18 febbraio 1974 ~ 19

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"Oggi interrogazioni" annunciò il professore di lingua e letteratura italiana dopo esser entrato, appoggiando una pila di libri sulla cattedra. La classe lasciò un pesante sbuffo e ovviamente non potevano mancare i mormorii tra gli studenti su quanto fosse ingiusto.
"Silenzio!" Ordinò il docente "Vediamo chi posso chiamare" disse divertito passando in mezzo ai banchi degli studenti, che temendo di essere chiamati tenevano tutti il capo chinato.

"Che ne dice di lei, signorino Hwang? Alla lavagna!" il ragazzo tremò un poco nel sentire il suo nome, in silenzio si alzò dalla sedia e andò dove gli venne ordinato dal professore, mentre quest'ultimo si girò un attimo di schiena Hyunjin mimò un "Aiutami" a Jisung che preso alla sprovvista si lasciò scappare una risata, la faccia di Hyunjin era impagabile, ma il docente lo sentì.
"Che cosa c'è di così divertente Han? Per caso Leopardi le fa ridere?"
"No professore, mi scusi" non si sa con quale fortuna l'uomo lasciò perdere e concentrò tutto il suo sapere, ponendo delle domande, al povero Hyunjin.

"Vediamo un po', sa dirmi come s'intitola la poesia più famosa di Leopardi?" Ovviamente il biondo non ne aveva la più pallida idea, guardò Felix e Jeongin, che provando a non farsi beccare, cercarono di suggerirgli qualcosa, ma non riusciva a capire cosa.
"A Zacinto?" disse la prima poesia che le venne in mente
"Lo sta chiedendo a me?"
"No professore"
"Han, il suo amico ha detto correttamente?" e nel sentirsi chiamare il biondo alzò di scatto la testa, non sapendo bene a cosa si riferisse il docente, visto che non aveva prestato attenzione.

Hyunjin era un bravo studente, rispetto a Jisung, riusciva ad ottenere voti alti nelle materie, ma solo in quelle che gli interessavano; preferiva di gran lunga le materie pratiche al passare ore intere nel decifrare una poesia scritta secoli prima da qualche ragazzo depresso perché rifiutato dalla propria amata o addirittura per non averci nemmeno mai rivolto la parola, anche se riusciva a decifrarne comunque la loro bravura.

Così supponendo Jisung, comunque incerto su quale fosse il quesito, rispose no.
"Sa dirmi allora qual è?" e vedendolo in difficoltà pensò che nemmeno lui lo sapesse "Non lo sai? Qualcun'altro lo sa?" in classe ci fu silenzio "Non si può continuare così, è quasi un mese che studiamo Leopardi, uno scrittore di così grande valore, il migliore poeta dell'Ottocento, se non il migliore poeta italiano di tutti i tempi; uno scrittore che ha saputo guardare alla vita dell'uomo, alle sue debolezze e alle sue disillusioni fino a comprenderne la limitatezza." Prese una pausa e tutti gli studenti lo guardavano, non si poteva di certo dire che il professore non amasse quello che insegnava, forse fin troppo "Allora nessuno sa qual è?"

Insperatamente la mano di un collegiale insieme a quella di Seungmin si alzò dall'ultima fila di banchi in fondo all'aula, nell'angolo, nel banco accanto a quello di Jisung.
"Inaspettato, dica pure Lee" sapendo che Seungmin probabilmente avrebbe detto la risposta esatta, e non capita tutti i giorni che Minho intervenisse durante una lezione.
"L'infinito" disse
"Bravo, saprebbe anche dirmi come inizia?"

Minho si alzò in piedi e, sorprendendo tutti, iniziò a recitarla a memoria
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là-"
"Basta così. Mi ha sorpreso in modo positivo Lee, anche se non è lei l'interrogato le do un 8, continui a impegnarsi in questo modo farà dei progressi" fece i complimenti l'insegnante.
"La ringrazio" rispose sedendosi al suo posto, Jisung lo guardò tutto il tempo con un'espressione sbalordita, non se lo aspettava, -Poi mi dà delle spiegazioni- si disse.

Il professore passò di nuovo la sua attenzione su Hyunjin "Sa dirmi come continua?"
il ragazzo rimase in silenzio pensando "Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là..."
"Poi?" insisté "Non importa, lasciamo perdere è un 2 torni al posto"
A Hyunjin venne un po' da piangere, come poteva ora recuperarlo, quando si sedé di nuovo sul banco lasciò la sua testa sbattere contro questo dalla disperazione, dei colpetti dati sulla sua schiena come segno di rassicurazione "Poteva andare peggio" disse piano Felix "Sei solo stato sfortunato" e Hyunjin lo guardò con broncio sul volto.

La lezione finalmente terminò e dopo nemmeno due minuti, ecco la professoressa di scienze che faceva il suo ingresso in aula.
"Oggi interrogazioni" annunciò pure lei
"Ancora?" lamentò l'intera classe
"Non voglio sentire lamenti, avanti qualcuno si offre?" silenzio
"Non tutti insieme mi raccomando, bene allora vediamo chi è insufficiente" disse passando il dito nel registro dei nomi in ordine alfabetico "Han"

Fu il turno di Hyunjin a ridere stavolta e il minore gli lanciò un'occhiataccia.
"Mi dica chi ha formulato la teoria dell'evoluzione della specie"
Jisung la guardò come se stesse parlando arabo e lei lo notò
"Lei non sa chi è Darwin?" E lui negò "Nemmeno sentito nominare?" chiese preoccupata
"Nominare sì, ma non so bene che cosa abbia fatto?" spiegò
"Va bene, apprezzo la sincerità. Per oggi non le metto il voto, ma alla prossima lezione la chiamo di nuovo, intesi?"
Oggi Jisung è stato baciato dalla fortuna.

"No adesso tu mi dici come facevi a sapere la poesia, non pensavo fossi secchione" disse il biondo, quando suonò la ricreazione.
"Non sono un secchione, la poesia è affascinante però, è una delle poche cose che mi interessa studiare, si capiscono i sentimenti che provano i poeti attraverso le parole." spiegò.

E a Jisung piacque particolarmente questo nuovo aspetto di Minho, e non poté non sorridere mentre il maggiore parlava di quello che gli piaceva.

Nel prossimo capitolo...
•"Felix..."
•"Posso farti una domanda?"

14/5/2023

Nel collegio ~ minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora