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"Sedetevi" sospira papà "Massimo tu puoi uscire" "Ora voi due mi spiegate cos'è successo" dice facendo un respiro per calmarsi. "Era solo un bacio" mi giustifico. "Elisa. Tu sai dove sei?" mi chiede nervoso. "Sono dove tu mi hai messa".
"Sei un carcere Elisa!" urla buttando le carte per terra "Sei in un fottuto carcere e hai baciato un fottuto criminale!".
"Perchè secondo te io sono una santa?".
"Dopo questo ho i miei seri dubbi""Cosa ti ho fatto mancare? Ti ho sempre dato tutto".
"Dandomi nulla. Facendomi passare le feste da sola e pagando gli hotel più cari per essere controllata. Tu non ci sei mai stato. Ho sbagliato a nascondermi nel cofano ma non l'avrei mai fatto se tu, per una volta mi avessi portata con te. Mi tratti sempre come una bambina ma non sono più una bambina!".
"Scordati tutto fino a quando non mi dimostri rispetto ragazzina".
"La mamma non sarebbe d'accordo" sussurro. "Tornate in cella. Tutti e due fuori di qui".

"Ne vuoi parlare?" mi chiede Ciro sedendosi sulla scrivania.  "In realtà vorrei evitare".
"Come vuoi. Se hai bisogno sai dove sono" mi dice uscendo. Salgo nel suo letto e mi sdraio guardando la finestra per addormentarmi e non pensare a questo casino.

Passo il pomeriggio a dormire e quando mi sveglio è già buio.  "Ciro" lo chiamo mentre è sdraiato nel suo letto "Mi dispiace" gli dico. "Per cosa?" mi chiede lui facendomi segno di salire. "Per averti messo nei casini con mio padre" gli dico restando ferma. "Tuo padre è obbiettivo. Sei in un carcere e hai baciato un criminale. Sai perché sono qui?".
Scuoto la testa. Lui scende per avvicinarsi a me. "Per aver sparato a 'nu ragazzo." mi sussurra. Mi immobilizzo. E se uccide pure me? "Hai paura 'e mme?" mi chiede restandomi dietro. Porta le sue mani sui miei fianchi facendomi sentire il suo respiro sul mio collo. "No" sussulto mentendo "È la seconda volta che me lo chiedi. Vuoi che io abbia paura di te?" gli chiedo cercando di restare impassibile. "Voglio 'e tu' mi dicere 'a verità. 'Na persona ca nun ha paura nun s'impappera' o s' 'e tira indrino" "Ora dimmi che non hai paura guardandomi". Mi gira verso di lui facendomi tenere lo sguardo incollato al suo. "Non ho paura di te" gli dico prima che lui possa chiedermelo. "Nun capisco come fai a nun avere paura. Sto mondo è 'na giungla, piccerella. 'Na giungla e io so' 'o lupo. Nun te scurda mai 'sta cosa."

La sua presa diventa decisa mentre mi stringe a sé per baciarmi. Mi morde il labbro per farmelo aprire e far entrare la lingua che lotta con la mia.

"Se ho interrotto qualcosa sono felice di averlo fatto" esclama la voce di papà "Ciro allontanati da mia figlia".
Ciro alza le mani e fa come gli ha detto mio papà che ha un pacco in mano. "Forse ho esagerato stamattina. L'insegnante mi ha fatto leggere il tuo tema e penso che un regalo di scuse sia il minimo" mi dice passandomelo. Lo apro e dietro il pacco anonimo c'è ne sta uno di Dior con dentro la borsa che avevo chiesto. "Ti piace?" mi chiede. "In mano è ancora più bella che in vetrina" sorrido. "Stasera vado a cena fuori con la Maria. Ti va di venire?".
"Preferisco stare in cella che a una cena con la professoressa".
"La Maria ti vuole bene".
"Falla diventare la mia matrigna e la seppellisco viva" sorrido innocentemente. "Ho capito. Buonanotte" mi dice dandomi un bacio sulla fronte. Da un occhiata a Ciro prima di uscire e andare a cena con quella cosa. "Ciro" lo chiamo mentre tengo ancora la borsa "Non uccido nessuno se la chiudo in una bara fa viva, giusto?".
"Un po' macabro ma effettivamente non sei tu a levare la vita alla professoressa Maria" mi sorride. "Lo faresti anche tu se tuo padre uscisse con la tua insegnante".
"Oppure ne approfitterei" "È divorziato?" mi chiede. Abbasso lo sguardo "Vedovo".
"Mi dispiace" "So che significa vivere senza una madre".
"Scusa, preferisco non parlarne"singhiozzo. Lui mi leva la borsa dalle mani per poggiarla sulla scatola. Mi abbraccia. Appoggio la testa sul suo petto che bagno con le lacrime "Scusami". "Puoi dormire con me?" gli chiedo. Lui annuisce e dopo essersi spogliato ci sdraiamo del suo letto.

Da dietro le sbarre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora