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Sono le 6 del mattino, mi sveglio pensando fosse molto più tardi, metto le gambe fuori dal letto e le mani in testa, per poi restare un attimo in quella posizione.
Dopo qualche minuto mi alzo, vado in bagno, mi sciacquo il viso e mi guardo allo specchio, dovevo fare qualcosa per quelle occhiaie enormi che avevo, così mi trucco in modo abbastanza pesante, volevo essere bellissima, ci tenevo particolarmente, dopo di che prendo il ferro e mi faccio i boccoli, per poi tornare in camera e mettere i vestiti che avevo scelto per la coreografia.
Lilla entra in camera mia con un miagolio, e mi tocca un piede con la zampina, poi alza la testa e mi guarda, capisco che vuole essere presa in braccio, così la accontento, per poi darle qualche bacetto sul musino.
Improvvisamente sento la voce di mia mamma, "Jenny sei pronta? sono le otto, dobbiamo partire, devi essere là alle nove" dice.
"Si mamma, sono pronta" rispondo, faccio un sospiro profondo e cerco di mandare via la tensione.
Scendo di sotto con lo zaino in spalla, seguita da Lilla, che rimane accanto a mia madre.
"Come sei bella amore mio" dice lei, sorridendomi "forza, metticela tutta e spaccalo quel palco, io ti sto sempre accanto" continua.
"Certo mamma, lo farò anche per te, ti voglio tanto bene" affermo, dandole un abbraccio.
"te ne voglio anch'io" dice ricambiando il mio gesto, "ora vai, Mattia e Serena ti stanno aspettando qua fuori" conclude.
"vado mamma, grazie" le dico mandandole un bacio, lei lo ricambia ed esco di casa.
"Ma buongiorno!! Come stiamo?" dice Mattia, che sembrava essere carico come una molla.
"Sono felicissima, ma ho anche tanta paura" rispondo io fermamente.
"Amore buongiorno, sei stupenda, incanterai tutti ne sono sicura, e poi beh, non dico nulla sulla tua danza perché lo sai che quando ti vedo ballare mi emozioni sempre, andrà alla grandissima" afferma la mia migliore amica con gli occhi pieni di gioia.
le rispondo con un sorriso e le dico "Grazie di cuore amo, ce la metterò tutta, promesso".
"Andiamo ragazze, sono arrivati!" Urla Mattia, avvisandoci di salire sull'autobus che era venuto a prenderci per portarci agli Elios, sono stra carica.
Ci sediamo in fondo tutti e tre vicini, e per tutto il viaggio ci confidiamo a vicenda le nostre aspettative, le paure e le ambizioni più grandi, consapevoli che una volta entrati in quello studio, tutto poteva succedere.
Dopo circa 45 minuti arriviamo, scendiamo dal bus e ci dirigiamo all'ingresso degli studi, sono maestosamente grandi.
Sento il cuore palpitare a mille, come se volesse uscirmi dal petto, il mio sogno più grande era proprio li, a pochi passi da me, non potevo crederci.
Iniziamo ad essere convocati, e sia io che Mattia arriviamo alla fase finale, ovvero l'esibizione davanti alla giuria di canto e di ballo, con la speranza di ottenere il banco da uno o più professori di danza.
Andiamo in ordine alfabetico e arriva il mio turno, così Maria, vedendomi parecchio agitata decide di parlare un attimo di me.
"Ti chiami Jennifer e hai 18 anni, studi danza moderna da quando ne avevi 5, giusto?"
"Giusto" affermo con un sorriso, mascherando il fatto che dentro stessi morendo di ansia.
"Hai portato una coreografia su un pezzo, che è Senza parole di Vasco, posso chiederti come mai questa scelta?" mi domanda Maria, avevo capito che ci stava girando intorno per cercare di alleviarmi un po' la tensione.
"Perché è la canzone che ascoltavo nello stereo con mia mamma quando avevo 2 anni, e per me ha un significato molto forte" rispondo, con un espressione sicura, a sostegno delle parole che ho appena detto.
"Va bene, in bocca al lupo allora" dice lei facendomi l occhiolino.
"Grazie mille" rispondo.
"ti mando la base", afferma, e dopo un attimo aggiunge "musica".
Parte la base, ed io inizio a lasciarmi trasportare dalle parole che mi hanno accompagnato durante tutta la mia infanzia, mi isolo in una bolla, esattamente come durante le prove, ed arrivo alla fine della coreografia senza quasi rendermene conto, avevo ballato con una leggerezza d'animo mai avuta prima d'ora, ammetto che non me l'aspettavo.
Quando sento il pubblico applaudire alla fine della mia esibizione, mi sento il cuore come stretto in una morsa, ero emozionatissima.
"Okay, riprendi il microfono" mi dice Maria, accompagnando la frase con un sorriso.
"Adesso dobbiamo chiedere se ti danno il banco"aggiunge.
"Okay" rispondo con un tono entusiasto, ma senza scompormi.
"Celentano?" chiede lei.
La stimo tantissimo come insegnante ma non credo proprio che mi darà il banco, penso tra me e me.
"Mi piace molto il suo movimento, ha una bella dinamica, delle belle linee e una buona tecnica, ma in questo momento sono interessata ad altro, quindi no, però brava" dice lei, "Grazie maestra" le rispondo, istintivamente, e lei ricambia con un sorrisetto.
"Raimondo?" continua Maria.
Essere presa da lui mi piacerebbe troppo, significherebbe essere in squadra con Mattia.
Per un attimo cala il silenzio, dopo di che la risposta definitiva.
"Allora.." inizia lui

Quattro braccia, un cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora