Don't call me angel - The mysteries of the Templar agency

La Città Eterna

A Merida parve di essere infilata in una centrifuga, non era abituata ai portali dimensionali, il vortice la fece ruzzolare per terra in una siepe "Erre es korakas." "Curioso, parli il greco antico." mormorò Shi atterrando di fianco a lei con grazia e sistemandosi la giacca "Curioso tu lo capisci." rispose Merida "Non ti ritenevo così colto." Shi la ignorò "Dove siamo finiti?" chiese Merida "Perdonatemi, ma è vietato calpestare le aiuole." disse un vigile urbano avvicinandosi, Merida vide chiaramente sullo scudetto della manica una lupa che allatta due bambini.

S'alzò di scatto e fissò spiritata Shi "Siamo a Roma?" l'eco di una cannonata rispose per lei "Sono le 12 in punto e si, siamo a Roma." rispose Shi "La perdoni, la mia assistente non è mai stata a Roma e voleva vedere subito il Colosseo, chi li capisce questi giovani?" esclamò rivolto al vigile che lo fissò "Per stavolta lascerò correre, buon proseguimento di giornata." rispose l'agente allontanandosi.

"Cosa facciamo adesso?" chiese Merida, Shi la fissò "Adesso andiamo in ufficio." rispose conducendola tra le vie dell'Urbe fino ad arrivare davanti ad un palazzo. "Templar Agency Unit 7." lesse sulla targa "Menomale che ci saremmo dovuti confondere." Shi le sorrise "Solo le creature di altre dimensioni leggono questa targa.

A qualunque cittadino sembra un ufficio legale in una palazzina di tre piani, come tante altre presenti questa zona. Il nostro Team number è il 7, faremo parte della Legio XIV Gemina, la Legio è composta da 9 squadre sparse per l'Europa.

Come sia il nostro compito è proteggere l'umanità da creature pericolose, come Demoni e Parademoni che si manifestano, maghi e streghe che violano il patto, rivendita di strumenti e mezzi magici." detto questo entrò nell'edificio.

Merida lo seguì e rimase a bocca a terra, al piano terra c'erano c'erano gli uffici e una sala conferenze riservate agli esterni, il primo piano aveva a disposizione una zona comune con cucina e zona relax con televisione con il cavo e diverse console.

Al secondo piano c'erano dodici stanze, divise in sei per le ragazze e sei per i ragazzi, nel secondo piano c'erano la palestra, altre otto stanze e la lavanderia collegata direttamente al terrazzo superiore.

Tuttavia la vera base era sotto terra, nel primo livello sotterraneo, erano presenti il parcheggio degli automezzi, un poligono di tiro tridimensionale adattabile e l'armeria.

Il secondo livello ospitava una sala conferenze che fungeva anche da sala tattica e operativa e safe house, inoltre era presente un ulteriore armeria e l'infermeria con un tavolo operatorio, un defibrillatore semi-automatico SP, dei rifornimenti medici d'emergenza, due posti letto, un'area di contenimento batteriologico ed una fornitissima farmacia.

Il terzo livello accoglieva il Vault ovvero il deposito in cui venivano custoditi artefatti magici e c'erano anche venti celle di contenimento per esseri ostili.

Da un ufficio apparve una ragazza con i capelli neri e con in mano un libro "Shi, sei arrivato finalmente. Demostene mi aveva avvisato del tuo arrivo." Shi le sorrise "Come sempre è un piacere vederti Selena." Selena annuì "Mi hai portato il mio coltello?" Shi le sorrise poi le porse un pacchetto "Le hai appena regalato un coltello?" chiese sorpresa Merida "Beh, mi pare proprio di si." poi si volse e il suo sorriso svanì "No... Perché?" Merida seguì lo sguardo di Shi e vide una ragazza con stivali neri, Jeans bianchi, maglione marrone, capelli castani, legati in una coda alta e uno sguardo truce "Pensavi ci fossero altre Mercy nell'agenzia?" rispose avvicinandosi John la fissò male:"Dovevano per forza darmi le uniche due capaci di farmi saltare i nervi." "Piano con gli insulti Shi-coso, io sono sempre qui." borbottò Merida "Ti fai chiamare Shi-coso?." rispose invece Mercy "Oh, si e tu devi essere Mercy, anche tu ti diverti a far saltare i nervi a Shi-coso?".