12. Resta con me

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Dopo pranzo, Amelia va a lavoro, io rivedo un po' di appunti, poi faccio una doccia e inizio a prepararmi. Alliscio i miei capelli e li raccolgo in una treccia laterale. Quando Amelia ritorna io sto giusto dando gli ultimi ritocchi al trucco e devo solo mettere il vestito.
Ignazio torna poco dopo.
Io e Amelia ci portiamo dietro un cambio, visti i nostri abiti eccessivamente eleganti sicuramente mettere jeans e felpa dopo un'intera serata sarà un sollievo.
Quando siamo tutti pronti, usciamo insieme.
Gianluca e Piero sono già lì. E quando è il mio turno di salutate quest'ultimo, lui mi piazza una mano al centro della schiena nuda, le sue dita calde mi trasmettono una piccola scossa che si irradia verso le estremità. Mi lascia due baci sulle guance, mi sorride leggermente-Margherita.

-Pietro.

Ride, io gli faccio l'occhiolino.

E mentre i tre cantanti vengono monopolizzati, io e Amelia ci ritroviamo a commentare i vestiti delle persone e a bere champagne sedute come due signorine eleganti sugli alti sgabelli del bar.

Guardo Amelia. Si nota che stasera è un po' sottotono. -Cuginetta, dobbiamo fare un brindisi a noi. A noi e a tutti i nostri sogni. Che possano realizzarsi e che possiamo essere felici.

Lei annuisce, mi prende la mano e fa toccare i nostri calici- A noi.

A metà serata, tra una portata e l'altra, i ragazzi vengono invitati a cantare, poi vengono aperte le danze. Ignazio viene a reclamare la sua bella, e nonostante io la incoraggi ad andare, lei non dice di si fino a quando Gianluca non si avvicina a chiedere a me di ballare.

Ovviamente, quel tamarro non si fa vedere. Non che mi aspettassi nulla dall'uomo che non deve chiedere mai, ma...

Mentre volteggiamo in pista, tuttavia, si avvicina a Gianluca e gli poggia piano una mano sulla spalla. Lui mi rivolge un breve sguardo malizioso e poi acconsente a dargli il cambio.

-Posso avere l'onore? -chiede.

Io alzo le spalle ma non riesco a evitare di sorridere -Già che sei qui...

La sua mano destra si posa nuovamente sulla mia schiena, mi porge la sinistra e io la prendo.

-Però, Barone, non credevo ci sapessi fare così tanto.-dico dopo un paio di volteggi.

Lui solleva un sopracciglio-Ti riferisci l ballo, vero?

Scuoto la testa-Riesci mai a pensare ad altro oltre al sesso?

-Guarda che io non l'ho proprio nominato.

-Giusto.

Poi mettono su un lento, e lui posa anche l'altra mano sulla mia schiena e mi tiene vicina. A pochi centimetri dal mio orecchio, sussurra -Sei bellissima stasera.

Sorrido, tanto non può vedermi in volto-Ho buoni geni.

Ridacchia-Quello è accertato.

-Anche voi non scherzate in famiglia. Ho conosciuto tuo fratello.

-E non hai visto mia sorella. È di una bellezza...

-Più grande o più piccola?

-Più piccola. Mariagrazia. E tu hai fratelli o sorelle?

-No. Figlia unica. Ma Amelia e Daniele sono stati un po' dei fratelli per me.

Lui annuisce-Me lo ha detto. E vai via domani?

-Già. Ti dispiace?-vorrebbe essere una battutina, ma lui risponde sul serio.

-Un po' a dire il vero.

Io mi allontano leggermente e lo guardo in faccia aspettandomi uno sguardo divertito, ma è serio.

-Mi sarebbe piaciuto conoscerti meglio.

Fino a quando fa bene. Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora