Un leggero ronfare lasciava le labbra di Jisung mentre Minho gli accarezzava dolcemente il capo.
"Jisung, dovresti alzarti" disse a bassa voce non volendo veramente svegliarlo, poche erano le occasioni in cui poteva osservarlo da così vicino e rilassato.
"Cinque minuti" mormorò biascicando le parole.
Poco dopo che i ragazzi finirono di pranzare e salirono in camera, Jisung aveva avvertito una forte stanchezza, anzi, aveva proprio sonno, non riusciva a tenere gli occhi aperti, e seguire la conversazione che stava avendo con il maggiore in quel momento risultava difficile, -che mi sta succedendo? Agli anziani viene sonno dopo mangiato- pensò quasi offeso dai suoi stessi pensieri, in seguito però finì proprio con l'addormentarsi e il castano lo lasciò riposare.
Iniziò a farsi tardi e dopo circa un'oretta in cui aveva dormito, Minho si ricordò che in quei mesi le giornate sono più corte e alle 17 inizia già a calare la sera, così se fossero voluti andare a pescare sarebbero dovuti andare adesso.
Perciò, controvoglia, il biondo iniziò a prepararsi e in circa un quarto d'ora arrivarono di nuovo al laghetto, questa volta sperando di non trovare spiacevoli sorprese.
Prepararono tutto il necessario, attaccarono l'esca all'amo e si sederono sulla riva.
"Che ne dici se facessimo una gara?" propose Minho
"Spiegati meglio" disse Jisung già stanco e maledicendo tutti gli insetti che si appoggiavano intorno a lui.
"Chi pesca più pesci vince, chi perde... chi perde dovrà fare un obbligo che gli dirà il vincitore" disse con un sorriso malizioso
"Ci sto!" accettò immediatamente, facendo uscire tutta la sua competitività.
La gara ebbe inizio, lanciarono l'esca in acqua e come tutti i pescatori fecero la cosa principale, aspettarono.
Passarono alcuni minuti e dei pesci non vi era nemmeno l'ombra, ogni tanto uno dei due si emozionava credendo di aver preso qualcosa, ma si rivelarono essere solo foglie che rimanevano incastrate.
Minho sbuffò iniziando già a perdere la pazienza "Che ne dici se ci spostiamo di là?" suggerì, pensando che forse in quel punto avrebbero avuto più probabilità di pescare qualcosa.
"Vacci tu, io resto qui" disse Jisung, non avendo voglia di spostare tutte le attrezzature.
E così fece, raccolse tutte le sue cose e si incamminò da solo verso la riva opposta del lago, era distante dal biondo, ma comunque in una posizione in cui riuscisse sempre a vederlo.
Lo vide infatti poco dopo mentre iniziò ad agitarsi e alzarsi in piedi riavvolgendo velocemente il filo con il mulinello per poi urlare: "Minho! Ne ho preso uno!" Sul volto c'era dipinto un enorme sorriso mentre saltellava, ancora con il pesce in mano, allegro.
Minho pensò che fosse adorabile, ma non poteva deconcentrarsi e infatti in poco tempo riuscì anche lui a prendere il suo primo pesce della giornata, fece la linguaccia al minore che in risposta assunse un broncio.
Continuarono così per più di un'ora, erano arrivati rispettivamente a sei pesci per Jisung e sette per Minho e la gara non sembrava voler finire.
"Basta" disse sospirando "Sono stanco, facciamo che chi ne prende un altro entro cinque minuti vince?" propose Jisung, mentre metteva un nuovo lombrico sull'amo dopo che qualche pesce glielo aveva mangiato per poi scappare.
"Va bene, quest'ultimo vale tutto quindi" disse con sguardo di sfida il castano.
Jisung allora estrasse il suo orologio da taschino e controllò l'ora prima di dare il via, e di nuovo sembrava non volesse abboccare più nessuno, poi però entrambe le canne divennero tese e con forza cercarono di girare il mulinello, riuscirono a estrarle dall'acqua in contemporanea, ma mentre Minho fissava felice il povero pesce che si dimenava in cerca di acqua, Jisung osservava sconvolto la tartaruga appena pescata ancora attaccata all'amo.
"Una tartaruga? Da quando ci sono le tartarughe? Beh, non vale comunque?" disse quasi urlando, non assolutamente darla vinta al maggiore.
"Pesci, non rettili" lo guardò ridendo Minho "Ho vinto!"
"Non è giusto, hai imbrogliato!" lo accusò
"E come avrei fatto? Pagando i pesci?" rispose ironico
"Può essere..."
"Non essere permaloso, non sarò così cattivo con la penitenza, forse"
"Minho!" disse sbattendo i piedi, sembrava quasi un bambino, aveva preso fin troppo sul serio il gioco e non sembrava in grado di accettare la sconfitta.
Ora che la gara era terminata però, prima di tornare a casa dovettero liberare tutte le fatiche fatte quel pomeriggio, avevano infatti messo i pesci in dei secchi che ora dovevano svuotare. Jisung convinse Minho a farlo fare a lui, e così il castano si ritrovò a doversi sporgere sulla riva del lago, cercando di non scivolare.
"Jisung, tienimi la mano" disse allungandola verso il biondo provando ad afferrare la sua.
"Devi tenermi però" continuò dicendo, sentendo la presa leggera che aveva il minore, Jisung allora decise di tenerlo con due mani.
Forse l'aveva fatto apposta, forse no; di questo Jisung è certo che non lo dirà mai Minho.
Il suono di un forte tonfo riecheggiò per tutto il piccolo boschetto, il rumore del corpo del castano che si infrangeva sull'acqua, ora agitata, aveva spaventato tutti i pesci, che velocemente nuotarono lontano.
Riemerse dall'acqua passandosi una mano sui capelli totalmente zuppi e respirando a fondo.
"Ma io dico, sei impazzito?" disse urlando a Jisung, il quale tratteneva le risate per il modo buffo in cui era caduto.
"Avevo le mani sudate, mi sei scivolato, scusa."
"Mi sei scivolato, scusa!" lo imitò scioccato, non avendo ancora concretizzato del tutto che si trovasse dentro il lago "Hai idea di quanto sia fredda l'acqua"
"Ti ho detto che mi dispiace" disse sporgendosi anche lui per aiutarlo a uscire.
"Oh, ora me la dai una mano" disse sarcastico
"Se vuoi ti lascio lì" Minho roteò gli occhi e per qualche secondo gli balenò per la testa di spingere dentro anche il minore, ma ci ripensò pensando che probabilmente sarebbe stato male il giorno dopo.
Jisung in questo modo era riuscito ad avere la sua vendetta per la mattinata, ora sperava che Minho non si ammalasse.
Tornarono a casa, e vennero riempiti di domande dalla madre mentre il padre rideva per l'aspetto che aveva il figlio.
"Vai immediatamente a fare un bagno caldo" disse dopo averli sgridati entrambi per esser stati degli irresponsabili.
"Suvvia! Sono giovani, lasciali stare" prese le difese il signor Lee
"Smettila di incoraggiarli, altrimenti le senti anche tu" disse minacciosa e con quello il marito la smise.Nel prossimo capitolo...
•Musica
•"Cha canzone è?"25/6/2023
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Nel collegio ~ minsung
Fiksi PenggemarÈ l'inizio del 1974 quando la vita del ribelle Jisung cambia con l'arrivo di Minho, un nuovo studente che si rivelerà presto il suo complice perfetto, tra segreti, rivolte e l'inizio di un amore nascosto nel cuore del collegio. ~l.mh + h.js ~h.hj +...