14 marzo 1974 ~ 35

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L'aria fresca del cortile gli sferzava il viso mentre Jisung camminava a passo lento, il sole del mattino che cominciava appena a scaldare la giornata. I suoi pensieri erano ancora rivolti a Minho, ea ciò che sapeva di dover affrontare. Non si trattava più solo del bacio, ma di qualcosa di più profondo. La conversazione con Hyunjin lo aveva aiutato a comprendere una cosa fondamentale: non poteva continuare a ignorare ciò che provava.

Raggiunse la panchina vicino al muro di mattoni, si sedette, affondando la testa tra le mani mentre cercava il coraggio di fare quel passo. Sentiva che Minho lo stava cercando, e sapeva che l'avrebbe trovato presto.

Poco dopo, i suoi pensieri furono interrotti dal suono di passi lenti che si avvicinavano. Alzò lo sguardo e vide Minho, con la divisa perfetta e le mani infilate nelle tasche. Anche se all'apparenza sembrava calmo, i suoi occhi tradivano una certa inquietudine, come se anche lui avesse atteso questo momento tanto quanto Jisung.

"Ti stavo cercando," disse Minho, avvicinandosi alla panchina senza esitazione. Si siede accanto a Jisung, mantenendo una leggera distanza. "Non ti ho visto a colazione." Il suo tono era preoccupato, sottile ma sincero.

Jisung annuì, senza guardarlo direttamente. "Non avevo fame," mormorò. Le parole gli uscivano incerte, come se fosse troppo difficile esprimerle ad alta voce. Poi, dopo una pausa, trovò il coraggio di continuare: "Ma... ho pensato molto. A te. A noi."

Minho restò in silenzio per un attimo, osservando con attenzione, il suo volto impassibile, ma Jisung poteva percepire la tensione dietro quegli occhi scuri. Era ora o mai più, sapeva che non poteva più rimandare.

"Minho, devo essere sincero," riprese, la voce che tremava appena. "Quello che è successo... i baci, le parole non dette... io non riesco più a ignorarlo. Ci ho provato, ma i miei sentimenti stanno diventando sempre più forti. Quando siamo vicini, tutto sembra più complicato, ma allo stesso tempo..." Si fermò, il cuore che batteva all'impazzata.

Minho lo ascoltava in silenzio, i suoi occhi erano fissi su Jisung. Poi, con la sua solita calma, rispose: "Anche io ho pensato molto." La sua voce era bassa, ma piena di significato. "All'inizio ero confuso, non sapevo cosa volessi davvero. Ma ogni volta che ti vedo, ogni volta che siamo vicini... capisco che non possiamo continuare a far finta che non ci sia niente. E io non voglio più ignorare quello che sento."

Le parole di Minho risuonarono dentro Jisung come una conferma di ciò che aveva sperato di sentire, ma che fino a quel momento temeva di non poter mai udire. C'era un'emozione profonda in quello scambio silenzioso, come se entrambi avessero finalmente trovato il coraggio di affrontare ciò che li legava.

"Allora, cosa facciamo?" chiese Jisung, il suo sussurro quasi soffocato dall'ansia.

Minho si spostò leggermente più vicino, il suo sguardo mai così diretto. "Possiamo prenderci il nostro tempo," disse con voce morbida ma decisa. "Non abbiamo bisogno di correre. Ma voglio esserci per te, Jisung. E voglio che tu ci sia per me."

Jisung sentì il cuore riempirsi di un calore nuovo, una sensazione che lo pervadeva completamente. Le parole di Minho si erano sciolte tutte le sue paure, come se avesse finalmente trovato un posto sicuro in cui rifugiarsi. La distanza tra loro si ridusse ulteriormente, e Jisung si trovò a sorridere, leggermente, un sorriso che Minho ricambiò con dolcezza.

"Non voglio più scappare", ammette Jisung, la sua voce ormai ferma. "Ma ho paura. Non so come finirà tutto questo."

Minho annuì, lo sguardo comprensivo. "Anche io. Ma se ci siamo l'uno per l'altro, forse possiamo scoprirlo insieme."

Quelle parole furono come una promessa. Minho allungò la mano e, con un gesto delicato, sfiorò il braccio di Jisung. Fu un gesto semplice, ma che portava con sé un significato profondo, uno di fiducia e comprensione. Jisung si sentiva pervaso da una strana sensazione di ritmo. Tutto ciò che era stato confuso, incerto e spaventoso ora sembrava meno opprimente.

"Sì," rispose infine Jisung, il suo cuore finalmente in pace. "Scopriamolo insieme."

Minho sorrise, e in quel sorriso c'era tutto ciò di cui Jisung aveva bisogno. Niente più parole. Niente più dubbi. Soltanto loro due, lì, seduti sotto la luce tiepida del mattino, pronti a vedere dove li avrebbe portato il loro percorso.

13/10/2024

Nel collegio ~ minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora