Un paio di minuti dopo però mi raggiunge sulla spiaggia sulla quale zompetto nervosamente cercando di non rompermi una caviglia sulle pietre. -Margherita. Ti prego perdonami, lo sai che dico cose che non penso quando sono geloso. Marghe dai.
Mi sfiora il braccio, io mi divincolo-non mi toccare.
Alza le mani -non ti tocco. Però parlami cavolo.
-ti sto parlando, vaffanculo. E ora smettila di seguirmi. Non ti voglio vedere.
-sono un idiota, hai ragione tu. Sono proprio un coglione, ecco. Che devo fare perché tu ti fermi?
-magari una lobotomia.
-per favore, ti fermi? Ti sto chiedendo scusa, che cazzo!
-no bello mio, che cazzo lo dico io. Non ti azzardare a darti ragione perché sei nel torto.
-mi sto scusando porca miseria. Come faccio se neppure mi ascolti?
-non puoi dire quelle cose e pensare di cavartela con delle scuse del cazzo.
- come posso rimediare? Perché non me lo dici?
-non puoi. Lo hai detto, ergo lo pensi. Non puoi scusarti per ciò che pensi. Ed è assurdo che tu continui a pensare queste cose dopo l'ultimo mese. Ti rendi conto? I saluti prima della partenza, un mese di videochiamate ogni sera, questa vacanza. Come fai a pensare quelle cose?
-no che non lo penso. Te lo giuro. Ero solo molto geloso.
-Non ti credo. E in ogni caso non è una scusa.
-lo so. Ma è la causa. Non penso ciò che ho detto. Mi dispiace tanto di averlo fatto. Non ero arrabbiato con te. Sono stato riprovevole. Puoi perdonarmi? Ti prego.
Lo guardo- Mi hai ferita.
Sospira, i suoi occhi sembrano sinceri- Mi dispiace tanto. Scusami. Non dirò mai più niente del genere.
-Se dici una cosa del genere di nuovo giuro che non mi vedrai mai più. E guarda che io i giuramenti li mantengo.
-ah credimi, lo so.
Lo guardo, lui sostiene il mio sguardo, fa un passo verso di me- Non volevo farti del male. Lo so che non è la verità.
In fondo so che dice la verità. Ma adesso sono arrabbiata, e il mio essere un tantino catastrofica mi suggerisce che ormai la vacanza è del tutto rovinata.
-Non è giusto che tu dica queste cose. Lo sai cosa ho passato. E credevo di averti dimostrato in tanti modi che ci sto provando. Che cazzo, ogni sera, ogni giorno li passiamo a sentirci, anche quando sei stato in America per un cazzo di mese. E ancora pensi che io non ci stia provando?-So tutto. Lo so quello che hai passato. E apprezzo ogni singola cosa che fai per me. Mi sono ingelosito, mi è montato il sangue al cervello, ho detto delle stupidaggini. Mi credi?
Guardo altrove.
-Marghe.
-Sono arrabbiata.
-Lo so.
-E adesso ho la sensazione che sia stato uno sbaglio venire qui.
-Non è vero.
Sento alla base degli occhi quel bruciore familiare che precede il pianto. E non so neppure perché. O forse sì. Perché odio sentirmi in trappola. Ed è così che mi sento in questo momento, bloccata in questo paesino senza collegamenti che mi permetterebbero di...scappare. Ebbene sì, è questo che faccio. Che faccio da tempo ormai, e che faccio dal primo momento in cui ci siamo conosciuti. Ha ragione. Non per la scena da stronzo. Ma sul concetto sì.
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Fino a quando fa bene. Piero Barone
FanfictionMargherita ha una vita ordinata. È ciò che ha sempre voluto. Ha un lavoro da ricercatrice all'università, due coinquiline che adora. Ma quando va a trovare sua cugina, Amelia, che per lei è come una sorella e che presto sposerà Ignazio Boschetto, la...