La sera in cui Jennifer decide di confessare i suoi sentimenti al suo migliore amico, Dustin, finisce in un totale fallimento. Dustin, non solo non prova nulla per lei, ma confessa di amare Chelsea, una cara amica di Jennifer e anche sua coinquilina...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝗦𝗲 𝗹𝗼 𝗱𝗶𝗰𝗶 𝘁𝘂.
𝕁𝕖𝕟𝕟𝕚𝕗𝕖𝕣
Doveva essere tutto più semplice.
Doveva per forza risultare una decisione meno gravosa, ma più ci pensavo e più mi faceva male.
Ero alla deriva ed era amaro il sapore di un cuore assillato continuamente dal rancore. Non capivo nemmeno la vera origine di un sentimento simile e ci scherzavo su, ridendo dal nulla come se una bella risata di cuore potesse cancellare ogni male.
In fondo chi era lui?
Chi era Ethan Hogan per me?
Tutto e niente era lui.
Avevo toccato così poche parti di lui, dal carattere scorbutico alle labbra roventi, che praticamente potevamo ancora consideraci due estranei.
Due opposti.
L'alba e il tramonto.
Acqua e fuoco.
Tuttavia, comunque stessero i nostri esseri, un tormento reale mi bloccava i pensieri, mi bloccava l'aria. Mi sembrava di essere perennemente sotto un diluvio universale e trovare la forza di dire a me stessa che quello che avevo fatto era stato necessario e giusto, pareva inconcepibile.
Quell'ultima bugia uscita dalla mia bocca, era stata quella la vera parola "fine".
Ero certa, convinta, che dopo aver appreso che il mio cuore era ancora altrui, lui avrebbe deciso che non valeva più la pena cercare di raggiungermi.
E così fu.
Due settimane mi avevano investita in pieno.
Il tempo mi era scivolato tra le mani come la sabbia del deserto.
Giunsi a una domenica di metà ottobre ad essere più confusa che mai.
Ero a Richmond quel giorno, dal nonno, in occasione del mio ventiquattresimo compleanno.
Lui e Sarah avevano organizzato una festa a mia insaputa, invitando gente della zona che mi conosceva da quando ancora portavo il pannolino.
Tra i tanti ospiti, c'era una persona in particolare che preferii tanto non avere attorno in quel giorno.
Mia madre.
«Io non sono arrabbiata con te, Isa.», erano state quelle le sue prime parole dopo mesi che non ci parlavamo.
Mia madre era una donna testarda, una di quelle che non ammetteva mai di aver sbagliato o di aver combinato qualche disastro. Era sicura di sé, nel suo aspetto che sembrava non invecchiare mai e amava, nel vero senso della parola, mettere il suo zampino negli affari altrui. In particolare nei miei affari.
