41.

285 11 2
                                    

Sono le sette di mattina quando mi sveglio, ancora un po' scossa da tutto quello che è successo poche ore fa, non riesco più a dormire, quindi nonostante sia abbastanza presto mi alzo, vado in bagno, tolgo il pigiama e metto una tuta per stare in casa, sistemo i capelli e li raccolgo con una coda morbida, dopo di che vado in camera di Ale, sono passati quaranta minuti, adesso sicuramente si sarà svegliato.
Entro nella sua stanza ma lui non c'era, così mi dirigo verso la cucina, sicura di trovarlo a preparare la colazione come al solito, ma appena arrivo noto che non era nemmeno lì, così, mentre mi guardo intorno per cercare di capire dove sia andato vedo arrivare Aaron, lo saluto, scompigliandogli i capelli con una mano "buongiorno piccolo leoncino spettinato" lui se li risistema rispondendo "buongiorno nana, ti vedo un po' strana, qualcosa non va?", lo guardo per poi dirgli "no no, tutto apposto, solo che non so dove sia Alessio, prima sono andata in camera sua e non c'era, qui nemmeno, quindi non ho idea di dove sia andato, tu l'hai visto per caso?" annuisce "si, prima era fuori, io sono andato da lui ma mi aveva detto che voleva stare da solo, così non ho insistito, magari ha bisogno di te" afferma facendomi un sorriso, ed io, con un'espressione abbastanza cupa rispondo "si, hai ragione, vado, grazie Edo" lui mi fa l'occhiolino, così mi dirigo fuori, sul giardinetto, e appena esco, noto che c'era una persona alla mia sinistra, mi volto e lo vedo lì, rannicchiato sulla panchina, con la testa appoggiata sulle ginocchia, mi avvicino con delicatezza e, accarezzandogli la nuca, prendo parola "amore, stai bene?" gli chiedo, lo vedo alzare la testa per poi guardarmi "no Jennifer, va tutto uno schifo" rimango attonita, non ero più abituata a sentirlo chiamarmi per nome, così istintivamente chiedo "c'è qualcosa che ho sbagliato io?" mi guarda affermando "no, tu sei l'unica cosa che mi dà il coraggio di andare avanti in questo macello" gli sorrido, per poi dire "no sai, è che quando mi hai chiamata per nome ho pensato di aver fatto qualcosa di male, non mi ci chiami mai..-" lui mi interrompe "hai ragione amore, scusami, è colpa di tutti i pensieri che ho" gli accarezzo una guancia "ti capisco bimbo, stai tranquillo, però me li vuoi dire questi pensieri?" perché mi fa male vederti così e non poter fare niente", lo vedo annuire con il viso e poi iniziare a parlare "amore, ieri ho parlato con Paky e-" la voce di Federica spezza la nostra conversazione "ragazzi, scusate se vi interrompo, ma ha chiamato Raimondo, ha detto che ti aspetta" dice indicandomi "tra 10 minuti in palestra, ti deve parlare, è urgente" a quelle parole mi metto una mano tra i capelli, rivolgendo il viso verso l'alto, e affermo ad alta voce "chissà che cazzo è successo", il mio fidanzato mi guarda dicendo "spero niente di grave amore, appena finisci mi raccomando torna qui e raccontaci tutto" poi si guarda con la mia amica, che approva con un cenno della testa quanto detto dal mio fidanzato.
"Certo ragazzi, a dopo" dico, e faccio per alzarmi, vado in camera mia, metto il giubbetto e mi sistemo il borsone in spalla, dopo di che esco, avviandomi verso la palestra, lungo il tragitto diversi pensieri mi si aggrovigliano nella mente, arrivo davanti all'ingresso, faccio un respiro profondo, chiudendo gli occhi e rivolgendo la testa al cielo, poi prendo coraggio e varco la soglia della porta, entrando in sala.
Il mio professore era lì, dall'altra parte del plexiglass, che mi guardava con un'espressione seria, mi faccio avanti cercando di trattenere la tensione che avevo addosso e inizio "buongiorno maestro" lui, facendomi un mezzo sorrisetto risponde "buongiorno Jennifer, scusami per averti convocata qui all'improvviso, ma come sai nella puntata di domenica dovrai sostenere una sfida, ricordi?" faccio cenno di sì con la testa, e lui prosegue con il discorso "bene, la sfida è divisa in due parti, la prima è una coreografia che contiene tre stili diversi: hip hop, modern e latino, così ognuna di voi avrà modo di affrontare il proprio stile, ovvero tu il modern e lei l'hip hop, in quanto ballerina di quest'ultimo, per quanto riguarda gli altri due stili invece, potremmo considerarla una comparata, in quanto tu hai fatto solo una lezione di latino e non hai mai ballato hip hop, e lei non ha mai fatto né latino né modern, quindi sarà una cosa piuttosto equa, la seconda parte invece consiste nel portare sul palco il vostro pezzo forte, chiaramente nel vostro stile, potrete decidere voi quale coreografia eseguire" spiega lui, io lo guardo, e dopo un attimo mi chiede "tutto chiaro Jennifer?" annuisco "tutto chiaro, ho capito tutto, solo una domanda, se posso" lui fa cenno di sì con la testa "certo, dimmi pure", "sarebbe possibile vedere un video della ragazza? perché non la conosco e vorrei vedere come balla, per favore", lui risponde "certo, stavo per dirtelo io, intanto però conosciamola, si chiama Alessia, ha la tua età ed esattamente come te ha iniziato a muovere i primi passi da piccolissima" faccio un sorriso, poi lui continua "mandiamo il filmato" ed entrambi ci voltiamo verso lo schermo, dove compare la giovane ballerina, alta, bionda e dagli occhi chiarissimi, che balla un pezzo hip hop, devo ammettere che oltre ad essere bellissima, è molto brava.
"paura?" mi chiede il mio professore guardandomi "un po' si in realtà, è davvero un mostro di bravura" rispondo io, e lui, d'accordo con quanto ho appena detto, afferma "si, è senza dubbio molto forte, ma tu non sei da meno, e credo che un pochino di sana competizione ti possa fare solo che bene", gli sorrido dicendo "si, hai ragione, va bene maestro grazie-" lui mi interrompe, facendomi indirettamente una domanda "torna pure in casetta Jennifer, e mandami qui Alessio per favore, ci devo parlare" avevo un'espressione un po' confusa, chissà cosa deve dire anche a lui.
"certo, va bene, ciao maestro" rispondo, lui mi saluta con un gesto della mano, così riprendo il borsone e mi avvio nuovamente verso casa, pronta per dire al mio ragazzo che il nostro professore lo sta aspettando.

Quattro braccia, un cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora