Capitolo 16 parte 2

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Ludovica

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A mia discolpa posso dire che non erano quelle le mie intenzioni...oddio forse un poco...va bene erano decisamente quelle.
Però magari come dessert, come ricompensa per aver parlato della nostra situazione, e magari dopo un bel piatto di pasta sugo e tonno, che ora era rimasta abbandonata sul fuoco spento.

Invece Christian, il bastardo, si era presentato alla porta senza maglia, sono sicura facendolo apposta, sapendo l'effetto che il suo corpo ha sul mio e io ero già eccitata dopo quei baci bollenti che ci eravamo scambiati quel pomeriggio.

Sinceramente non ho potuto rifiutare quando mi sono ritrovata sul ripiano della cucina con il riccio in mezzo alle mie gambe, che mi lasciava baci bagnati sul collo e carezze fin troppo lascive sulle mie cosce.
Ormai ero talmente andata che lo lasciai fare. Gli lasciai premere la sua bocca sulla mia, lo lasciai invadermi con la sua lingua, gli avvolsi ancora più forte le gambe attorno ai suoi fianchi. Mi sentivo in paradiso, mi era mancato tantissimo.

"Mi provochi troppo così" mormorò Christian sulle mie labbra.

"Così come?"sussurrai con tono fintamente ingenuo.

"Quando ti spingi ancora di più contro di me" per farmi capire cosa intendeva mi attirò ancora di più verso il suo bacino e io gemetti sentendo la sua erezione contro di me.

"Cazzo, stasera non ho intenzione di fare il bravo" mi avvertí.

"Mi stai minacciando Stefanelli?"

"Prendila più come una promessa" sussurrò con le labbra sulla mia gola mentre ci lasciava sopra baci a bocca aperta, leccava e mordeva ogni punto e io mi sentivo di impazzire.
Con una mano mi teneva bloccata contro di lui, un'altra cercava di togliermi quei jeans fin troppo stretti

"Questi pantaloni ti fanno un bel culo, ma ti prego non metterli quando facciamo sesso" si lamentò lui.
Io ridacchiai e lo aiutai a toglierli lasciandoli cadere sul pavimento insieme alle mutandine.

"Meglio?"gli chiesi.

"Molto meglio"

Passai ad abbassare i pantaloni della sua tuta insieme ai boxer, e liberare la sua erezione, gonfia e rossa, l'afferrai guidandolo fino a toccarmi"Chri...il p-pres..."la mia voce era roca e ormai sentivo la bocca secca, cosa che invece non si poteva dire per un'altra parte del mio corpo.

Christian annuì e aprì un mobiletto della cucina affianco alle mie gambe, dentro c'erano un infinità di preservativi.

"Perché avete dei preservativi in cucina?"

"Sei in una casa piena di uomini sessualmente attivi ci sta, li abbiamo in qualsiasi angolo della casa" si giustificò fiondandosi di nuovo sulle mie labbra per baciarmi famelico.

Fu così tanto svelto ad infilarsi il preservativo quanto io veloce a catturarlo dentro di me.
Christian era bello, così tanto che era difficile non staccargli gli occhi di dosso.
Ed era bravo a letto, così bravo che non ne avevo mai abbastanza.

Mentre lo sentivo muoversi dentro di me, mi avventai di nuovo sulle sue labbra, stringendogli i capelli in un pugno, non volevo smettesse di baciarmi.

"Sei bollente" sussurrò a fior di labbra.

"Anche tu"

"Stai per venire?"

Aumentò il ritmo ed io ebbi una momentanea perdita di coscienza, mentre un ondata di piacere mi saliva dal basso ventre "C-ci s-ono quasi"
Lui posò una mano sul mio petto e con delicatezza mi spinsi lontano da lui per farmi indietreggiare, con la schiena appoggiata alle piastrelle.

It starts with us // Christian Stefanelli -Amici 21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora