Don't call me angel - The mysteries of the Templar agency

Darkness

Merida scese dall'auto e fissò le rovine del castello "Sicura che ti abbia indicato il posto giusto?" Mercy annuì "Si, ne sono certa, la bussola ha smesso di muoversi indica proprio questo punto." Entrarono nelle rovine e Mercy sorrise "Sembra quello di Re Artù." in quel momento il telefono le suonò "Selena" recitava il nome sullo schermo, Merida la guardò "Forse siamo andate via troppo di fretta." Mercy annuì prima di rispondere alla chiamata:"Pronto..." "COME MAI SEI ANDATA VIA SENZA DI ME?" esclamò la voce della fidanzata, Mercy alzò gli occhi al cielo "Hanako-San ha detto che Shi le aveva  dato un messaggio per noi...." "POTEVI PORTARMI CON TE." urlò Selena "Non sei allieva di Shi, cerca di capire." esclamò Mercy cercando di farla ragionare, quando udì un sibilo e poi un tonfo. Si volse e vide Merida cadere a terra sventua "Sel, un momento..." "Certo, io devo sempre aspettare, tanto ci sarà sempre qualcosa o qualcuno di più importante..." ci fu un nuovo sibilo e qualcosa la punse, sentì il corpo farsi pesante, gli occhi le si annebbiarono e l'ultima cosa che udì fu la voce di Selena che la chiamava.

Lady Kisegawa fissò il paesaggio attorno a se "Venerabile, è sicuro, può rialzarsi." Shi aprì gli occhi e sorrise "Grazie per l'aiuto." Kisegawa lo fissò enigmatica "Felice di vedere che sei vivo." esclamò una voce femminile, si volse e vide una ragazza castana, con le lentiggini, alta "Sasha?" "E come sempre, sei uno stupido." commentò mentre lo osservava alzarsi dalla barella "Piano, avevi delle ferite niente male." commentò "Posso muovermi senza che la ferita si riapra?" domandò Shi, Sasha alzò le spalle "Beh, se vuoi guarire... ti devi limitare al massimo. Nel caso però tu abbia ancora del lavoro da sbrigare... prima mandi giù due di queste." disse porgendogli un flacone "I punti si strapperanno, perderai sangue, ma sarai operativo." Shi le sorrise "Dove mi portate?" "Hey, British, sai come lavoriamo, e hai proposto tu il piano." escalmò con un sorriso Sasha "E dovresti essere più riconoscente a chi ti ha salvato la vita. E non è la prima volta."Shi la fissò "Quella volta a Istanbul non conta e poi al massimo siamo in pari dopo Bali." Lady Kisegawa fissò Sasha "Cos'è successo a Bali?" Sasha arrossì "Niente." Shi sorrise "Già, dopotutto, quella era un'altra vita.".

"Ti ho fatto una nuova tuta, l'ho tagliata un po' comoda per facilitare i movimenti. Il tessuto è confortevole adatta a pelli delicate. E all'occorrenza può sopportare temperature di oltre 1000 gradi! Completamente a prova di proiettile. E si lava in lavatrice, che è un bel vantaggio." Commentò lady Sasha mostrandogli una nuova tenuta nera come l'inchiostro "Mettitela, ne avrai bisogno." poi gli porse "Heiwa". "Non era contenta di dover sembrare incrinata ma sapeva perché l'hai fatto." Shi annuì "Come farete a farmi sparire?" Sasha sorrise " A presto Lady Kisegawa." Shi fissò l'amica "Cosa..." la Lady sparì in un portale, poi Sasha sorrise "Ti ricordi come siamo fuggiti a Kuala Lumpur?" Shi la guardò "No... Tutto, ma non le mine..." gemette Shi prima che l'auto esplodesse. 

Era una sera come tante altre nella città sotterranea di Lascaris, nel quartiere di Freun, la zona a luci rosse della città l'atmosfera era allegra, come sempre.

Al suo interno erano presenti un'alta concentrazione di love hotel, night club, soap land e locali per adulti, ma erano anche ristoranti e normalissime attività commerciali trovavano il loro spazio, negozi e piccoli uffici di cambiavalute erano presenti in gran numero ed era anche possibile acquistare buoni sconto per musei e attrazioni.

Una leggera pioggia cadeva sulle vetrine dei negozi, scendendo come lacrime sui vetri dei numerosi locali.

Il barman, un ciclope, versò il liquido ambrato nel bicchiere di vetro che l'avventore ghermì e svuotò tutto d'un fiato: "Lascia la bottiglia." disse con voce roca afferrando il contenitore dalle mani dell'inserviente che alzò le spalle e si concentrò nuovamente su ciò che doveva finire di asciugare.