66. Imprevisto

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Dopo cena vengo spedita in terrazza in attesa che gli altri sparecchino perché sono l'ospite d'onore.
Mi sporgo a guardare, la vista è pazzesca.

-no ti prego, non gettarti di sotto. Chi lo sente poi mio fratello?

Faccio un salto, rido- Francesco. Non ti ho sentito arrivare.

-so essere silenzioso.

-ho notato a cena.

-chiamami Franz. Francesco mi chiama solo mia madre.

-okay.

-avevo buoni motivi per stare in silenzio.

Sospiro-lo so. Hanno parlato solo del matrimonio. Non lo sanno.

Lui scuote la testa-Piero lo immagina, ma io non gliene ho parlato. Non voglio caricarlo di questa cosa, lo farebbe sentire male nei confronti di Ignazio.

-e quindi non puoi parlarne con nessuno.

Deglutisce, scuote piano la testa.

-come stai?-chiedo.

Lui mi guarda-uno schifo. Si vede?

-no. Però lo avevo capito.

Torna a guardare di sotto, tira fuori un pacchetto di sigarette e me lo offre, io rifiuto, lui ne accende una.

Si rigira la sigaretta tra le dita mentre butta fuori un tiro.

-sei la prima a chiedermelo. Ma immagino sia così quando nessuno sa che la ragazza che ami più di te stesso si è appena sposata.-sospira-é stata felice?

Annuisco-molto.

Vedo il dubbio nei suoi occhi e capisco cosa vuole chiedermi. Amelia ha ricevuto una sua lettera ieri mattina.

-l'ha letta. -si volta di scatto a guardarmi, pieno di apprensione. -e tu?

-per chi mi hai presa. Non lo farei mai. E lei neppure.

Annuisce-lo so. Scusa. E non ha detto nulla.

-lo sai com'è fatta.

-lo so. Non ti ha detto nulla di me?

-io so più o meno tutto di voi, Franz. Non mi ha detto cosa ci fosse nella lettera né cosa vi siete detti nello specifico quando ti ha detto addio. Ma per il resto conosco la storia.

-mi manca sempre. In continuazione. Sono stato a Londra finora, e adesso me ne torno in Africa. Amelia mi ha ispirato. Mi piacerebbe che lei fosse con me.

-lo so.

-sembra un film di quelli da tagliarsi le vene. Non pensavo potesse mai capitarmi una cosa del genere.

Rido- a chi lo dici. Me ne sono successe tante di questo tipo. -mi volto a guardarlo-Franz. Prima o poi passa. So che in questo momento sembra un'utopia. Ma passerà. E inoltre il vostro è stato un amore impossibile, non un tradimento o una rottura in cui avete sofferto maledettamente. Quindi si trasformerà in un ricordo agrodolce.

-sarebbe stato quasi meglio un tradimento. -borbotta.

-no. Ti assicuro.

Mi guarda- ci sei passata?

Annuisco, è la seconda volta che ne parlo con qualcuno che non fosse della mia famiglia. La prima è stata con Piero. -un tradimento ti lascia delusione, tristezza, rabbia, un senso di impotenza e stupidità. E ti chiudi in te stesso e smetti di fidarti di chiunque. Ti chiedi se sei o sarai mai abbastanza perché non ti tradiscano nuovamente. -sbuffo- non lo vorrei per te. Non lo vorrei per nessuno. -poggio la mia mano sulla sua spalla-starai bene, Franz.

Fino a quando fa bene. Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora