La mattina dopo Stiles era dolorante ma soddisfatto come poche altre volte in vita sua. Ok, no, in realtà non si era mai sentito così soddisfatto prima, ed era una sensazione incredibile. Peccato solo per i polsi arrossati, probabilmente gli sarebbero venuti fuori dei lividi, ma ne era valsa la pena.
Il ragazzo fece colazione con la testa fra le nuvole. Non si era accorto nemmeno che Derek si era alzato e aveva lavato i piatti che aveva sporcato.
"Stiles!" lo richiamò impaziente il licantropo, quando si rese conto che il suo Sub non gli stava prestando la minima attenzione.
Stiles alzò la testa e si guardò intorno sorpreso, per poi rivolgergli un'occhiata di scuse che fece sospirare Derek.
"Finisci in fretta e raggiungimi nella stanza dei giochi" gli ordinò, un istante prima di lasciare la cucina a passi veloci.
Il fatto che volesse fare qualcosa in quel posto inquietante poteva voler dire solo che aveva intenzione di usare qualche oggetto particolarmente strano. O che aveva deciso di punirlo severamente per qualche sua presunta mancanza, anche se Stiles era abbastanza sicuro di non aver fatto nulla di male negli ultimi giorni, quindi pensava di poter ritenere quell'ultima possibilità quantomeno improbabile.
Deciso, in ogni caso, a non sfidare la sorte, finì di mangiare velocemente, sistemò quel poco che aveva sporcato in cucina e lo raggiunse. Quando entrò nella stanza dei giochi, però, quello che vide lo lasciò perplesso. Derek era appoggiato contro il tavolo sul quale lo aveva punito solo pochi giorni prima, e non sembrava per niente contento. Aveva le braccia incrociate e stava fissando il vuoto, o almeno così sembrava a Stiles, come se qualcuno o qualcosa gli avesse fatto un qualche torto imperdonabile e lui dovesse decidere se farlo a pezzi o sbranarlo direttamente. Il ragazzo deglutì, preoccupato e non più tanto sicuro di essersi comportato così bene come credeva.
"Signore?" lo richiamò, con un filo di voce.
Derek si riscosse, si girò a guardarlo e sospirò.
"Vieni qui, Stiles" gli ordinò, molto più tranquillo di quanto ci si sarebbe potuti aspettare, a giudicare dal cipiglio contrariato che aveva sfoggiato fino a qualche istante prima.
Stiles prese la mano che gli stava porgendo e si lasciò guidare fino al tavolo. Sul ripiano era appoggiato un ammasso di cinghie di pelle, fibbie e anelli di metallo. Non erano fruste, e il ragazzo tirò mentalmente un sospiro di sollievo. Poi Derek sospirò di nuovo e lui si voltò per osservarlo, stupito per quello strano comportamento.
"Questa cosa è nella lista" lo informò il licantropo.
Stiles guardò di nuovo le cinghie e si chiese cosa fossero. Ma, soprattutto, si chiese perché Derek non sembrasse per niente interessato a quel nuovo giocattolo, né tantomeno eccitato alla prospettiva di usarlo, come era successo nei giorni precedenti con le altre cose che avevano sperimentato.
"Che cos'è?" si azzardò a chiedere.
"Un'imbracatura. O un body, immagino che dipenda dal motivo per il quale lo si indossa."
"E non ti piace perché...?"
Derek sospirò ancora una volta e Stiles iniziò seriamente a preoccuparsi per lui.
"In tutta onestà, non ho mai capito cosa ci trovi di tanto eccitante la maggior parte della gente che frequenta la scena BDSM. Molti Sub se ne vanno in giro bardati così, come se fosse il massimo in fatto di ultima moda, e i Dom gli sbavano dietro."
"Non sapevo che fossi un esperto di quell'ambiente" borbottò Stiles, all'improvviso di cattivo umore.
"Il secondo giorno, quando ti ho lasciato solo con la cintura di castità, l'ho passato al Dungeon con Kevin" gli spiegò. "Dovevo capire come funzionava tutta la storia della sottomissione e dei rapporti tra Dom e Sub, se volevo fare questa cosa con te senza rischiare di farti male."
Stiles sentì il suo cuore accelerare i battiti e si lasciò sfuggire un leggero sorriso.
"Credo sia appunto questo: una questione di sottomissione" valutò il ragazzo, indicando l'imbracatura. "Tutte quelle strisce di pelle possono far pensare a un gladiatore o, comunque, a uno schiavo romano, perlomeno in base a quello che si vede nei film: persone che non avevano libertà" continuò, nel tentativo di svelagli l'arcano mistero. "Senza contare che sono comunque delle costrizioni, e alcuni trovano eccitante avere il potere di controllare il corpo di un'altra persona, in fondo è una cosa che piace anche a te. E non dimentichiamo che si potrebbero considerare dei vestiti, ma che lasciano praticamente nudi, cosa che per molte persone è di certo sexy."
Derek osservò scettico quell'ammasso di pelle, poi scosse la testa.
"Resta il fatto che non provo nessun interesse per quella cosa" affermò, irremovibile. "In ogni caso, come ho già detto, è su quella lista e prima o poi dovremo usarla. Ci ho pensato e ho deciso che possiamo anche farlo oggi, così ce la togliamo di mezzo. Sarà una cosa tranquilla, veloce abbastanza da aver finito per l'ora di pranzo e, soprattutto, non sarà troppo faticoso per te. Voglio andarci leggero, oggi, e questo pomeriggio mi assicurerò che riposi, visto che ieri ho decisamente esagerato."
"Non mi sono mica lamentato" mormorò Stiles, distogliendo lo sguardo subito dopo, nel tentativo di far finta di niente.
Derek rimasi in silenzio per un po' e quando il ragazzo ebbe di nuovo il coraggio di guardarlo in faccia si accorse che stava ghignando, fin troppo compiaciuto.
"No, in effetti non lo hai fatto" commentò, facendo arrossire miseramente il suo Sub. "In ogni caso, sono stati giorni davvero pesanti per te, sia a livello fisico che mentale, e i prossimi lo saranno altrettanto, perciò hai tutto il diritto di avere una tregua."
Stiles scrollò le spalle e annuì. Non era certo così stupido da dire di no a un intero pomeriggio di relax, magari con Derek steso al suo fianco, nel loro enorme letto a baldacchino, a fargli le coccole.
"Forza, prima iniziamo e prima finiremo."
La voce del licantropo lo riscosse dai suoi sogni a occhi aperti e Stiles lo osservò mentre prendeva l'imbracatura e gli si piazzava davanti. Senza perdere altro tempo, Derek avvolse le strisce di pelle intorno al suo corpo, fissandole con le cinghie in modo che aderissero alla pelle, ma senza fargli male. Prestò particolare attenzione a quelle che gli circondavano le natiche e che gli passavano in mezzo alle gambe, per andare a unirsi al cock ring di metallo con il quale aveva circondato la base del suo membro. Quella era l'unica cosa che gli aveva dato davvero fastidio, ma si era accorto quasi subito che era più largo di quelli che aveva indossato fino a quel momento e che, con ogni probabilità, non gli avrebbe dato grandi problemi nemmeno se si fosse eccitato: sembrava, più che altro, che il suo scopo principale fosse quello di tenere ferme le cinghie.
Quando l'imbracatura fu al suo posto, Derek si chinò e gli mise due cavigliere di pelle imbottite, molto simili a quelle che avevano usato quando avevano giocato con il divaricatore. Poi si alzò e gli prese le mani, una per volta, allacciandogli altre strisce di pelle, questa volta ai polsi, identiche a quelle delle caviglie. A quel punto fece un passo indietro e lo osservò con attenzione.
"Non è male, in effetti, ma continuo a preferirti completamente nudo" commentò.
Stiles strisciò i piedi per terra, incerto se sentirsi a disagio o eccitato per le parole del suo Dom.
"Ecco cosa faremo:" riprese a parlare lui, afferrandolo per un braccio e trascinandolo fino al centro della stanza "ora ti appenderò a queste catene."
Stiles lo fissò sorpreso. Poteva aspettarsi qualsiasi cosa, ma non quello.
"Dovresti sentire le cinghie tirare, ma non dovrebbero farti troppo male. Se però dovessi accorgerti di avere qualche problema voglio che usi subito le tue parole. Hai capito?"
"Sì signore."
Derek non perse tempo e iniziò subito a lavorare. Portò le mani di Stiles dietro la sua schiena, legò i polsini di pelle tra loro con un piccolo moschettone e li agganciò con un altro alla striscia di pelle orizzontale poggiata poco sopra il suo fondoschiena. Poi afferrò una delle catene e usò un altro moschettone, più grande, per fissarla al secondo anello, quello tra le sue scapole.
"Ora inizieranno a tirare" lo avvisò.
Stiles non fece nemmeno in tempo ad annuire che Derek lo sollevò e lui sentì un altro scatto metallico. Quando il braccio del licantropo, che lo aveva sostenuto in quei pochi istanti, lasciò la presa, il ragazzo capì che aveva fissato l'anello a cui aveva agganciato le manette a un'altra catena, perché si ritrovò appeso con le gambe che pendevano senza riuscire a toccare il pavimento e entrambe le cinghie, quella sul suo torace e quella sul suo addome, gli affondavano nella pelle.
"Abbiamo quasi finito" lo informò il licantropo. "Ce la fai?"
Stiles fece cenno di sì con la testa. Non era una posizione comoda, né particolarmente piacevole, ma in realtà non provava davvero dolore. A conti fatti, non era peggio di altre cose che avevano sperimentato in quei giorni, ed era di certo meglio di alcune di loro.
A quel punto, Derek gli afferrò una gamba e lo costrinse a piegare il ginocchio, spingendo fino a quando il tallone non toccò il suo fondoschiena. Un altro schiocco metallico e la sua caviglia era fissata a una delle cinghie che gli circondavano le natiche. Un minuto dopo l'altra gamba subì la stessa sorte e il Dom fissò le cavigliere alle ultime due catene che pendevano dal soffitto. Poi si spostò e gli si mise davanti.
"Sei comodo, Stiles?"
"Non esattamente" rispose lui, sollevando lo sguardo dal pavimento.
La sua idea era quella di guardarlo in faccia ma la sua attenzione venne catturata da un piccolo particolare che non aveva notato fino a quel momento, prima che potesse mettere in atto il suo piano. La sua faccia era proprio all'altezza dell'inguine di Derek.
Il ragazzo deglutì sonoramente e il suo respiro accelerò all'improvviso. Il licantropo gli accarezzò la nuca prima di afferrargli i capelli e tirarglieli con gentilezza per costringerlo, finalmente, a guardarlo negli occhi.
"Credo sia arrivato il momento che sia tu a prenderti cura di me" stabilì, con voce roca, e Stiles sentì il rumore di un bottone che veniva spinto fuori dalla sua asola e di una zip che veniva abbassata. "Prendimi in bocca, Stiles!" ordinò il Dom.
Stiles gemette nell'istante in cui il licantropo lasciò la presa sui suoi capelli e fissò il suo membro già semi eretto a pochi centimetri dalle sue labbra. Non aveva mai fatto una cosa del genere, ovviamente, e in tutta onestà era convinto che la sola idea lo avrebbe disgustato. In quel momento, però, tutto ciò a cui era in grado di pensare era il piacere che aveva provato quando Derek lo aveva fatto a lui e non riusciva a smettere di chiedersi quale fosse il sapore del suo Dom. Voleva davvero farsi scopare la bocca e questo lo faceva sentire più spaventato e vulnerabile di qualsiasi giochino perverso ci fosse in quella dannata lista.
Inspirò un paio di volte, un po' per prendere coraggio e un po' per provare a calmare la sua eccitazione, ma Derek non fece nulla per spingerlo a obbedire. Ancora una volta, voleva che fosse lui a decidere, senza imposizioni.
Non che ci fosse molto da scegliere, in realtà. Stiles era davvero convinto di non essere mai stato particolarmente coraggioso, anche tutti i rischi che aveva corso da quando Scott era diventato un licantropo erano per lo più dovuti alla necessità di salvare la vita a qualcuno, o al panico che lo coglieva nei momenti più concitati e meno opportuni e che lo portava a cacciarsi in guai che potevano anche essere evitati. Il giorno prima, però, aveva capito che il coraggio non c'entrava poi tanto in quella cosa con Derek, più che altro ruotava tutto sulla fiducia e sul prendersi ciò che si voleva. E, in quel momento, lui voleva Derek in bocca. Fine della storia!
Non appena aprì le labbra il licantropo fece un passo verso di lui, coprendo la piccola distanza che li separava. Stiles allungò la lingua e leccò la sua erezione come poteva, poi lasciò perdere i convenevoli e lo prese in bocca. O almeno ci provò. Il fatto era che il suo Dom era molto ben dotato e lui conosceva giusto la teoria di quello che stava facendo, senza contare che la posizione in cui si trovava non gli era di grande aiuto.
All'inizio si occupò solo della punta, cercando di ignorare il sapore che gli esplose in bocca. In qualche modo riusciva a ritrovarci Derek, il suo odore e il gusto della sua pelle, anche se, in tutta onestà, non poteva certo dire che fosse la cosa più buona che avesse mai assaggiato, nonostante avesse la netta sensazione che l'avrebbe apprezzato sempre di più, col passare del tempo.
Una volta capito più o meno come funzionava, provò ad allungare il collo per prenderlo tutto in bocca. Se si fosse fermato a riflettere avrebbe capito subito che era una cosa impossibile, ma era giusto un po' preso dal momento, quindi esultò mentalmente e gemette soddisfatto quando il licantropo afferrò la catena più vicina e la tirò per farla dondolare avanti e indietro. L'esultanza, però, si trasformò in panico quando la punta del suo membro gli arrivò in gola e non riuscì più a respirare.
Derek si allontanò, permettendogli di tossire e prendere delle lunghe boccate d'aria, ma non gli lasciò molto tempo per riprendersi. Gli avvicinò di nuovo l'erezione alle labbra e Stiles lo accolse di ancora una volta. Il Dom afferrò ancora la catena ma questa volta la mosse con più delicatezza e il ragazzo si adattò alla situazione. Succhiare Derek era strano ma allo stesso tempo appagante, soprattutto quando lo sentiva sospirare eccitato. Sapere di essere lui a fargli quell'effetto lo faceva sentire incredibilmente potente.
Andarono avanti così per un po', tanto che a Stiles aveva iniziato a far male la mandibola, poi Derek si allontanò di nuovo e, di nuovo, gli afferrò i capelli, tirandogli su la testa.
"Sto per venire, Stiles, e voglio farlo dentro di te. Ma non in bocca, non questa volta."
Il ragazzo sentì tutto il suo corpo tremare di aspettativa a quel pensiero.
"Oh sì, signore, fallo" sospirò, e il licantropo non se lo fece ripetere due volte.
In un attimo aveva lasciato la presa sui suoi capelli e si era spostato dietro di lui. Stiles sentì un dito umido forzare la sua apertura, seguito in breve tempo da un secondo e poi un terzo, e non smise nemmeno per un istante di agitarsi e implorarlo di fare in fretta.
Quando Derek lo penetrò gli sembrò di essere finalmente completo, il che era strano visto che fino a un attimo prima non sapeva che gli mancasse qualcosa. Quei pensieri, però, vennero presto relegati in un angolino remoto della sua mente, che in quel momento era tutta concentrata sul membro di Derek che si muoveva dentro di lui. Doveva venire, ne aveva bisogno e c'era quasi, ma l'anello di metallo alla base del suo pene stava ritardando l'agognato raggiungimento del sollievo, per quanto la pressione fosse davvero minima. Poi Derek spinse con più forza, affondando in lui sempre più in profondità, fino a quando Stiles lo sentì irrigidirsi.
Sapeva che, probabilmente, era tutto frutto della sua immaginazione, ma sentì il suo seme caldo invadere il suo canale e, a quel punto, il cock ring divenne semplicemente irrilevante. Venne con un gemito profondo, tendendo tutto il corpo e mettendo alla prova i moschettoni che lo tenevano fermo in quella posizione strana.
"In fondo, potrei anche ricredermi su questo affare" commentò Derek qualche minuto dopo, mentre osservava il suo piacere scivolare fuori dall'apertura del suo Sub.
"Vuoi tenermi così? Niente letto?" gli chiese Stiles, che stava iniziando a sentire un po' di fastidio al collo, alle articolazioni e più o meno a qualsiasi altra parte del suo corpo.
"Perché, hai qualcosa in contrario?"
"No, certo che no, ci mancherebbe. È solo che pensavo di fare un po' di pratica, sai, con la lingua, e le labbra, e la gola. La mia gola ha molto da imparare. Ma in questa posizione non sono sicuro di poter fare molto. Però, se preferisci restare qui..."
Derek aveva già iniziato a staccarlo dalle catene prima ancora che avesse finito di parlare.
"Ti avevo promesso un pomeriggio di riposo, ed è quello che avrai. Ma mancano ancora un paio d'ore al pranzo e non mi sentirei in pace con la coscienza se impedissi a uno studente tanto volenteroso di portare avanti i suoi studi."
Stiles ridacchiò soddisfatto. Cinque minuti dopo era tra le braccia di Derek, di nuovo completamente nudo, diretto verso la camera da letto.
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FanfictionUna Congrega di maghi si stabilisce a Beacon Hills e uno di loro si invaghisce di Stiles. Per poter 'giocare' con lui gli lancia un incantesimo ma il capo della Congrega riesce a modificarlo, almeno in parte, e Derek si ritrova piacevolmente coinvol...