15.

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Quando torno a casa corro in camera per mettere il costume e scendere in piscina. "Elisa" mi chiama la Maria "Vieni, ti devo dire una cosa".
"Arrivo!" sbuffo uscendo dall'acqua.
Rientro a casa con l'ascigamano tra i capelli e un accappatoio. "Che c'è?" le chiedo.
"Ecco, tuo padre non sa come dirtelo" mi dice agitata "Ci sposiamo".
A quelle ultime parole non capisco più nulla.
Come può papà sposare una megera sanguisuga come la Maria? Come può sposarsi dopo mamma? "Volevamo chiederti di fare la damigella" mi sorride. "Io...io ci devo pensare" balbetto correndo in camera mia.

Mi vesto di fretta e metto l'essenziale in uno zaino capiente. Prenoto un uber e di nascosto esco di casa. "Dove la porto?" mi chiede l'autista. "All'IPM" gli rispondo.

Suono al campanello "Sono Elisa. Devo parlare con mio padre" dico a citofono. Il comandante mi apre il portone e mi fa entrare "Posso vedere Ciro?" gli chiedo fermandomi. "L'orario delle visite è tra mezz'ora" mi risponde.
"Per favore" "Ho bisogno di parlargli senza che mio padre lo sappia".
"Va bene" mi dice.

Fa segno a Ciro, che era seduto a fumare, di seguirlo verso le scale. "T'apposto?" mi chiede tenendomi per le spalle. Lo abbraccio scoppiando in lacrime "No" singhiozzo. "Che è successo?" mi chiede. "Voglio tornare a stare con te".
"Ma stiamo ancora insieme".
"Non voglio più tornare a casa" specifico. "E perchè?".
"Maria diventerà la mia matrigna. Sta già cercando di mettermi contro papà e se ci vivrà ci riuscirà".
"La donna in barca?" mi chiede.
"Secondo te chi l'ha informato di tutti i dettagli? Già è contrario che stiamo insieme, se Maria iniziasse a controllarmi succederebbe il putiferio".
"Maria saprà già che sei qui. Che vuoi nasconderle?".
"Non lo sa. Sono scappata".
"Sei impazzita? Ti cercheranno!".
"Ma non qui. Mi nasconderò in stanza. Papà non verrà mai nelle celle".
"E vuoi stare chiusa in carcere? Elì ci sarà sicuramente un modo migliore".
"L'altra opzione è stare chiusa in casa e non far altro che studiare. Mi conviene stare qui. Almeno non sono sola. Sono con te".
"Va bene" mi sorride. "Ti amo Ciro" gli sorrido baciandolo.

Vado nella cella di Ciro e sistemo per quanto posso i vestiti. Il letto che occupavo io è occupato da altre coperte.
"Eli" esclama Filippo "Che ci fai qui?" mi chiede.
"Fli" gli sorrido abbracciandolo "Non dirlo a nessuno".
"Perchè?" mi chiede curioso. "Sono scappata".
"Scappata? Lo zio sarà preoccupato". "Ancora non lo sa" "E non deve saperlo".
"Come vuoi. Se hai bisogno sai dove sono" mi sorride uscendo.

Da dietro le sbarre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora