3 febbraio 1974 ~ 13

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La pioggia scendeva a dirotto, infrangendosi nel cemento della strada senza sosta, con il picchiettio delle gocce nel suo volto, Jisung, lentamente aprì gli occhi cominciando a riprendere i sensi, avvolto nel buio, se non fosse per la luce diffusa e fioca dei lampioni ai lati della strada, rannicchiato in sé stesso poco sopra il marciapiede, sentì le gambe doloranti, abbassò il capo e vide tutta la sua divisa ormai fradicia e sgualcita, i ricordi dei minuti precedenti gli tornarono in mente e delle calde lacrime scesero lungo la sua guancia, mescolandosi con quelle fredde del cielo.

Sentiva un labbro bruciare e non riusciva a mettere la vista completamente a fuoco, aspetto un po' prima di farsi forza e appoggiare la schiena al muro dietro di lui di un'abitazione, distendendo lentamente le gambe. Non aveva energie, non riusciva a far uscire nessun suono della sua voce e non poteva chiedere aiuto.

Si era avvicinato a quei ragazzi, consapevole che era ormai quasi tutto il giorno che lo seguivano, ma non si sarebbe mai aspettato che lo avrebbero aggredito in quel modo.
Due di loro lo avevano tenuto fermo per le braccia, l'altro si era messo a cercare il suo l'orologio, una volta trovato lo presero a calci, quando provò a reagire, uno dei tre gli tirò un pugno proprio sullo zigomo, colpendo una parte dell'occhio, cadendo a terra probabilmente colpì la testa procurandosi la ferita, e i tre delinquenti scapparono con il suo prezioso orologio.

Passarono diversi minuti e Jisung si sentiva svenire di nuovo, la forte pioggia peggiorava il tutto, sentiva però il rumore di alcuni passi in lontananza, ma non ne era certo perché il suono era particolarmente ovattato e si confondeva con lo scroscio dell'acqua.
"Jisung!"
"Jisung!" -quella voce...-
Con le restanti forze il biondo si sforzò più che poteva per dire un semplice nome "Minho"

Minho lo stava cercando da quasi un quarto d'ora ripetendo il suo nome nella valida speranza di ottenere una risposta. Lo sentì piano quel richiamo, ma lui quella voce l'avrebbe riconosciuta ovunque ormai, era flebile, ma nella sua mente risuonò chiaramente.
Puntò la torcia dentro quel vicolo stretto che aveva una breve fine e finalmente lo vide, lì per terra, stremato.
Corse, corse verso di lui "Jisung! Stai bene?" gli prese il volto tra le mani, delicatamente, e lo osservò, con cura, notando tutte le ferite su esso.
"Minho" rispose portando una mano sopra quella del maggiore "Sto bene" riuscì a dire
"No Jisung, non stai bene, chi ti ha fatto questo? Guarda sei tutto bagnato" portò una mano sulla fronte, ormai bollente "Avrai come minimo 39 di febbre" continuò
"Anche tu sei tutto bagnato" gli fece notare, "Sì, ma tu sei anche ferito" disse preoccupato.

"Riesci ad alzarti?" il minore negò con la testa "Ti porto in spalla, siamo venuti a cercarti io, Chan, Seungmin e il sorvegliante, sarebbe venuto anche Hyunjin, ma non era completamente lucido, si sentiva un po' in colpa" gli raccontò mentre lo portava verso gli altri, "Jisung?" chiamò

"Mmh?" mugugnò "Puoi dirmi chi è stato?" chiese gentilmente
"Non lo so chi erano, avevo notato che mi stavano seguendo da un po', mi sono avvicinato, sapevo non fosse una bella idea, ma non pensavo mi avrebbero aggredito in questo modo, so che lo hanno fatto per il mio orologio da taschino, pensavano fosse d'oro o qualcosa così, ma non ha un valore materiale, l'avevo sempre con me perché è l'unica cosa che mi era rimasta dei miei genitori biologici." una lacrima rigò la sua guancia, Minho ascoltò attentamente la spiegazione del minore che parlava lentamente per via del dolore, e continuò con le domande.
"In quanti erano?"
"In tre"
"Avevano più o meno la nostra età?"
"Si"

-non dovrebbero essere andati tanto lontani- pensò.
Quando videro i loro amici rilasciarono un sospiro di sollievo "Chan? Potresti portare tu Jisung fino all'alloggio?" chiese e Chan annuì
"Signor sorvegliante?" richiamò il castano, l'uomo era indaffarato a controllare Jisung, non aveva mai preso uno spavento così grande in tutti gli anni in cui aveva fatto questo lavoro e le condizioni in cui il collegiale era tornato non lo facevano stare sereno.
"Mi dica"
"Per portare Jisung qui ho dovuto lasciare lo zaino nel vicolo, potrei tornare a prenderlo?"
"Sì, ma faccia veloce mi raccomando"

Chan portò il biondo nella sua stanza, Hyunjin gli si avvicinò immediatamente.
"Ommioddio, Jisung" disse piangendo accarezzandogli i capelli
"Tranquillo, sto bene" lo rassicurò
"Mi occupo io delle ferite" disse il suo migliore amico
Hyunjin si pulì con diligenza tutti i tagli sul suo viso, mentre il minore faceva delle smorfie per il dolore
"Scusa" disse velocemente dopo aver fatto un po' troppa pressione su un graffio.
Gli mise un gran cerotto sullo zigomo colpito e quasi gli scappò una risatina per l'espressione di Jisung.
Il sorvegliante gli portò anche una pomata da spalmare nell'addome nelle aree lese, ma se la mise da solo.

Minho rifece ritorno dopo una ventina di minuti, e si prese parole dal sorvegliante che gli aveva raccomandato di tornare velocemente e per questo Minho si scusò.
Tornò nella sua stanza e andò a controllare Jisung, quest'ultimo aveva finito di essere medicato ed ora era comodamente disteso nel letto, infagottato nelle coperte con un fazzoletto di stoffa bagnato sulla fronte per far scendere la febbre.

"Come stai?"
"Meglio, Hyunjin mi ha aiutato" il castano annuì
"Cosa hai fatto alle mani?" chiese il biondo notando le lesioni sulle nocche e del sangue che era ancora fresco
"Niente" disse nascondendo le mani dietro la schiena
Jisung lo guardò attentamente "Grazie Minho" fecero incontrare i loro occhi
"Se non fosse per te, probabilmente sarei ancora lì"
"Non serve ringraziarmi, adesso riposa, parliamo domani" il biondo annuì e chiuse gli occhi, dopo qualche minuto si era già addormentato profondamente per la stanchezza.

Minho era ancora seduto vicino a lui e quando si assicurò che fosse nel mondo dei sogni, estrasse l'orologio dalla tasca dei suoi pantaloni e lo appoggiò sul tavolino, sussurrando la buonanotte al minore.

Nel prossimo capitolo...
•Noia
•"Sei così carino"

26/3/2023

Nel collegio ~ minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora