CAPITOLO 3

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Leggete la nota autrice alla fine del capitolo

Ludovica

Quella mattina a svegliarmi furono i raggi del sole che provenivano dall'enorme finestra del salotto e un torcicollo tremendo. Quando aprí gli occhi mi resi conto di due cose: primo, avevo addosso la stessa coperta che la notte prima avevo messo a Christian; secondo, lui non era più sul divano e non sapevo assolutamente dove fosse.
Iniziai ad andare nel panico, Mattia mi avrebbe sicuramente ucciso, no probabilmente lui no è troppo carino, allora lo avrebbe fatto sicuramente Alex, si lui si. Camminai verso il corridoio di corsa e appoggiai l'orecchio alla porta del bagno, non era lì, aprí a caso una delle stanze, chissà magari stava scomodo sul divano e si sarà addormentato su un letto a caso...e non era neanche lí.
Ritornai in salotto per controllare fuori al balcone ma nemmeno.
"L'ho perso, l'ho perso, l'ho perso"dissi disperata entrando in cucina, con le mani tra i capelli.
"Cosa hai perso?"
Io alzai lo sguardo e lì appoggiato al ripiano della cucina, senza maglia che sorseggiava tranquillamente un caffè, c'era Christian.
Io spalancai la bocca "Te, ho perso te. Dovevi svegliarmi" dissi puntandogli il dito contro.
"Quando mi sono svegliato dormivi e poi sono capace di farmi un caffè da solo. Sapresti per caso dirmi dov'è la mia maglia?" disse il ragazzo mentre si girava di spalle per pulire la tazzina.
Quella schiena me la sarei sognata stanotte, probabilmente. Ho un ragazzo ma ho pur sempre degli occhi.
"I-io...ehm" balbettai.
"Eh allora?"mi chiese lui spazientito e nervoso.
"N-non lo so, ieri l'hai buttata da qualche parte nel salone"
"Vabbè lascia stare quando la trovi me la ridai. Comunque perché sono qui? Abbiamo fatto sesso?"poi mi guardò dall'alto in basso con un faccia da schiaffi "No non l'abbiamo fatto, nel caso avresti una faccia diversa "
"Che ha la mia faccia che non va? " quella sua saccenteria iniziava a scocciarmi.
"Nulla" fece spallucce "Te lo spiego con parole semplici, tutte le donne dopo aver scopato con me hanno la stessa faccia tranquilla, rilassata e soprattutto soddisfatta" concluse facendomi l'occhiolino.
"Oh immagino tu faccia cadere tutte ai tuoi piedi grazie al tuo umilissimo ego"dissi io incrociando le braccia al petto, qualcosa mi dice che non andremo mai d'accordo.
"In realtà ho molte qualità, non se mi capisci" alzò le sopracciglia con fare allusivo.
Io lo guardai negli occhi, avevano un colore strano ma erano belli. Non erano semplicemente verdi come i miei ma avevano anche del marrone e delle pagliuzze dorate all'interno.
"Non ti conosco ma già so che non potremmo mai andare d'accordo" gli dissi incrociando le braccia al petto.
Lui mi guardò intensamente come se volesse raccogliere ogni minimo particolare di me, poi sorrise sgembo.
"Non hai risposto alla mia domanda perché sono qui?"mi chiese avvicinandosi di più a me.
"Devi dirmelo tu perché sei qui? Ieri notte cercavi di aprire la nostra porta" dissi alzando lo sguardo verso di lui.
"Mmhh... avrò confuso le porte" era arrivato a pochi centimetri da me, alzò una mano per aggiustare una cioccia dei miei capelli dietro l'orecchio "Non ci siamo neache presentati, è un po' da maleducati, non trovi?"il suo tono di voce si era abbassato ed era diventato più roco. Io deglutí, stavo sudando forse oggi faceva più caldo, mi sarei dovuta mettere qualcosa di più leggero per andare all'università.
Mi schiarì la voce e sussurrai "Ludovica"
Lui mi fece di nuovo quel sorrisino fastidioso, mi prese la mano e mi baciò il dorso non perdendo mai il contatto visivo "Piacere Christian".
Eravamo così tanto vicini che potevo davvero contare quelle lentiggini che avevo rivisto anche in sogno. Mi stava  tenendo ancora la mano mentre l'altra era ancora nei miei capelli impegnata ad accarezzarmi le punte, i suoi occhi erano ancora inchiodati ai miei. Non so perché ma ero immobile, non riuscivo a fare neanche un passo, avrei dovuto spostarmi perché quello che stava succedendo non era normale e neanche giusto, ma semplicemente non ci riuscivo. Vidi i suoi occhi spostarsi sulle mie labbra, lo vidi avvicinarsi ancora di più...e io lo stavo lasciando fare e non capivo neanche perché.
"Scusate se vi interrompo" disse Davide posando la spesa a terra.
Christian ed io ci staccammo subito l'uno dall'altro e distogliemmo lo sguardo.
Gli occhi di Davide andavano da me al  riccio, sapevo che mi avrebbe riempita di domande. Ma cosa avrei potuto dire neanche io sapevo cosa fosse successo, un minuto prima stavamo litigando l'altro flirtando, l'altro ancora quasi baciando, perché è quello che stava accadendo,no? Almeno credo. Magari non stava succedendo proprio niente, sono semplicemente in astinenza e mi  sono immaginata tutto, forse avevo una ciglia sotto all'occhio e voleva semplicemente togliermela, si sarà sicuramente così.
"Ehm...io sono Davide"si presentò il rosso incerto.
"Christian"il riccio si avvicinò alla porta della cucina per andare via, ma poi si girò all'ultimo "Grazie per il caffè, puffetta. E se trovi la mia maglia, tienila come promemoria" mi fece l'occhiolino prima di andarse.
Promemoria? Di che? Stavo per seguirlo alla porta ma se ne era già andato. Ritornai in cucina dove c'era un Davide curioso che mi guardava con un sopracciglio alzato.
"Entro in casa e non mi senti, penso vabbè starà dormendo ancora, ma entro in cucina, e cosa trovo? Te e il ragazzo del bagno che stavate quasi per saltarvi addosso. E ora prima di andarsene ti ha chiamata anche puffetta, stiamo già ai soprannomi dolci, che carini"
"Non ci stavamo per saltare addosso, avevo una ciglia nell'occhio e me la stava togliendo niente di più niente di meno" e scappai verso il bagno per non dover rispondere a nessuna sua domanda.
"Certo vai a raccontarle a chi non ti conosce queste bugie, puffetta" lo sentì urlare.
Appena entrai in bagno mi appoggiai al lavandino presi un grosso respiro e mi guardai allo specchio. Non è successo niente, voleva davvero togliermi una ciglia dall'occhio.
Mi spogliai e mi infilai nella doccia.
"Puffetta"risi io, infondo era carino come soprannome.

It starts with us // Christian Stefanelli -Amici 21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora