76. WEEKEND AL RIFUGIO

29 5 4
                                    

DANIEL
Il mio sonno viene interrotto da quella dannata sveglia che suona. È il mio primo giorno di scuola da quando sono stato ricoverato e devo ammettere di essere abbastanza nervoso. Non so perché, dopotutto ho già visto tutti i miei compagni e risposto a tutti i loro interrogatori il giorno della festa a sorpresa, però sono comunque teso.
Questa mia preoccupazione viene sopraffatta dall'odore del caffè proveniente dalla cucina mischiato a quello di qualche dolce che mia madre starà preparando. Ancora frastornato, mi alzo a sedere e mi accorgo che sono solo le sei e mezza di mattina. Ho sbagliato a puntare la sveglia, avrei potuto dormire di più. Piuttosto, a che ore si sarà svegliata mia madre per preparare il dolce? Incredulo, mi alzo dal letto, apro la finestra per far circolare un po' l'aria e mi dirigo di sotto. Varcata la porta della cucina, mi rendo conto dell'innumerevole quantità di cupcake che occupano non solo il tavolo ma anche il forno. Ce ne sono di tutti i tipi, e ha utilizzato anche i coloranti per sistemarli in ordine arcobaleno.
«Buongiorno! Ma a che ore ti sei svegliata per preparare tutti questi cupcake? Sono solo le sei e mezza di mattina.»
«Buongiorno caro! Poco più di un'ora fa. Non riuscivo a dormire dall'emozione della proposta che mi ha fatto ieri sera Roberto.»
«Che sarebbe?» chiedo curioso, mentre afferro uno dei cupcake pronti.
«Ha prenotato una mini vacanza per tutti noi a Pistoia! Partiremo venerdì subito dopo scuola, infatti mangeremo un panino al volo durante il viaggio. Ha programmato tutto: alloggeremo in un rifugio vicino alla Riserva Naturale di Acquerino-Cantagallo, che ovviamente visiteremo. Inoltre ha pensato di passare del tempo anche al Giardino zoologico di Pistoia, tanto dista solo un'ora dal nostro alloggio, e nel mentre che siamo là visiteremo il centro della città stessa. Che ne pensi? Ha avuto questa idea per staccare un po' la presa, considerando il periodo che stiamo attraversando.»
«Si, onestamente è una buona idea. È stato carino da parte sua.»
«Si, è un tesoro - si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte. Poi prosegue: - Piuttosto, perché non inviti anche Marta? Penso che farebbe bene anche a lei svagarsi un po'.»
Già, non so chi tra me e lei ne abbia più bisogno.
«Si, lo penso anche io. Oggi gliene parlerò. Grazie mamma.»
Mi sorride per poi riprendere a cucinare.
«Ne voglio uno anche io!» urla mia sorella, ancora con la faccia assonnata, alla vista dei cupcake.
«Solo se prima mi darai un bacio!» la stuzzico, e lei corre verso di me abbracciandomi.

Dopo aver fatto colazione ed essermi vestito, mi accingo verso il portone di casa per afferrare le chiavi della moto. In quel momento mi accorgo delle chiavi dell'auto che mio padre mi ha regalato. A dire il vero, io avrei rifiutato quel regalo, ma ora, considerando il fatto che sono stato operato solo quasi un mese fa e la ferita è ancora dolorosa, e considerando che l'altra auto la usa mia madre per portare Nora a scuola e per poter poi andare a lavoro, penso che sarebbe meglio che andassi in auto anziché in moto. Faccio un sospiro e poi mi decido ad afferrare le chiavi.
«Vado in auto» dico senza voltarmi e uscendo immediatamente. Non ho voglia di parlarne, quindi meglio andarmene subito.
Prima di mettere in moto mando un messaggio a Marta:

Buongiorno, se non sei ancora uscita non farlo.
Passo a prenderti io in auto.

Per fortuna risponde immediatamente, e mi avvisa che stava proprio per uscire ma che mi avrebbe aspettato. Così metto in moto e mi dirigo verso casa sua.

Arrivato, accosto al marciapiede con le quattro frecce e scendo per fumare una sigaretta mentre aspetto che scenda. Pochi minuti dopo la vedo uscire dal portone, bellissima come sempre: indossa dei jeans neri stile MOM con un maglione bianco a collo alto ed un piumino nero che le arriva alla vita. Si avvicina e, dopo avermi dato un bacio a stampo, mi abbraccia forte a sé chiedendomi come mi sentissi.
«Ammetto di essere un po' teso» dico, per poi fare un tiro di sigaretta.
«Non dovresti fumare, o almeno fino a quando non guarirai completamente» risponde, cambiando discorso. Detesto quando fa la sapientona, ma ha ragione. Così faccio l'ultimo tiro e poi la lancio per terra, sorridendole maliziosamente.
Lei alza gli occhi al cielo nascondendo un sorriso sotto i baffi e mi supera per dirigersi verso l'auto.
«Alla fine hai accettato il regalo» afferma sbalordita quanto me, mentre si allaccia la cintura.
«Già. Non avrei voluto, ma non mi sembrava il caso di guidare la moto considerando la condizione del mio fisico in questo periodo. E l'altra auto serve a mia madre...».
«Non devi giustificarti con me» risponde.
«Non mi sto giustificando, è la verità. Non voglio niente da quell'uomo. Ma in questo momento mi serve e, purtroppo, ho dovuto accettare. Ma lui ancora non lo sa. Pensa che voglia regalarla.»
Marta non mi risponde, ma mi sorprende posando la sua mano sulla mia. Io le sorrido, per poi dare gas e dirigerci verso la scuola. Devo ammettere che quest'auto è spettacolare: il rombo è fantastico e mi fa venire voglia di correre - anche se non lo farò - , ma non lo ammetterò mai a mio padre.
«Ho una sorpresa per te» annuncio.
«Di cosa si tratta?!» mi chiede emozionata, girandosi di scatto a guardarmi con quegli occhioni mentre mi sorride. Quelle labbra...
«Roberto ha organizzato una vacanza da venerdì subito dopo scuola a domenica pomeriggio per farci staccare un po' da Milano e, ovviamente, sei invitata anche tu. Ha prenotato in un rifugio vicino alla Riserva Naturale di Acquerino-Cantagallo, che ovviamente vogliono visitare, e poi vorrebbero andare anche allo zoo di Pistoia, così da far divertire anche Nora. Dicono sia enorme, e ammetto di essere felice anche io di andarci! Se ti va e pensi che i tuoi ti lascerebbero venire, a noi farebbe molto piacere andarci anche in tua compagnia...specialmente a me» mi volto al volo per sorriderle, per poi rimettere gli occhi sulla strada. Neanche il tempo di finire di parlare che già ha pronunciato un emozionate SI.
«Si?!» richiedo incredulo.
«Si!» afferma nuovamente abbracciandomi, mostrando sempre e comunque attenzione al fatto che stia guidando.
«Fantastico! Se vuoi dopo scuola, quando ti riaccompagno a casa, salgo un attimo e spiego tutto meglio a tuo padre, se è in casa.»
Voglio assicurarmi che si fidino ancora di me e che stiano sereni durante l'assenza della figlia. Dopo quello che Marta mi ha confidato, non voglio più che quelle due povere persone passino un altro momento di paura a causa mia.
«Ma non ce n'è bisogno, glielo posso dire io.»
«Lo so, lo so. Voglio solo potergli dare direttamente delle risposte a qualunque domanda abbia da farmi, sempre che anche a te vada bene.»
«Ma certo. Perché sei così preoccupato? Non è mica la prima volta che incontri mio padre» chiede perplessa. Ovviamente non sa a cosa sto pensando, ma non glielo dirò. Voglio renderla felice senza più pensare ai problemi. Le sorrido senza risponderle, e alzo il volume della musica quando sento Il regalo più grande di Tiziano Ferro alla radio.

GREEN EYES. A new start. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora