I PROTETTORI DELLA FORESTA

10 4 1
                                    

Successivamente Loona e i Protettori della Foresta si incamminarono nella foresta innevata guidati da dei ragazzi con delle torce in mano fino ad arrivare ad un'altissima e rocciosa montagna coperta di neve e pini, con un paesaggio mozzafiato, inoltre la bufera di neve era finita da un pezzo. Ma chi erano questi ragazzi? I Protettori della Foresta era un gruppetto di ragazzi che portava avanti una tradizione dei loro antenati da secoli, minacciando gli aggressori e proteggendo così le foreste dolomitiche del luogo. A capo di tutto c'era un amico di Loris: Nicolò, e diciamo, che li considerava suoi cugini e doveva aiutarli per una faccenda alquanto preoccupante. Nicolò aveva diciotto anni ed era un compagno di classe di Loris, era alto, muscoloso, con un viso quadrato, occhi castani, capelli lisci e spessi castani, e portava degli occhiali rettangolari. Normalmente i suoi aiutanti vestivano con tuniche verdi, pantaloni neri, stivali marroni in cuoio scuro, cappucci in pelliccia di cinghiale, mantelli neri con raffigurate la teste di un cervi tinteggiate di colorante giallo, indossavano anche dei copri spalle di folta pelliccia di lupo grigio e una maschera di legno per nascondere il volto. Anche il loro capo Nicolò vestiva con questo outfit, ma portava un mantello di pelliccia di lupo bianco e catenelle d'oro attaccate al copri spalle per sostenerlo, ma la cosa particolare era la sua maschera. Costruita in legno, c'erano due strisce bianche verticali sugli occhi e due piccole corna sbucavano da sopra la maschera, mostrando potenza e la figura del capo clan. Alcuni portavano una faretra alla schiena e un arco ricurvo, altri delle balestre costruite a mano o delle cerbottane, Nicolò invece portava con sé una piccola spada d'argento con un'impugnatura in cuoio e una piccola gemma bianca incastonata tra la lama e il manico.

~ RIFUGIO DEI PROTETTORI DELLA FORESTA ~

ITALIA, DOLOMITI

SABATO, ORE 23:58

Il loro rifugio era stato costruito dentro ad una grotta, nelle profondità di una montagna, e l'entrata era mimetizzata perfettamente dal mondo e nessuno passava da quelle parti da centinaia di anni. I protagonisti e i Protettori della Foresta arrivarono davanti ad una parete rocciosa, Nicolò prese della pittura rossa e disegnò una specie di runa, una lettera dell'alfabeto runico, ovvero la lettera O che rappresentava per loro la luna. Finito di dipingere, la lettera runica si illuminò di un azzurro color ghiaccio e la parete si aprì magicamente come un portone. Loona era strabiliata e senza parole, quindi senza esitare entrò nel loro rifugio accompagnata dai Protettori della Foresta. Camminarono in un ampio corridoio decorato con fiaccole e stendardi con il loro stemma e raggiunsero un portone di legno color verde spinacio, poi Nicolò aprì le porte per mostrare a Loona il magnifico e accogliente rifugio. C'era un'ampia sala celtica con pareti gialle e travi di legno, colonne massicce sempre in legno sparse in giro per sorreggere il posto, pavimento in pietra, un soffitto sostenuto da molti travi in legno con lampadari costruiti con le corna dei cervi che penzolavano giù per illuminare il rifugio. C'erano tanti tavoli e sedie per banchettare in compagnia, un grande camino acceso costruito in pietra, in fondo Loona vide anche un bancone con motivi celtici e con quattro colonne in legno, un alto scaffale pieno di liquori e alcolici pregiati, con bottiglie di forme bizzarre. In un angolo della stanza c'erano delle botti piene di cibo come pesce e pane, il resto si trovava in una stanza dedicata al di fuori della sala, ovvero una dispensa ricca di buon cibo. Ai fianchi del bancone c'erano due corridoi a forma ovale, in stile Hobbit diciamo, che portavano a delle stanze da letto, all'armeria, ad una miniera, alla dispensa citata prima, ad una biblioteca, ad altre zone relax, alla cucina e ad una fucina dove costruivano armi e armamenti di grande stazza che Nicolò stava ultimamente lavorando. Tutto era così mistico, rustico e tranquillo, sembrava veramente di vivere in un mondo elfico o quello dei Signore degli Anelli, i Protettori della Foresta portarono Loris in una stanza percorrendo di corsa il corridoio destro del bancone mentre il resto combinò qualcosa per passare il tempo. Mentre Loona camminava ed esplorava con stupore la sala, dei ragazzi la avvolsero con una coperta calda e soffice e uno di loro gli offrì una tazza di tè caldo al limone, che accettò senza esitare.

HELLUVA SCHOOL: LA LEGGENDA DI GIASONE ❄️⚜️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora