ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 24

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ᴇʀᴀ ꜰᴏʀꜱᴇ ᴜɴ ᴄʀɪᴍɪɴᴇ ᴀᴍᴀʀᴇ ᴄᴏꜱÌ ᴛᴀɴᴛᴏ Qᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ?

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ᴇʀᴀ ꜰᴏʀꜱᴇ ᴜɴ ᴄʀɪᴍɪɴᴇ ᴀᴍᴀʀᴇ ᴄᴏꜱÌ ᴛᴀɴᴛᴏ Qᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ?

𝕁𝕖𝕟𝕟𝕚𝕗𝕖𝕣

Amavo Ethan perché era una di quelle persone che metteva il bene degli altri prima del suo. Lo amavo perché nessuno era mai stato in grado di rendermi felice tanto quanto lo faceva lui. Noi due, la nostra strana coppia, eravamo in grado di creare un equilibrio tutto nostro, di capirci non solo con le parole ma con ben altro. Gesta, sguardi e un desiderio immane di udire col cuore il linguaggio dei nostri corpi.

Eravamo, insomma, una combinazione di qualcosa che funzionava.

A modo suo, naturalmente.

Eppure, malgrado lo stato delle cose, sentivo che una parte di me aveva le mani legate e forse non era una sensazione.

Era quasi come se temessi di rovinare tutto o di fare la parte dell'egoista ammettendo che vederlo preoccuparsi in quel modo per Blake mi faceva star male.

Tanto male.

O era tutto nella mia testa?

Non so quanto bene o male mi facesse seppellire ciò che più desideravo.

Averlo tutto per me.

Era forse un crimine amare così tanto qualcuno?

Quella domenica, Ethan, aveva annullato i nostri piani.

Ero certa che fosse successo qualcosa. Che Blake, in qualche modo, era riuscita a cambiare il decorso dei suoi pensieri, a farlo sentire in colpa per una cosa che faceva in memoria del fratello defunto.

Avevo capito i suoi giochetti.

Era più facile guardare le cose da estranea, al contrario di Ethan che agiva col cuore per il bene di lei e del piccolo Alfie.

Sarei stata paziente, ne ero certa. Perché lo amavo. Lo amavo e mi bastava quello, amarlo fin quando le cose non si sarebbero risolte.

Tuttavia, sapevo, che non era giusto.

Non lo era.

«Sono stati arrestati, ci credete? Proprio quando avevo consegnato l'articolo!» esultò Jasmine prima di mordere la punta del suo trancio di pizza.

Io, lei e Lydia, eravamo sedute al solito posto ai tavoli della caffetteria della redazione durante la pausa pranzo. Quel lunedì, dopo una domenica passata agli sgoccioli, per me era uno strazio, ma cercai di evitare di farlo capire alle ragazze, giocando bene ciò per cui ero tagliata.

Tirarmi fuori dalle situazioni con sorrisi forzati e scuse plausibili.

«Tutti tranne uno.» continuò lei masticando, «Pare che sia ancora in fuga.» aggiunse prima di illuminarsi ancora una volta come un albero di Natale. «Non avevo mai visto Barlow così tanto emozionato per un articolo!» canticchiò tutta contenta manco se avesse vinto alla lotteria. «Tutto grazie a te, Jen, grazie, ti devo la vita.» disse teatralmente portandosi entrambe le mani al cuore.

Failed Date //Ubriaca O Innamorata?//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora