17.

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Torniamo in casetta dopo la puntata, io vado in camera mia, prendo il cellulare mi metto le cuffiette nelle orecchie e mi infilo a letto, tirandomi le coperte fin sopra alla testa, con la musica a tutto volume, non volevo vedere né sentire nessuno, tranne la mia migliore amica, quindi sto qualche minuto così, poi prendo e la videochiamo.
"Amore come st-.." si interrompe, vedendo che stavo piangendo, poi prosegue "amo che è successo?"
"è stato eliminato oggi un ragazzo con cui avevo legato tantissimo, era diventato come un fratello per me, non riesco ad accettare questa cosa, e tu sei l'unica persona con cui mi va di parlarne" dico io, asciugandomi gli occhi, ormai gonfi per il pianto che sembrava non finire più.
"amore mio, so cosa significa, però devi andare avanti per te e per lui, anche perché devi pensare che è a casa e sta bene, e una volta finito il programma vi reincontrerete e potrete stare insieme quanto volete, abitate pure vicini" dice, strappandomi un sorriso.
"sai sempre come farmi sorridere amo, sei unica, davvero, mi manchi tanto lo sai?" le dico.
"oh eccome se lo so, sono unica, potrei mai non mancarti?" dice ridendo, e facendo ridere anche me.
"sei proprio stupida, te l'hanno detto mai?" le rispondo.
"onestamente sei la prima, ma ti perdono, però apparte gli scherzi amo, anche tu mi manchi tantissimo, davvero" afferma lei.
"già.." rispondo.
"amore che succede? cos'è questo cambio di voce?" mi chiede.
"niente amo, è che in questi momenti così malinconici mi viene da ripensare a mio padre, a quello che ha fatto, e al fatto che non potrò mai perdonarlo, e mi sento proprio un peso grande addosso"
"amo so bene come ti senti a parlare di questa cosa, ma devi pensare che ci sono sempre io, Matti, Samuel, tua mamma e tutti gli altri con te, non sarai mai sola, e quando avrai bisogno saremo tutti qui per te" afferma lei di tutta risposta.
"grazie amore, anche io ci sono sempre per tutti voi, comunque devo un attimo sfogarmi, vado in sala, tanto a quest'ora è tardi, sicuramente non vedo nessuno" le dico.
lei mi risponde "va bene amo, attenta a non incontrare l'uomo nero" e la sento ridere.
"scema" le rispondo e sorrido con lei "ciao amore, buonanotte, ci risentiamo, ti voglio bene" concludo.
"notte amore, anche io" risponde lei, e chiudiamo la chiamata.
Indosso la prima tuta che trovo, e, visto che non avevo nessuna maglia, metto una felpa che stava appoggiata sopra ad una valigia ancora chiusa, non so di chi sia, la prendo e la indosso, tanto la restituirò al mio ritorno e chiederò anche di chi è.
Scendo giù in palestra e accendo le luci, visto che era tutto spento, metto dalle casse Tango di Tananai, una canzone che amo particolarmente, e che nei miei momenti no, mi permette al meglio di esprimere come mi sento, ed inizio a ballare, buttando fuori tutta la rabbia, la delusione e il malcontento che avevo dentro.
Continuo a sfogarmi per circa un'oretta, dopo di che, stanca, decido di riprendere il cellulare, lo stacco dalla cassa, mi rifaccio la coda, prendo il borsone che avevo appoggiato per terra accanto al plexiglass ed esco dalla palestra, ma appena varco la soglia della porta sento una voce "è comoda la mia felpa?" faccio un salto indietro di colpo, non capendo chi avesse parlato, ero convinta di essere sola.
Mi giro e trovo Alessio dietro di me "wow, che bell'incontro, non vedevo proprio l'ora di trovarti qui" dico, con tono sarcastico e anche un po' scocciato.
"grazie" risponde lui, ricambiando la mia ironia, poi continua "comunque la felpa tienila pure, e no, non c'è bisogno che mi ringrazi" poi mi fa un sorriso, mi volta le spalle, e torna in casetta.
Ma è possibile che più non lo voglio vedere e più me lo trovo in mezzo ai piedi? cosa ho fatto di male per meritarmi questo? penso, cercando di aggiungere un velo di leggerezza, in mezzo a tutte queste cose negative, altrimenti sarei impazzita.
Torno a casa, mi tolgo la felpa e la piego, rimettendola nella valigia da cui l'avevo presa, non mi importa se non la rivuole indietro, non è roba mia, e non ci tengo a tenerla.
Vado in cucina e indovina un po' chi c'era a preparare da mangiare? esatto, sempre lui, è incredibile, ma sta sempre in mezzo sto qua?
Faccio finta di niente, prendo un piatto, mi faccio una fettina di carne impanata al forno e dei pomodorini tagliati a pezzetti come contorno.
Mentre mangio, vedo che Alessio si sposta e si viene a sedere accanto a me, poi inizia "sei proprio una tipa strana, lo sai? ti avevo detto che potevi tenere la felpa e tu me l'hai rimessa nella valigia" dice, facendo un sorrisetto a mezza bocca.
"Ma come fai a saperlo? cos'è, ti teletrasporti anche adesso?" gli rispondo, senza nemmeno guardarlo in faccia.
sorride, poi risponde "anche ironica, bene" e continua "comunque no, ti ho semplicemente vista mentre la mettevi apposto"
"bene, okay, evita di spiarmi, che questa cosa mi irrita, io ho finito, ciao" gli dico, girando le spalle e tornando in camera, è così spocchiosetto, mi sta proprio sulle scatole, meno ci parlo, meglio è, penso, per poi mettermi a letto e addormentarmi.

Quattro braccia, un cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora