39.

401 14 6
                                    

Sistemo le ultime cose nella valigia e metto il giubbetto, per poi avviarmi verso la porta della camera, ma appena la apro vedo Ale che mi stava venendo incontro "che cos'hai intenzione di fare?" mi chiede, con un'espressione esterrefatta e gli occhi sgranati, come se fosse quasi incredulo della scena che aveva davanti.
Non gli rispondo, ma lascio la valigia a terra e mi butto di colpo tra le sue braccia, esplodendo in lacrime "me ne vado io, tu meriti di continuare, devi rimanere" dico singhiozzando un bel po', al che lui mi prende il viso tra le mani e, mettendo i miei occhi davanti ai suoi prende parola "amore calmati, ragiona ti prego, capisci anche tu che non è questa la soluzione?" poi aggiunge "e poi ti ho già detto che mi costasse caro quanto vuoi, resterò con te, questo significa che se tu te ne vai io ti seguo" lo guardo perplessa e gli rispondo "ma così non ha senso, io voglio sacrificare la mia presenza proprio affinché tu possa restare" , lui accenna un no con il viso dicendo "tu non devi sacrificare niente, ne usciremo in qualche modo, vedrai, ma non così, perciò ora torniamo in stanza, che ti aiuto a disfare la valigia" mi esce un sorriso, e istintivamente rispondo "sei tremendo, trovi sempre il modo di convincermi a non fare le cose", mi accenna anche lui un mezzo sorriso affermando "non tutte, solo quelle stupide e sbagliate, tipo questa" per poi farmi un occhiolino ed andare a prendere la mia valigia, metterla sul letto, aprirla e cominciare a tirare fuori i vestiti, riappendendoli nell'armadio, ed io, vedendo quella scena gli vado vicino dicendo "aspetta, ti aiuto", così lui mi fa spazio e gli do una mano.
Finito di sistemare tutto, lo vedo voltarsi verso di me, per poi sedersi sul letto e farmi cenno di accomodarmi, così mi metto sopra di lui, con i visi rivolti l'uno verso l'altro.
"amore mio, sei tanto bella quanto pazza" mi sussurra, accarezzandomi una guancia mentre mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, così gli dico "beh, hai ragione, pazza di te lo sono fin troppo" a queste parole lo vedo sorridere, per poi baciarmi, mentre mi solletica leggermente una gamba e si sposta con l'altra mano sul sedere "amore, non è il momento" gli dico, e lui annuisce "hai ragione amore, scusa", "tranquillo, non è successo nulla, è che non vorrei succedessero altri casini, visto che già non stiamo in una bella posizione" affermo, sicura di quello che ho appena detto "è vero, a proposito di posizione, devo fare una cosa" dice, dandomi un bacio sulla guancia per poi alzarsi in piedi "di che si tratta?" gli chiedo io con un tono curioso, e mi risponde "niente di che amo, davvero, dopo ti spiego, ciao bimba", lo vedo voltarsi ed uscire dalla camera, così lo saluto con un gesto della mano che lui non esita a ricambiare.

Pov's Alessio

Devo chiedere alla produzione di far chiamare Raimondo, ho bisogno di parlarci, mi sento terribilmente nel torto e in colpa per quello che è successo in puntata.
Dopo qualche minuto si collega la redazione, così chiedo loro se possono farmi questo favore, e la risposta che ricevo è "il tuo professore si troverà tra dieci minuti in palestra, raggiungilo lì", faccio istintivamente un sorriso, mi sento rassicurato dal fatto che nonostante sia arrabbiato con me per ovvi motivi ed abbia anche ragione, non si sia rifiutato di vedermi.
Resto per un attimo immerso tra i miei pensieri, fino a quando la voce di Aaron mi riporta sulla terra, dicendo "sono passati i dieci minuti, vai che Raimondo ti aspetta" e nel mentre ridacchia, "come lo sai tu?" chiedo alquanto incuriosito, e il mio amico risponde "ero in cucina e ho sentito la voce", gli dico "ah ecco, ora si che è tutto chiaro, comunque grazie Edo, ci vediamo dopo" e lui di tutta risposta aggiunge "in bocca al lupo", gli faccio un occhiolino, per poi dirigermi dal mio professore, ero parecchio in ansia, non sapevo neanche bene come esprimere le cose da dirgli, quindi durante il tragitto ne approfitto per mettere in ordine le idee e creare un discorso che abbia un filo logico.
Dopo qualche minuto entro in sala e lo vedo seduto dall'altra parte del plexiglass, con un'espressione serissima, aveva lo sguardo di chi mi avrebbe fulminato alla prima parola sbagliata che mi sarebbe uscita.
Mi avvicino e prendo parola "ciao maestro" dico, cercando di accennare un sorriso, per mascherare l'ansia che stavo provando, lui mi guarda dritto negli occhi chiedendomi "ciao Ale, come mai mi hai fatto chiamare?", così decido di farmi avanti affermando "ecco, innanzitutto ti chiedo scusa per averti fatto venire qui a quest'ora, visto che è abbastanza tardi" lui mi interrompe dicendo "questo non è un problema, ho sempre detto che ci sarei stato in qualsiasi momento per i miei allievi, e questo anche se è un caso particolare, di certo non fa eccezione" avevo gli occhi un po' lucidi, nonostante la delusione che gli ho dato, lui è comunque venuto qui per accettare di chiarirsi, e questo mi fa capire quanto bene mi voglia, posso solo esserne orgoglioso.
"grazie davvero, il fatto è che si, ho trasgredito le regole, e me ne pento amaramente, però l'ho fatto perché dopo aver messo le mani addosso a Paky, quando ho visto quello che stava facendo alla mia ragazza, ho ripreso lucidità e ho realizzato che quella poteva essere la mia ultima sera qui dentro, e non me ne potevo andare senza prima aver fatto l'amore con Jennifer, ho avuto paura, ed entrambi ne avevamo bisogno in quel momento, ho seguito il mio cuore invece delle regole, perdonami ti prego, e se vorrai, fai di me quel che vuoi, eliminami se è quello di cui sei convinto, ma ti prego non dare un altro provvedimento alla mia fidanzata, non se lo merita, ha solo seguito ciò che in quel momento la faceva stare bene, niente di più" dico tutto d'un fiato, e lui mi guarda con due occhi grandi, grandi come quelli di un papà che osserva suo figlio mentre lo rimprovera per le sue scelte sbagliate, ma che infondo le capisce.
"Grazie per essermi venuto a parlare, lo apprezzo, questo significa che sei davvero pentito del tuo comportamento, ma ci devo pensare Ale, mi fa piacere il fatto che tu sia stato sincero, perché si vede che le parole che hai detto ti sono venute dal cuore, ma questo purtroppo non cancella la cosa grave che tu e Jennifer avete fatto" mi risponde con un tono calmo ma allo stesso tempo piuttosto deciso.
"mi va benissimo, davvero, già il fatto che tu mi abbia detto che ci penserai per me è molto importante maestro, buonanotte e grazie per esserci sempre, scusa ancora per la scocciatura" gli dico facendo un sorriso, così lui ricambia il mio saluto affermando "ciao Ale, ci vediamo a lezione in sala i prossimi giorni" annuisco salutandolo con un gesto della mano, per poi tornare in casetta, la mia fidanzata e i miei compagni mi stanno aspettando già da un po'.

Quattro braccia, un cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora