20.

239 8 0
                                    

"Ciro vorrebbe farti conoscere la sua famiglia" mi dice papà mentre mi accompagna dalla dottoressa "E io non ho intenzione di farla entrare in casa nostra".
"Quindi che vuoi fare? Impedirgli di vedere tutti e tenerlo chiuso in una stanza?".
"Poteva andarci peggio. Pensa se lo chiudevo nello scantinato".
"Papà, Ciro mi ha detto che è stato Fili a pugnalarlo".
"Ciro voleva ucciderlo".
"Mi ha detto che l'avrebbe risparmiato per me. Ti ha minacciato?".
"Non a me, ma ai miei colleghi".
"Sai perchè non l'ha fatto? Perchè sei mio padre. Ciro non è uno che volta le spalle alla famiglia e io ora ne faccio parte, quindi anche tu".
"Sono tutti criminali in quella famiglia".
"Papà, provaci".
"Ci provo" sbuffa "Ma quelli a casa mia non entrano".
"Ciro non può muoversi" gli faccio notare.
"Affitto una casa più modesta dove possiamo arrivare in barca".

L'ecografia va bene. Sono in perfetta salute. Dovrò seguire una dieta specifica.
Tornata a casa chiedo se posso andare da Ciro con le foto. Massimo esce dalla stanza. Mi siedo accanto a lui e gli faccio vedere le foto. "Sarà bellissimo" mi dice dandomi un bacio sulla pancia scoperta. "O bellissima" gli dico sorridendo "Papà mi ha detto della tua richiesta e, anche se con fatica, l'ho convinto".
"La mia famiglia ti proteggerà".
"Ciro, penso che dovranno passare anni prima che tu possa uscire".
"Che significa?" mi chiede.
"Dovresti essere morto, o in carcere".
"Mi farò cambiare i documenti. Sarò Filippo Ricci. Ti piace?".
"Ciro, sii serio".
"Ciro Ferrari?" mi chiede facendo una smorfia. "Ti ricordo che mi chiamò Ferrari anch'io".
"Voglio che tu sia felice. Sempre" mi sorride tenendomi la mano.

Il medico visita Ciro prima di farlo uscire. "Non può uscire" afferma."Nemmeno se lo lasciamo sdraiato?" chiede mio papà. "No signor Ferrari. Mi dispiace".
"Va bene" afferma "Elisa vieni".
Lo seguo fuori dalla camera di Ciro "I nonni andranno nell'altra casa. Sono tornati a Milano stamattina. Tu invece hai intenzione di continuare gli studi, laureati e lavorare come un'onesta cittadina. Sono stato chiaro?".
"Si papà".
"Ora va a vestirti. Hai un'ora" mi dice.

Sembro più in carcere qui che quando ero davvero dentro un carcere.

Indosso un lungo vestito nero con una profonda scollatura a V dove scende perfetta una collana di diamanti.
Abboccolo i capelli e mi trucco con colori neutri ma non in modo naturale.
Dopo aver indossato gli scomodi tacchi di YSL vado in camera da Ciro. "Come sto?" gli chiedo facendo una piroetta. "Sei bellissima, come sempre" mi sorride seduto non molto dritto su una sedia a rotelle.
A lui hanno una camicia nera larga che copre la fascia. Il suo crocifisso esce un po' dalla camicia che non ha abbottonato per intero.

Massimo era uscito prima dell'arrivo dei Ricci e la casa era stata circondata da scorte militari. Il medico è l'unico a essere rimasto assieme alla cuoca e la cameriera.

Il dottore e papà fanno scendere Ciro al piano di sotto dove subito bussa la famiglia di Ciro.

Un uomo sulla cinquantina entra con un ragazzo e una ragazza dietro di lui. "Don Salvatore Ricci e i suoi figli Pietro e Rosa" dice il maggiordomo. "È un piacere fare la vostra conoscenza" si sforza a dire papà. "Com'è successo?" chiede il padre di Ciro "Com'è possibile che mio figlio sta con una ragazza figlia di uno sbirro?".
Abbasso lo sguardo. Loro sono criminali, siamo io e papà fuori contesto. "Vedrai che piacerà anche a te quando la conoscerai" afferma Ciro.

Durante la cena Don Salvatore non fa altro che tartassare me e suo figlio per questo bambino, Rosa sembra incurante di tutto mentre Pietro appoggia suo padre. "Spero resterai a casa a prenderti cura del bimbo".
"A dire il vero mi piacerebbe continuare gli studi, avere una carriera. Ciro dovrà stare a casa per parecchi anni, si occuperà lui del bimbo mentre non ci sono".
"E voi" chiede poi rivolgendosi a papà "Le permettete questo?".
"Io permetto a mia figlia tutto ciò che lei sa essere la scelta migliore per lei, o nessuno di voi sarebbe qui".
"Papà, per favore" gli sussurro.
"Non è abituato a Napoli?" gli chiede Pietro. "Nessuno dei due sembra esserlo" continua Rosa "E Ciro se ne accorgerà presto che Miss perfetta non è quello che vuole".
"E invece è proprio questo che voglio, Rosa. Voglio ricominciare una vita con una moglie, dei bambini e un lavoro onesto. Voglio essere un modello di esempio per i miei figli, e non condurli nella mia stessa strada".

La cena continua tesa fino a quando i Ricci lasciano la casa. "Posso restare?" chiedo al medico che mette Ciro a letto. "È meglio evitare, ma può sempre venire domattina".
"Buonanotte amuri mji" mi dice Ciro.
Ho paura che ai Ricci io non sia piaciuta per nulla. "Tutto bene?" mi chiede papà "La famiglia di Ciro lo ha stancato". "Avrei preferito stargli simpatica che inemicarmili. Rassegnati papà, io amo Ciro".
"Purtroppo questo l'ho capito. Dormi bene" mi dice dandomi la buonanotte.

Da dietro le sbarre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora