Quando torno a casa supplico alla Maria di non dire niente a papà "Non hai da studiare? Cambiare scuola non ti esenta dal non far nulla" mi dice cambiando argomento. Resto in silenzio e salgo in camera per non vederla.
Esco nell'ampio balcone curvo dove c'è un lettino per prendere il sole. Ancora in costume mi sdraio.A cena papà non c'è. "Ha avuto un inconveniente a lavoro" mi dice la Maria "Indovina chi è stato dei tuoi compagni criminali?".
"Se lei provasse amore per qualcuno forse riuscirebbe a capire" balbetto. "Io amo tuo padre e se per amare lui devo avere te tra i piedi mi rassegno a fare la mammina premurosa per farsi piacere da un ingrata come te".
"Mio padre o la sua carta di credito? State in una villa, con auto di lusso, vestiti firmati e una domestica che pulisce, lava e stira. È mio padre che amate? O i suoi regali?".
"Vai in camera e guai a te se sento un so gemito" mi ordina restando impossibile. "Vi farebbe bene un orgasmo, uno vero però" le dico salendo in camera.Papà è un folle se pensa che io possa convivere con un essere così.
La mattina Maria mi porta al carcere, nell'ufficio di papà. "Caffè?" mi chiede papà quando la prof se ne va. Annuisco mettendomi comoda sul divano in pelle.
Ciro entra nell'ufficio accompagnato dal comandante "Bene. Adesso che ci siete tutti e due possiamo parlare di quello che è successo ieri" dice con una strana calma "Sedetevi sulla sedia".
Ci spostiamo davanti la scrivania. "Ciro, sai che quando fate le uscite in barca non potete uscire dal mezzo?" gli chiede. "Sono scivolato" risponde lui. "Elisa, ti ho preso una barca per farti fare snorkeling e organizzare qualche festa con gli altri no per avvicinarti qui" dice a me.
"Papà mi dispiace ma non puoi decidere tu chi devo amare" gli dico trattando le lacrime. Ciro mi stringe la mano come per dirmi "io sono qui".
"E non è questo che voglio fare ma se vuoi stare con lui si dovrà comportare in modo esemplare o ritorni a Milano andando a vivere in periferia con Maria".
"Le prometto che mi comporterò bene con Elisa" dice Ciro a papà. "Farò in modo di accertarmene" "Elisa, Maria ti viene a prendere per ora di pranzo" dice papà facendoci uscire dall'ufficio.
Ciro mi ferma non appena chiude la porta "Mi devi promettere che non mi tradirai" mi dice stringendomi il polso. "Perchè mai dovrei farlo?" gli chiedo spaventata. "Promettilo". "Te lo prometto" gli dico.Mi porta in uno sgabuzzino. Chiude la porta a chiave e mi sussurra di fare silenzio mentre mi palpa il seno. Mi abbassa i jeans fino alle ginocchia e abbassa i suoi. Sposta il mio intimo assieme al suo. Mi prende per il culo che stringe mentre mi tiene in braccio con la schiena poggiata alla parete. Spinge forte dentro di me mentre mi bacia per soffocare i nostri gemiti.
STAI LEGGENDO
Da dietro le sbarre
FanfictionIl direttore del carcere minorile arriva a Napoli con sua figlia. La vita di Elisa cambierà radicalmente tra amore e drammi familiari. ⚠️chiedo scusa a tutti i napoletani che leggeranno⚠️ non conosco il napoletano quindi le parti scritte in dialett...