperando che non mi prendesse in antipatia per aver ascoltato la sua conversazione.
Al contrario delle mie aspettative lei si girò con un sorriso enorme verso di me, aveva un viso dolcissimo.
"Oddio si, la mia coinquilina ed io stiamo cercando da un bel po' qualcuno che potesse occuparle, sai qui l'affitto costa tanto"disse lei "Se sei interessata potete venire a vederle anche oggi se non avete nulla da fare"
"Oh no siamo liberi, verremo volentieri. Stiamo pernottando in un B&B per il momento e non è una bella sistemazione, la notte si sente di tutto" dissi io ricordando i due ragazzi che la notte scorsa scopavano nella stanza affianco alla nostra, Dio quanto urlavano.
Lei rise " Immagino. Comunque non mi sono presentata io sono Carola, ma puoi chiamarmi Caro" allungò la mano per stringere la mia.
"Piacere di conoscerti, io sono Ludovica, ma puoi chiamarmi Ludo. Magari dopo puoi venire a pranzo con noi così conosci anche Davide"
"Certo volentieri. Che lezione hai oggi così magari se le abbiamo insieme quando finiamo andiamo da me"mi disse lei sorridendomi gentile.
Non so perché ma quella ragazza mi metteva tranquillità. Sono sempre stata il tipo che andava più d'accordo con gli uomini che con le donne, chissà magari Carola era diversa.
Le feci vedere i miei orari e combaciavano con i suoi, almeno sarebbero stati più divertenti i corsi con lei. Iniziammo a parlare del più e del meno, lei sarebbe voluta diventare una regista e io le raccontai il mio sogno di diventare una sceneggiatrice.
Alla fine delle lezioni mattutine Carola ed io raggiungemmo Davide nel cortile, che già aveva occupato un tavolo.
"Eccolo è lui"dissi a Carola appena lo vidi. Davide stava guardando qualcosa sul suo cellulare, sicuro qualche ragazzo con cui si sarebbe visto.
"Cavolo, è bono porca miseria"esclamò Carola.
"Caro giochiamo per la stessa squadra"risi io.
Lei mi guardò confusa "In che senso?"
"È gay Carola"
"Oh e che palle" sbuffò lei.
Raggiungemmo Davide che appena mi vide si alzò e mi abbracciò forte.
"Dio quanto mi sei mancata ragazzina. Lo sai che ti voglio bene" disse fin troppo dolce. Sicuro voleva chiedermi un favore.
"Cosa vuoi?"dissi io esasperata.
"Okay va bene non ti si può nascondere niente. Ho conosciuto questo ragazzo nel mio corso e mi ha chiesto di uscire. Non è che questa bella moretta ti può ospitare per una notte, voglio letteralmente farmi aprire in due"disse supplichevole.
"Oddio potresti essere meno specifico? Comunque ho una notizia bella da darti, però presentati prima buzzurro" dissi indicando Carola che si era seduta affianco a me.
"Ciao bella morettina, piacere Davide" le porse la mano lui.
"Piacere Carola, mi stai già molto simpatico"gli sorrise gentile Carola.
"Bene ora che ci siamo presentati, Carola ha due stanze libere che vorrebbe affittare e oggi ci ha chiesto se vogliamo andare a vederle, ma tu a quanto pare sei impegnato" dissi guardandolo male.
"Tesoro sono due giorni che non scopi e ti vedo già nervosetta. Comunque si Carolina sono impegnato ma mi fido di questa stregaccia" disse Davide soffiando un bacio a me.
Io sospirai mettendomi una mano in fronte, sono una donna distrutta.
"Va bene allora Caro verrò e deciderò io per lui, però penso che la risposta sarà positiva visto che il signorino mi ha sfrattata" dissi guardandolo male, poi aggiunsi sempre guardando Davide "Sappi che ti darò la stanza più brutta"
"Non avevo dubbi tesoro"mi fece l'occhiolino lui.
Io alzai gli occhi al cielo.
Carola intanto ci guardava divertita "Ma fate sempre così voi due?"ci domando.
"Sempre morettina" le rispose Davide.
"Da quanto tempo vi conoscete?"
"Da sempre, ancora prima che nascessimo. Le nostre mamme si sono conosciute durante i controlli in ospedale quando erano incinte"risposi io sorridendo a Davide , sapevo che quell'argomento lo disturbasse. Lui ricambiò, stava per dire altro ma fu interrotto da mio telefono che iniziò a squillare.
Era Alessio, lo avevo sentire solo per messaggio.
"Uhh è Ale"dissi io felice
"Oddio che bello"disse Davide alzando gli occhi al cielo. Lo mandai a fanculo mentre mi allontanavo da loro.
"Ehi amore" risposi al telefono.
"Ciao principessa" mi salutò Ale. Mi era mancata la sua voce roca "Come stai piccola?"
"Bene, tu? Sai forse abbiamo trovato una sistemazione. Ho conosciuto una ragazza carinissima che ha due stanze libere, oggi andrò a vederle"
"Io sto bene. Sono contento così non vivrete più in quella squallida stanza di un B&B, non era adatta a te sei troppo IN per quei posti"mi disse lui in po' disgustato.
"In? Ma come cazzo parli" risi io.
"Che c'è è vero" disse lui spazientito "Comunque lascia stare, mica ci sono dei ragazzi in questa casa?"
Io alzai gli occhi al cielo, a volte era strano quel ragazzo "No credo di no, ma poi anche se fosse mi conosci non sono il tipo"
"Lo so, io mi fido di te ma non di loro. Tu sei solo mia ricordatelo"
"Ma che significa? Io mi fido di te e non di loro, se ti fidassi non saresti preoccupato"dissi io, mi stavo innervosendo. Non mi aveva chiesto neanche come stesse andando con l'università oppure della casa nuova che avevo a disposizione.
"Vabbè senti lascia stare, non voglio litigare"sicuro stava sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
Infondo neanche io volevo farlo, non ci eravamo sentiti per due giorni non mi andava di litigare proprio ora.
Sospirai "Va bene lasciamo stare"
"Ti devo raccontare un sacco di cose..."iniziò a parlare del lavoro, di come stessero andando le cose, lui e il padre avevano chiuso un grande affare che li avrebbe resi ancora più ricchi di quanto già non fossero e così, parlò solo lui per minuti interi, l'unica cosa che mi lasciava fare era annuire ogni tanto. Davide da lontano iniziò ad indicarmi il mio piatto di pennette al sugo ancora sul tavolo, effettivamente ancora non avevo toccato cibo e tra poco sarebbero iniziate le lezioni pomeridiane dovevo sbrigarmi.
"Ale scusa se ti interrompo ma devo ancora mangiare e tra poco ho lezione. Magari ci sentiamo più tardi e finisci di dirmi tutto, va bene?"
"Invece che ne dici se stasera facessimo un po' di sexting?"mi disse malizioso.
In realtà non né avevo molta voglia, dovevo sistemare gli appunti, vedere la casa, conoscere meglio Carola e Sophie. E poi non si può avere sempre voglia di fare sesso, giusto?
"Ale non mi sembra il caso tra la casa, gli appunti da sistemare, non ho tempo mi dispiace. Domani?"
"Eh va bene, ci sentiamo"disse lui un po' deluso.
"Va bene, ciao ti amo"
"Sisi anche io" mi rispose un po' scocciato e chiuse la chiamata.
Mentre ritornavo dai miei amici pensavo che a quel ragazzo non gli andava mai bene niente, non sapevo più che pesci prendere con lui.
"Finalmente hai chiuso con Alessandro"mi disse Davide mentre mi sedevo al tavolo.
"Alessio, lo sai perfettamente che si chiama così" dissi io mentre aprivo il coperchio delle mie pennette.
"È il tuo ragazzo?"mi chiese Carola.
"Si stiamo insieme da un anno, magari quando si deciderà a venirmi a trovare te lo farò conoscere"
"Non ti perdi niente Carolina" le disse Davide.
"Idiota"
"Invece io sarò molto contenta di conoscerlo"mi disse Carola ridacchiando.
Io le sorrisi e continuai a mangiare.

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