I nonni erano tornati a casa nostra la mattina presto. "Finché i nostri nipoti sono qui ci saremo anche noi, soprattutto ora che siete pieni di guai" avevano detto a papà che insisteva per farli tornare. Ciro, anche se bendato, era ritornato a camminare.
"Domani vado a trovare Filippo" gli dico mentre siamo in giardino a prendere il sole. "No".
"Si" ribatto "Lo saprà".
"Che sono vivo?" mi chiede alzandosi. "Che sono incinta".
"E mentre che ci sei digli pure di fare il padrino".
"Ciro sto per entrare al terzo mese".
"Se proprio vuoi dirglielo fallo dopo gli esami. Tra poco ti diplomi".
"Ci saremmo dovuti diplomare insieme" sussurro pensando a quando organizzavamo la festa "Quel giorno sarà tanto se ci sarà e se ci sarà non salterà dalla gioia" dico a voce alta. Mi guarda in silenzio e se ne va. "Ciro!" lo chiamo mentre entra a casa ma non si gira.Lo seguo fino in camera sua "Vai a dire tutto quello che vuoi al tuo cuginetto. Sarà l'ultima volta" mi dice sbattendomi la porta in faccia. "Ciro per favore! Possiamo parlarne almeno?"
"No" mi risponde freddo.
Sbuffo in modo che mi possa sentire e vado a prepararmi.Raggiungo il carcere con papà. La sala degli incontri è un ambiente austeramente arredato, sono presenti diversi tavoli di legno con più sedie. Bisogna firmarsi prima di entrare. Una sottile finestra a barre sul lato fornisce una limitata vista esterna. L'atmosfera è carica di tensione e raramente offre comfort.
"Eli" mi sorride Fili vedendomi "Ho saputo di Ciro".
"L'ho saputo anch'io di come l'hai pugnalato con un cacciavite" gli dico. La sua faccia diventa più bianca del solito "A ogni modo" sorrido "Sono incita. Il padre è Ciro".
"Elisa. Tu sei incita? Di lui?" mi chiede balbettando. "Tra poco entro nel terzo mese".
"Almeno non sarò l'unico Ferrari a non prendere il diploma".
"Penso di sì. Continuerò gli studi. La famiglia di Ciro mi aiuterà. Pensavo che l'avresti fatto tu, pensavo che saresti stato tu a battezzare mio figlio. La persona che ho sempre stimato e amato di più mi pugnala alle spalle e mi mente. Sei cambiato Fili, e non in meglio" gli dico alzandomi. "Eli ti prego" mi chiama mentre me ne vado.
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Da dietro le sbarre
FanfictionIl direttore del carcere minorile arriva a Napoli con sua figlia. La vita di Elisa cambierà radicalmente tra amore e drammi familiari. ⚠️chiedo scusa a tutti i napoletani che leggeranno⚠️ non conosco il napoletano quindi le parti scritte in dialett...