93. RITORNO DA LONDRA

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MARTA
Questa settimana mi è sembrata interminabile ma, finalmente, oggi Daniel tornerà a casa! Non vedo l'ora di rivederlo, anche se sono passati solo pochi giorni. Mi è mancato un sacco e non vedo l'ora di riabbracciarlo e di sentire il suo profumo addosso a me.
Corre in cucina a chiedere a mia madre se potesse darmi un passaggio all'aeroporto per andare a prenderlo.
«Mi spiace tesoro, ma ho delle commissioni da fare oggi» risponde, ma io ho il presentimento che non sia così. Purtroppo penso che non abbia ancora accettato la gravidanza e di conseguenza non riesce più ad avere lo stesso rapporto con Daniel che aveva prima che accadesse tutto questo. Onestamente posso capirla, ma spero che la situazione cambi presto perché mi sta iniziando a stare stretta. Ad ogni modo faccio finta di niente ed evito di dirle ciò che penso.
«Ti accompagno io tesoro, a che ora dobbiamo andare?» mi chiede mio padre, percependomi triste per la situazione con mamma.
Annuisco e, dopo avergli risposto, torno in camera mia per prepararmi senza aggiungere altro.
Una volta saliti in auto è lui, però, ad aprire il discorso.
«Vedrai che a mamma passerà. È solo scossa, comprensibile dopotutto. A volte è felice, altre volte no, insomma alti e bassi. Ma vedrai che la situazione si stabilizzerà e troveremo un equilibrio anche con il nuovo arrivato ... o nuova arrivata» mi fa l'occhiolino per poi mettermi la mano sulla coscia in segno di supporto.
«Lo so, lo so ... è solo che vorrei che tra me e mamma tornasse tutto come prima. Mi parla a malapena, probabilmente è delusa da me» abbasso lo sguardo ed iniziò a torturarmi le pellicine.
«No. Io e tua madre non potremmo mai essere delusi da te. Sei una figlia fantastica, bella ed intelligente. Hai solamente fatto un errore, o meglio, una cosa bellissima ma in un momento sbagliato, questo sì. Mamma è preoccupata per il tuo futuro essendo ancora molto giovane. Devi ancora finire il liceo e hai sempre desiderato andare all'università. Non è facile essere mamma, sopratutto alla tua età. Dovrai essere molto preparata a riguardo, e con te Daniel, ma sono sicuro che ci riuscirete, e sicuro anche mamma lo sa. Ha solamente bisogno di più tempo» conclude.
Il suo discorso non fa una piega. Ho sempre desiderato avere un figlio, ma non mi aspettavo così presto. Fino a qualche tempo fa pensavo alla mia vita diversamente: dopo il liceo mi sarei iscritta all'università, avrei conosciuto tantissime persone e fatto tantissime esperienze, mi sarei laureata per poi mandare il curriculum in diversi posti per poi trovare lavoro. Dopodiché avrei voluto andare a convivere con il mio ragazzo e dopo un po' di anni di convivenza farci un figlio indipendentemente dal matrimonio o meno. Invece adesso mi ritrovo ad aspettare un figlio a neanche 18 anni compiuti e con tutta la vita ancora davanti. Sono spaventata a morte anche io. Ho paura della gravidanza, dei prelievi, degli ospedali, che il bambino abbia qualche problema, che possa morire come è morto Alessio, ho paura di non essere  in grado di fare da mamma, di lasciarmi con Daniel e far crescere mio figlio senza un padre. Ho paura di tante cose, ed è proprio per questo avrei bisogno del sostegno delle persone più care che ho nella vita. 

Finalmente siamo arrivati e, dopo aver parcheggiato, ci dirigiamo all'ingresso dell'aeroporto in attesa che Daniel e la sua classe sbarchino. Sono impaziente di rivederlo. Ho lo stomaco in subbuglio proprio come quando lo conobbi. Più lo conosco e più mi innamoro di lui. Le sensazioni che provo sono indescrivibili, ma è un sentimento fortissimo che neanche io riesco a gestire. Ormai Daniel è parte di me, in tutti i sensi.
Finalmente vedo i suoi compagni che iniziano ad arrivare e mi salutano. Poi, finalmente, vedo lui. Appena anche lui si accorge di me i suoi occhi iniziano a brillare e la sua bocca a mostrare un sorriso stupendo. Gli corro incontro senza pensarci. Daniel lascia cadere a terra il borsone per accogliermi a braccia aperte come fa con Nora all'uscita di scuola. Gli salto addosso abbracciandolo forte a me e lui ricambia calorosamente. Le sue braccia sono avvinghiate alla mia vita e le mie al suo collo.
«Finalmente sei tornato» dico tra le lacrime, come un'idiota.
«Mi sei mancata da impazzire» mi dice con voce rauca per l'emozione, per poi darmi un dolce bacio.
Ad un tratto mio padre sbuca alle nostre spalle, ghignando sotto i baffi.
«Salve signor Pietra! Mi scusi non l'avevo vista» dice Daniel, imbarazzato.
«Tranquillo, avevo capito che eri concentrato su altro - lo stuzzica per poi sorridergli. - Come stai? Andata bene la gita?» domanda mio padre.
«Molto bene! Ho un sacco di cose da raccontare e foto da mostrarvi» dice entusiasta.
«Ci farebbe molto piacere. Magari una di queste sere vieni a cena da noi» propone papà, ed io ne sono felicissima.
Daniel accetta con un sorriso e mi abbraccia forte a sé.
«Ehi Marta!» dice Mirco sbucandomi alle spalle.
«Ehi ciao! Mi sei mancato tanto - gli dico abbracciandolo. - Come stai?» domando.
«Molto bene grazie. Tu invece? Tutto ok?» dice, allungando lo sguardo sul mio ventre. Fa così per non parlare a voce alta, ma tanto prima o poi dovrò avvisare anche gli altri perché la pancia si inizierà a vedere presto. Annuisco senza dire altro, mentre Daniel pone la mano sul mio ventre per accarezzarlo. È così che mi accorgo che, poco distante da noi, ci sono le due oche che ci guardano mentre scrutano le sopracciglia. Avranno sicuramente intuito qualcosa per via gel gesto appena fatto da Daniel. Si avvicinano entrambe a noi. Riccioli d'oro ha uno sguardo che non mi piace per niente, mi fissa dall'alto in basso come volesse giudicare. La mora invece mi sembra più solare.
«Ciao» dicono in coro.
Daniel si gira per ricambiare il saluto.
«Marta, loro sono Martina e Francesca. Ragazze, lei è la mia fidanzata, Marta» ci presenta.
Mirco mi guarda, leggendo nei miei occhi tensione. Ma se sono riuscita a controllare la gelosia a distanza, posso farcela anche ora che sono fisicamente presente.
«Ciao, tanto piacere!» si presenta Martina, la mora, mentre mi stringe la mano.
«Piacere mio» dico, sforzando un sorriso.
«Daniel, si pensava di andare a bere qualcosa domani sera. Ci saresti?» dice Francesca, spostandosi sulle spalle i capelli ricci e biondi, ignorando completamente la mia presenza e quella di Mirco.
«Ci sta, ci aggiorniamo. Buona giornata» risponde Daniel con un sorriso.
Poi mi prende per il fianco e ci dirigiamo verso l'auto di papà.

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