ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 23

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ᴘᴇʀᴄʜÉ ᴍɪ ꜰᴀɪ Qᴜᴇꜱᴛᴏ?

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ᴘᴇʀᴄʜÉ ᴍɪ ꜰᴀɪ Qᴜᴇꜱᴛᴏ?

𝔼𝕥𝕙𝕒𝕟

C'era ancora odore di caffè in casa, preparato quel mattino appena sveglio, quando uscii dal bagno dopo una doccia mattutina. Mi fermai un secondo in corridoio ad ascoltare, dopo aver chiuso la porta, il silenzio immane che lasciava spazio al rumore della pioggerella che andava avanti dalla sera prima.

Sorrisi divertito prima di salire le scale e raggiungere la mia stanza.

Anche lì, il silenzio era preoccupante.

Sapevo che c'erano ancora una miriade di caselle da spuntare nella lista delle cose che, la mia bella giornalista, mi avrebbe fatto scoprire di lei.

Una di quelle caselle la dovetti spuntare per sempre quella mattina.

Quando aprii la porta, Isabel, piazzata al centro del mio letto, dormiva ancora profondamente arrotolata nel lenzuolo e sembrava non volersi affatto svegliare.

Avevo imparato da poco che non amava molto svegliarsi presto la domenica, a meno che non fosse costretta per lavoro, non osava abbandonare il letto fino all'ora di pranzo.

Chi l'avrebbe mai detto che una tipa così ambiziosa diventava estremamente pigra il fine settimana!

Affascinante!

Sospirai.

L'orologio sul comodino accanto al letto segnava le dieci e trentadue.

Mi avvicinai al letto. Avevo una gran voglia non solo di osservarla ma di assicurarmi che fosse ancora viva.

Accanto al bordo, analizzai divertito la posizione che aveva preso. Girata a pancia in giù, aveva una parte del volto completamente sprofondato tra i cuscini, e la parte che ne restava in vista, la si vedeva solo a tratti attraverso le ciocche dei suoi capelli sparsi in ogni direzione. Fuori da quel groviglio, né spuntava fuori soltanto una parte della scapola e la sua spalla destra, il resto era tutto sotterrato.

Molto sexy.

Con il torso nudo e un paio di pantaloni della tuta, avevo ancora i capelli bagnati quando mi sedetti sul bordo del letto e mi chinai per lasciarle un bacio. La sfiorai prima con la punta del naso e poi premetti le labbra sul punto più interno della scapola. Era tutta calda di sonno con quella fragranza di lenzuola pulite, di lei e di libidine. Mi venne quasi subito l'istinto di intrufolarmi in quel groviglio con lei e respirare quel mix di odori direttamente dal suo collo.

Delle gocce d'acqua caddero dai miei capelli sulla sua pelle e lei rabbrividì, mugugnando un lamento contro il cuscino.

«Ethannn.» farfugliò irritata, aprendo a malapena la bocca per pronunciare quella singola parola.

Ridacchiai di gusto e allungai una mano per spostarle i capelli dalla faccia.

Lei storse il naso. «Non mi toccare.» frignò, rigirandosi sotto al lenzuolo ormai infagottato attorno a lei per darmi le spalle.

Failed Date //Ubriaca O Innamorata?//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora