34. Rischi

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Dopo le tre ore buone passate a provare abiti, disegnare abiti, guardare abiti e una sveltina nei camerini (esclusi tutti tranne io e Piero), andiamo a mangiare in un ristorante qui vicino. 

Mentre noi due aspettiamo in fila per andare in bagno, Amelia è nervosa, e quando le chiedo se va tutto bene, lei mi guarda -se ne sono accorti.

Penso parli di ciò che è successo nel mio camerino. Deglutisco. -Di che?

-Che i ragazzi sono qui. Non senti i mormorii? Non vedi gli sguardi sfuggenti? Tutti gli occhi in questo momento sono puntati su di noi. Adesso inizierà una persona e poi tante altre faranno lo stesso. Verranno qui a chiedere una foto, un abbraccio, un autografo. Ormai ci sono abituata, ma oggi non ne avevo proprio voglia.

-Saremmo dovuti andare a casa.

-No, fa niente. Tanto in un modo o nell'altro si sarebbe saputo che eravamo qui. Stai attenta a quello che fai, e non sederti vicino a Piero se vuoi evitare che si concentrino su di te. Siediti accanto a me. 

Annuisco, ci avevo già pensato in effetti.

-non voglio metterti ansia, Marghe. Però lo sai cosa succede. Lo hai visto quante volte mi hanno buttata in pasto agli squali, tutti i momenti più brutti della mia vita sono finiti su qualche giornale scandalistico, sui social, sui blog. Io amo Ignazio e sapevo che mi imbarcavo in tutto questo. Ne è valsa la pena, ho preso il pacchetto completo. -mi guarda negli occhi- ma se tu e Piero siete solo una cosa temporanea, se volete solo passare del tempo insieme come avete detto fino ad ora, senza nessun impegno...stai molto attenta. Perchè si sta male sui tabloid, e se non ne vale la pena si sta anche peggio. Ti stai costruendo una carriera, e se vuoi evitare che la gente indaghi su ogni dettaglio della tua vita devi stare attenta a qualsiasi minimo gesto alla presenza di Piero. Parlo per esperienza, lo sai. Ma sta tranquilla, lui sa come fare. 

La guardo, questo discorso mi ha messo più ansia di quello che credo fosse nelle sue intenzioni.

-Amelia, credi che io debba chiudere con lui?

Corruga la fronte, mi guarda- non è ciò che intendevo. Ne avevamo parlato a Natale.

-lo so, intendo in generale. Pensi che stia perdendo tempo e che mi stia mettendo in pericolo senza motivo? Al dipartimento non vedrebbero bene una cosa del genere.

Alza le spalle -io credo che se una cosa ti va di farla non stai perdendo tempo facendola. Il mio discorso non aveva questo scopo. Io voglio solo metterti in guardia. Ignazio lo ha fatto quando ci siamo conosciuti, ma io ho sottovalutato le sue parole. E poco dopo c'ero io nel bel mezzo di un pianto isterico su tutti i giornali di gossip mentre Ignazio teneva per il colletto quell'idiota di Antonio, ricordi?

Annuisco, me lo ricordo eccome.

-io ero una ragazzina quando è successo, e adesso sono otto anni che vivo sotto un enorme occhio di bue. Tu sei una donna adulta, e le tue conseguenze potrebbero essere diverse da quelle di una diciottenne additata dai suoi compagni di classe. Ma non ti sto dicendo di rinunciare a questa amicizia, tutto l'opposto. Voglio solo che tu sia cosciente che ci sono dei rischi. E che al di fuori di tutto ciò, c'è una persona. Piero sembra uno spavaldo e uno stronzo certe volte, ma pensa al fatto che vive questa situazione da quando aveva quattordici anni. Io lo conosco bene, e lo so che ha tanti difetti, fa il maschio alpha perchè ci è abituato visto che gli sono sempre cadute le ragazze ai piedi. Ma ha un grande cuore, e lo so che gesti estremi come quello di presentarsi in casa tua ti innervosiscono e li percepisci come una forma di controllo o oppressione, ma credigli se ti dice che lo ha fatto per un istinto protettivo. E sì, è geloso nonostante non ne abbia diritto, ma è fatto così, poi gli passa e se ne pente. In ogni caso non farà mai nulla di potenzialmente pericoloso per te. 

La guardo. Lo so. So tutto. -So che è pentito e che a modo suo era preoccupato per me. E so anche di aver esagerato quel giorno. Solo che dopo tutto quello che è successo con Gregorio non riesco a lasciarmi andare. E non è il momento di una storia seria per me.

Amelia annuisce- lo so. Ma pensa al fatto che Piero è diverso da lui. Voi due condividete un'amicizia un po'...fisica.-ride- ma di lui puoi fidarti in ogni caso. 

-vedremo.

Finalmente entriamo in bagno, poi ci dirigiamo al nostro tavolo. I tre uomini sono già seduti, i due posti liberi sono accanto ad Ignazio, dall'altro lato del tavolo sono seduti Gianluca e Piero.

Piero mi guarda, io gli faccio un breve sorriso. E poi mi vibra il telefono. Ed è un suo messaggio. Lo guardo e lui mi fa l'occhiolino prima di nascondersi dietro il suo calice di vino.

"Meglio non sederci vicini, c'è troppa gente. Ma stanotte non hai idea di quanto staremo vicini."

Ridacchio e gli rispondo "é ancora tutto da vedere"

Lui replica con un volgarissimo"ti faccio vedere le stelle"

Io scuoto la testa ridendo.

Dopo pranzo andiamo a prendere un gelato e fare una passeggiata, ma verso le cinque Amelia guarda l'ora dicendo -mi sa che è meglio se iniziamo a rientrare, si sta facendo tardi.

Subito una sottile malinconia mi avvolge, poi però penso che non rimarrò del tutto sola.

Ignazio guarda Gianluca -tu torni con noi, giusto?

Lui annuisce - Il mio autista ha da fare.

Amelia mi guarda facendomi il labbruccio - mi dispiace lasciarti di già.

Io la abbraccio -anche a me. Ma tanto ci vediamo presto, no?

Lei annuisce- certo che si. Dobbiamo anche scegliere i vestiti per il battesimo della bimba di Daniele.

-Giusto. Chiamami quando arrivate, okay?

Lei annuisce di nuovo e mi bacia su una guancia. Ignazio mi abbraccia brevemente e Gianluca mi lascia due baci sulle guance. Fortunatamente non c'è nessuno nel parcheggio, e quindi nessuno mi vede salire sulla macchina di Piero.

Ci scambiamo uno sguardo, poi poggia la sua mano sul mio ginocchio come fece la prima volta che mi accompagnó a Milano. E mi sento un po' meno sola.


HOLAAA! Oggi doppia pubblicazione. Che mi dite di questa riappacificazione? Piaciuta? Nel prossimo capitolo ho una sorpresina. Un bacio.

Fino a quando fa bene. Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora