14. Risveglio acrobatico

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Dopo una notte di acrobazie, mi risveglio scompostamente scoperta, mentre lui sta ancora dormendo accanto a me.
Guardo la sveglia digitale sul comodino. Cazzo sono già le 9. Ho già perso il treno che contavo di prendere. Mi tiro su di colpo, do' un'occhiata veloce alla stanza alla ricerca della mia sacca, ma mi torna in mente che è rimasta in salotto.

Piero mugola accanto a me e io mi ricordo della sua presenza. È steso a pancia in giù, la schiena muscolosa scoperta.
Strizza gli occhi, mi guarda- stai giù, è presto.

-che presto, sono le 9! Ho già perso il treno.-sono già un fascio di nervi.

Lui richiude gli occhi-sshh. Mi stai stordendo. Ti accompagno io.

-si ma anche se mi accompagni alla stazione se non ci sono i treni non serve a nulla.

-ti accompagno a Milano. Ora vieni giù e lasciami svegliare in pace.

-che vuol dire che mi accompagni a Milano?

-guido quella cosa con le ruote nera e andiamo a Milano.

-no. Assolutamente no.

Riapre gli occhi, sospira e si tira su, spalle alla testiera, come me.

-e dai, che vuoi che sia.

Scuoto la testa, vuole mettersi a fare il principe ora di colpo?

-senti. -dico, sono poco credibile con il lenzuolo stretto tra le braccia. - è stata una bella notte, ed è stato bello...tutto. Ma...

Corruga la fronte-aspetta aspetta. Mi stai scaricando?-chiede con un velo di incredulità nella voce. Di certo a questo punto di solito è lui a fare questo discorso.

-io non voglio una storia, Piero. Sto bene così.

-e a me sta benissimo. Neppure io la voglio.

-si, ma accompagnarmi fino a Milano non mi sembra il modo giusto per chiudere.

-non avere una storia non vuol dire per forza chiudere. Potremmo benissimo vederci e basta.

Alzo le sopracciglia. Questo è scemo- vederci e basta? Ma scherzi? Da Bologna a Milano?

-e che ci vuole, due ore.

Io sospiro, frustrata, non era ciò a cui pensavo quando mi ha attirata nel camerino del teatro. Non é esattamente ciò in cui speravo. Anche se in realtà...neanche lo so più in cosa sperassi. Perché ti chiudi in camerino con un ragazzo appena conosciuto? Probabilmente perché i discorsi fatti con tua cugina sulla famosa bottarella ti rimbombano ancora in testa. O probabilmente perché quel ragazzo ha un qualcosa che ti attrae profondamente.

-Piero ma ti senti? Che ci vuole? Io lavoro e non posso spostarmi così facilmente.

Lui alza gli occhi al cielo- e che cammurria. Senti, Margherí, non ti sto facendo una proposta di matrimonio. Ci siamo divertiti o no? Io non voglio una storia seria e tu neppure, che male c'è se ogni tanto ci vediamo? Siamo liberi entrambi, 'na scopata ogni tanto non è un contratto vincolante.

Di nuovo, quel suo divenire rozzo a differenza dell'immagine da principino che tanto si prodiga a mantenere nelle interviste, mi smuove.

Sospiro di nuovo, mordendomi il labbro. Che male c'è in fin dei conti?

Mi sorride-che hai da perdere, scusa? Direi che la prova soddisfatti o rimborsati è stata più che positiva, o no?

Alzo le spalle-nulla da ridire.

Fa un cenno del capo- nessuna si è mai lamentata.

-che galante. -mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo. Che cazzo fai Margherita? -va bene. Ma nessun vincolo. Niente di niente. Se capita ci vediamo, ma nessuno dei due deve rompere all'altro. Okay?

Lui annuisce -quindi posso accompagnarti a Milano?

Mi mordo una pellicina- sei sicuro di volerti fare due ore all'andata e due al ritorno?

-certo. Mi piace Milano, non sarebbe comunque la prima volta.

-e va bene. Grazie.

-grazie a te.-risponde ridendo.

-mi ringrazi per quello che abbiamo fatto?-rido.-Le prostitute si ringraziano.

Corruga la fronte-le prostitute si pagano.

-e quindi ogni volta che ti scopi una la ringrazi?

-sono educato, che ti devo dire.

Scoppio a ridere, ci è.
-grazie a te. Per la scopata.

-daai. Che brutto che continui a dire così.

-scopare? A parte che lo hai detto tu poco fa. E cosa dovrei dire, fare l'amore?

Alza le spalle-é più romantico.

-ma in quello che abbiamo fatto non c'era niente di romantico. Era sesso, Piero, punto. Ti fa impressione pure "sesso"? Preferisci "amplesso"?

Fa un'espressione disgustata-quanti sinonimi conosci?Era meglio scopata.

-ecco, appunto. Perché è questo che era. Una scopata. Una scopata fantastica, ma niente di più.

Alza gli occhi al cielo-perfetto. una scopata fantastica. E adesso, visto che mi hai rovinato il risveglio, vorresti dedicarmi un altro po' del tuo tempo per riprendermi dal trauma?

Cavolo quanto mi attizza.

Gli sorrido maliziosamente- cioè hai bisogno di coccole?

Contrae le labbra-si può dire così.

-bene. -dico mentre faccio correre la mia mano sotto le lenzuola. Gli accarezzo il torace, gli addominali scolpiti, e poi trovo la mia meta facilmente. Con una piacevole allegria mattutina.
Lui sospira, e si stende, io ridacchio, mentre mi infilo sotto le coperte.

Onestamente? Non ho mai fatto una cosa del genere con un ragazzo appena conosciuto. Ma chi se ne frega bis.

Quando sente la mia bocca su di lui, allarga leggermente le gambe, il suo amico ha uno scattino nervoso, indice di gradimento.

-cazzo.-borbotta a un certo punto.-sto per...Mar... cazzo. -e poi le sue gambe tremano leggermente, e un fiotto caldo mi invade la gola.
Quando torno accanto a lui, ha gli occhi chiusi, il petto si alza e abbassa velocemente.

-meglio così questo risveglio?

-mmh?- fa lui intontito, riapre gli occhi- cazzo. Cosa sei, Margherita?

Lo guardo maliziosamente-giusto perché tu lo sappia. Neanche delle mie doti nessuno si è mai lamentato.

Sorride-chissá perché non ne dubito affatto.

Fino a quando fa bene. Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora