30 gennaio 1974 ~ 9

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“Seungmin ti ho detto che non si fa così!” disse una voce squillante.
“E allora come?” rispose arrendendosi e lanciando il foglio nella direzione dell’altro ragazzo.
“Guarda” disse tracciando due sbarre sui vecchi tratti e iniziando a disegnare in un altro angolo del foglio.
"Quando è il tuo turno non devi continuare il mio disegno, ma devi pensare alla prima cosa che ti viene in mente e raffigurarla, altrimenti non c'è divertimento e perde la sua essenza surrealista, hai capito?”
Seungmin annuì e fece come aveva detto il suo amico, peccato che la prima cosa a cui pensò fu il libro di matematica che abbozzò perfettamente e sorrise fiero del suo schizzo.
“Sei senza speranza, ma va bene visto che tutto è permesso”

“Cosa state facendo?” domandò curioso Hyunjin avvicinandosi insieme a Felix ai due amici intenti a continuare il gioco seduti sul letto.
“Stiamo giocando a cadavre exquis (cadaveri eccellenti)” rispose Jeongin
“Non ci ho mai giocato, è divertente?" chiese il biondo
“No”, rispose Seungmin
Felix si lasciò scappare una piccola risata dalla sua risposta veloce e fulminea.
“Jeongin forse Seungmin preferirebbe giocare alla versione originale" disse il lentigginoso
"E quale sarebbe?" Chiese l'interessato
"Al posto che continuare un disegno dovete continuare una poesia sapendo solamente l'ultima parola, è in questo modo che è nato il nome ‘le cadavre exquis boira le vin nouveau’ (Il cadavere eccellente berrà il vino novello)." Spiegò
"Interessante…"
"Beh non ci giocheremo oggi, dobbiamo fare quel benedetto lavoro di storia" interruppe tutti Hyunjin.

I ragazzi non ci impiegarono molto tempo per trovarsi a buon punto con la ricerca, erano eventi relativamente recenti poco più di vent'anni fa e nel gruppo erano presenti tre dei collegiali più studiosi e intelligenti.
"Direi che per oggi basta" disse Hyunjin sbadigliando e stiracchiandosi sulla sedia. “Ma se non hai fatto quasi niente tu" lo rimproverò Felix "Non è vero! Mi sono impegnato molto" ribatté fintamente offeso "Per stamani basta così, abbiamo quasi finito" disse Seungmin mentre sottolineava con precisione con matita e righello le ultime righe del paragrafo. "Grazie, allora io vado nella mia stanza a controllare Jisung"
Il biondo salutò così i suoi amici e si diresse fischiettando verso la sua stanza, tutto allegro entrò dentro e trovò il suo migliore amico ancora nel mondo dei sogni, gli si avvicinò e notò che posto sopra il comodino c’era un piccolo bigliettino e il biondo si accorse che c’era scritto il suo nome.
Così senza pensarci su troppo lo lesse e capì fosse un messaggio da parte di Jisung che gli chiedeva di svegliarlo tra poco più di un’ora, ma c’era un problema Hyunjin non aveva la più pallida idea di quando l’amico lo avesse scritto e quindi non sapeva a che ora dovesse effettivamente svegliarlo.

Il ragazzo aveva passato tutta la giornata fuori dalla sua stanza, non ci era entrato nemmeno per due secondi essendo stato impegnato in altre attività scolastiche.
Fece tre giri per la camera pensando a qualcosa, ma l’opzione migliore è quella di svegliarlo e dirgli che non aveva letto prima il messaggio perché era fuori.

“Jisung, Hey sveglia” disse scuotendolo leggermente
“E’ già ora?” chiese parlando indistintamente, “non lo so, ho appena visto il messaggio, scusa. Tu non hai scritto l’ora in cui ti sei addormentato però…” spiegò
“Scusa hai ragione, mi son dimenticato avevo troppo sonno, adesso che ore sono?” domandò “Le 16.28”

“O mio dio, sono in ritardo di ventotto minuti!” disse urlando, alzandosi di scatto dal letto per darsi velocemente una sistemata che forse fece solo peggio.
“Devo andare, ciao Hyunjin a dopo”

Corse per il lungo corridoio in direzione del dormitorio di Changbin e Minho, sembrava non avesse un minuto di pausa. Bussò sulla soglia della porta e aspettò che qualcuno gli aprisse.
“Sei qui finalmente!” esclamò Chan lasciandogli lo spazio per entrare “Scusate mi sono addormentato, possiamo iniziare adesso”
Minho osservò il biondo, aveva ancora il fiatone per la corsa, la faccia gonfia e una guancia era arrossata, probabilmente quella che era appoggiata sul cuscino ed aveva ancora i capelli abbastanza arruffati; si alzò dalla sedia e raggiunse il minore che in quel momento gli dava le spalle e appoggiò la mano sulla sua testa, accarezzandogli e sistemandogli i capelli con una delicatezza che non gli apparteneva e ci si aspettava. Jisung al contatto si girò frastornato e si perse a guardare gli occhi scuri di Minho incentrati nei suoi, anche lui confuso dal suo stesso atteggiamento.

Chan e Changbin gli scrutarono straniti e si schiarirono la gola facendo staccare i due, ed uno colorito rosato si fece spazio nelle gote imbarazzate di Jisung.

I quattro amici iniziarono la ricerca e stranamente stavano tutti svolgendo il loro lavoro, erano tutti concentrati, chi a sottolineare nei libri di testo e chi a trascrivere le informazioni trovate a mano in dei fogli bianchi. Ogni tanto Changbin fermava la mano massaggiando il palmo dolorante, non abituato a scrivere così tanto e Jisung copriva qualche sbadiglio con il libro che teneva in mano, il biondo era seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al letto di Minho, il quale c’era seduto sopra e nel letto parallelo sia Changbin che Chan erano seduti comodamente sul materasso.

“Ragazzi io e Changbin scendiamo giù in biblioteca a prendere altri libri ve ne servono alcuni?” chiese Chan
“No, grazie” rispose Jisung sorridendo in direzione del maggiore e anche Minho negò con la testa.

“Non vuoi sederti sul letto?” parlò Minho dopo che i due studenti lasciarono la stanza “No” disse senza staccare gli occhi dal libro
“E’ da più di un’ora e mezza che sei seduto lì, non ti sei ammaccato?”
Jisung finalmente lo guardò e dopo alcuni secondi di esitazione si alzò per accomodarsi a fianco al castano.
“Ti manca tanto?” chiese quest’ultimo sussurrando
“Un po’”
“Non possiamo smettere per oggi? Sono distrutto!”
“Ci pensavi due volte stamattina, finiamo tutto oggi così poi siamo liberi” spiegò un po’ pungente.
Minho aveva voglia di continuare a infastidirlo ma notò che anche il minore era veramente prostrato e capì fosse meglio starsene zitto.
E fu proprio quello che pensò Jisung non sentendo più la sua voce lo ringraziò mentalmente, aveva la testa dolorante.

Passarono più di venti minuti da quando Chan Changbin lasciarono il dormitorio per recarsi in biblioteca e dovevano ancora fare ritorno, Jisung si domandava che fine avessero fatto, -Qualcuno li avrà rapiti- pensò, mentre a Minho poco interessava, aveva finito il suo lavoro da un paio di minuti e si stava lentamente addormentando, rilassò le gambe distendendole completamente sul materasso, evitando il biondo, spostò in parte i vari libri e si portò il cuscino dietro alla testa, rimanendo con la schiena contro la spalliera del letto.

Jisung lo notò, ma non gli disse niente lasciandolo andare nel mondo dei sogni che però non ci mise molto a raggiungerlo anche lui, i suoi occhi si stavano appesantendo e la sua testa scivolò giù ricadendo sulla spalla del castano, chiuse gli occhi incosciente dei minuti e delle ore che passarono.

“Ragazzi vi prego perdonat-”
“Shhhh” lo zittì Changbin, notando i due corpi dormienti
Entrarono nella stanza cautamente cercando di far meno rumore possibile, inteneriti dalla scena decisero di lasciarli riposare ancora un po’, presero i loro libri e andarono a finire la loro parte del progetto nella camera di Chan.

Quando fu ora di cena, non ci fu bisogno dei due amici a svegliarli perché Minho si svegliò avvertendo un certo languorino e percependo un leggero peso sulla sua spalla sinistra, girò il capo e perse un leggero battito a vedere il volto di Jisung così vicino al suo ancora addormentato, gli accarezzò i biondi capelli che gli ricadevano disordinatamente sulla fronte e pigramente il ragazzo aprì gli occhi.

"Ben svegliato"

Nel prossimo capitolo...
• Spiegazioni
• Risultati
• "Per quale motivo?!"

26/2/2023

Nel collegio ~ minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora