ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 12

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ɴɪᴇɴᴛᴇ ᴅɪ ɴᴜᴏᴠᴏ

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ɴɪᴇɴᴛᴇ ᴅɪ ɴᴜᴏᴠᴏ.

𝔼𝕥𝕙𝕒𝕟

A gestire una come Isabel Jennifer Brock non te lo insegnava nessuno e ci si diventava matti.

Era imprevedibile, poteva sbucarti alle spalle dal nulla e stenderti a terra.

Per starle al passo dovevi prima sbatterci la testa un paio di volte e poi, forse, e dico forse, ci si riusciva.

Una giornalista affascinante quanto impacciata, con un piccolo problemino con l'alcol, quella ragazzina era diventata la mia ossessione.

Ma in fondo le cose spericolate come lei facevano al caso mio, soltanto che quel venerdì sera la cosa non mi divertiva tanto.

Non risi a quello che vidi soltanto perché le mie costole erano ancora in uno stato pietoso e non vedevo l'ora di guarire e tornare in servizio.

Come diamine faceva a mettersi sempre in quelle situazioni?

Isabel nella mia piscina nel cuore della notte, era la cosa più inaspettata mai capitata nella mia intera esistenza e di cose assurde ne avevo viste a sufficienza.

Forse gli antidolorifici prescritti dal dottore, pensai, mi stavano dando alla testa. Lei forse non era lì e tutto ciò che vedevo era soltanto un'allucinazione, qualche brutto scherzo del mio cervello.

La osservai quel che bastava per fiutare il suo imbarazzo.

Si vedeva lontano miglio che era impietrita.

Si accingeva al bordo della piscina con entrambe le mani, sembrava un gattino intimorito spinto in acqua contro la sua volontà.

Era buffo.

Forse avrei dovuto lasciarla lì, ma morivo dalla voglia di scoprire come c'era finita.

«Non chiamare la polizia, ti prego, se lo fai sei uno stronzo.» si mise sulla difensiva.

Niente di nuovo.

Mi avvicinai di più e lei continuò a seguirmi con quegli occhi sempre un po' incerti, un po' curiosi, ma soprattutto schietti. Mi meravigliavano sempre le sue occhiatacce, le davano un tocco di classe e scuriva un po' quel colore marroncino delle sue iridi, la rendeva addirittura più bella.

Arrivato al bordo, davanti a lei, mi piegai, con un po' di fatica, e la guardai meglio.

Da più vicino riconobbi quella faccia.

Movimenti lenti, palpebre schiuse, lineamenti rilassati e labbra gonfie e rosee come dopo un bacio.

Era ubriaca.

Dovevo forse esserne sorpreso?

«Sei sicura di non voler spiegare questa effrazione nella mia proprietà a qualche agente?» la canzonai, ci avevo preso gusto a farlo, «Magari sarà così gentile da spiegarti un po' come funziona la legge.»

Failed Date //Ubriaca O Innamorata?//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora