28 gennaio 1974 ~ 5

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“Buongiorno”, iniziò il professore entrando in aula. E’ lunedì e i collegiali avrebbero iniziato la prima settimana di prova per la conquista della gita, era già la terza ora di lezione della giornata e il professore di storia aveva appena annunciato che avrebbero lavorato a gruppi per una ricerca sulla nascita della repubblica italiana.

“Ho già scelto i gruppi per fare prima, quando dico il vostro nome avvicinatevi ai rispettivi compagni, allora… Kim Seungmin, Hwang Hyunjin, Yang Jeongin e Lee Felix sono nel primo gruppo” Hyunjin sorridente si avvicinò a Felix, “Il secondo gruppo è composto da Han Jisung, Bang Chan, Lee Minho e Seo Changbin; il terzo gruppo da…” il professore proseguì con l’assegnazione dei gruppi, mentre Jisung pensava che non avrebbe potuto averne uno migliore, insomma era insieme a Minho il quale ha legato abbastanza con lui in questi ultimi tre giorni anche se a dire il vero avevano litigato spesso per delle cose futili, Seo Changbin un suo caro amico e compagno di stanza del maggiore e infine Chan uno dei suoi amici più stretti, il problema che nessuno di loro si interessava alla scuola, ma a quello avrebbero pensato più avanti.

“Ciao!” disse entusiasta Jisung andando verso i suoi amici "Perché così felice?” domandò Chan incuriosito “Sono solo felice di stare con voi” Jisung in quel momento aveva un sorriso meraviglioso e gli occhi formarono delle mezze lune, a tale tenerezza Chan sorrise e Minho lo notò, "Non mi sono mai presentato" disse il riccio girandosi verso Minho "Piacere, Chan!" Il nuovo arrivato lo scrutò e mise su un mezzo sorriso finto e lo salutò a sua volta. Programmarono di incontrarsi nel pomeriggio nella stanza di Minho e Changbin per 'lavorare' al progetto di storia.

All'ora di pranzo i collegiali erano seduti al refettorio aspettando che venissero serviti i piatti, i pasti non erano per niente apprezzati dagli studenti che si domandavano se fosse legale fargli mangiare certe cose, ma uno di loro in particolare odiava quelle pietanze per questo motivo qualche anno fa fece lo sciopero della fame. Nonostante siano quasi sei anni che si trovi lì dentro non si è ancora abituato e più tempo passa più la sua fame cessa e lui dimagrisce.

La cuoca fece il suo ingresso con il carrello e rivelò il tanto atteso piatto "Oggi passato di verdure!" Disse iniziando a servirlo.
Alla vista a Jisung venne quasi un conato di vomito e allontanò immediatamente il piatto, per lui il problema non erano le verdure perché a lui anche se non tutte piacevano e le mangiava, ma quella brodaglia era color verde vomito e aveva dei pezzi enormi galleggianti e la loro consistenza era la cosa peggiore.

Minho osservò Jisung che guardava il piatto con ribrezzo "Non mangi?" Gli chiese gentilmente, la delicatezza di quella voce risvegliò in un certo modo Jisung che smise di avere una gara di sguardi con il minestrone e puntò gli occhi su Minho "No" rispose brevemente "Perché?" Insisté "Perché non mi piace" “L’hai almeno assaggiato?” Jisung lo guardò sconvolto, per chi l’aveva preso? Lui non è una di quelle persone che dice che una cosa gli fa schifo senza mai averla almeno assaggiata “Secondo te?” chiese ovvio “No?” rispose l’altro che aveva iniziato a cambiare intonazione dalle risposte del biondo.

I due ragazzi andarono avanti per circa altri cinque minuti a battibeccare tra di loro, a interrompere la loro discussione fu Hyunjin che stanco di sentirli urlare diede uno scappellotto a Jisung il quale si girò con aria sconvolta verso l’amico “Perché lo hai fatto?” “Così la finisci di urlare” da quando Hyunjin aveva colpito il biondo Minho non aveva smesso di ridere cercò però di calmarsi quando notò il minore che lo stava guardando male, tornò serio e domandò a Hyunjin "Perché non mangia?" "Non lo fa mai" Minho osservò Jisung che abbassò gli occhi giocando e torturando le sue mani e si sentì in colpa per aver insistito, inoltre l’uscita di Hyunjin poteva sembrare poco interessata, ma probabilmente lo aveva detto senza pensarci e non capendo appieno la situazione del migliore amico.

Nel pomeriggio i quattro studenti si ritrovarono nel dormitorio a discutere per il progetto di storia nessuno di loro aveva voglia di studiare così decisero di dividersi i ruoli per poi fare altro "Io faccio le idee repubblicane" Disse Changbin "Io la crisi istituzionale" enunciò Chan, Jisung lasciò libera scelta a Minho per l’argomento a nessuno dei due interessava quindi poco importa cosa ricercare. “Ok, io faccio l’unità d’Italia” “Allora finisco con la tregua istituzionale” concluse una volta consultato il libro di testo che richiuse subito dopo e lo lanciò nel letto dietro di lui.

Decisero di far passare il tempo fino all’ora di cena giocando a scala quaranta, Minho ebbe così il modo di conoscere meglio il suo coinquilino, Jisung e Chan, scoprì che l’ultimo infatti viene dall’Australia, ha un fratello, Lucas e una sorella, Hannah entrambi più piccoli di lui che sono rimasti a vivere lì, ogni tanto riceve delle lettere da parte loro che lo rassicurano che stanno bene e anche a loro manca tanto.

Continuando la partita si può udire il più piccolo incolpare Changbin di star barando e quest’ultimo alza le mani in segni di resa e dichiarandosi subito innocente, altre invece alzano troppo la voce e il sorvegliante è costretto ad interrompere le loro risate, sgridandoli anche se divertito.

L’ora di cena alla fine arrivò velocemente e dopo aver mangiato, il lunedì i collegiali sono obbligati a guardare un film che il preside sceglie per loro nell’auditorium del collegio, tutti non si aspettavo però la scelta di quest’ultimo e quando videro il titolo proiettato sulla tela erano curiosi. La scritta grande e luminosa di 2022: i sopravvissuti occupava lo schermo per i primi secondi del film, una pellicola di fantascienza ambientata in un prossimo futuro in cui il pianeta Terra è ormai troppo sovrappopolato.

Al termine della proiezione, i collegiali tornarono nelle camerate e Jisung si infilò subito sotto le coperte, non era dell’umore per parlare con nessuno nemmeno con Hyunjin, quando chiuse gli occhi però mille pensieri occuparono la sua mente. Lui stesso non sa cosa gli sta accadendo percepisce un casino di emozioni, sentimenti e paure dentro di lui e senza farsi sentire dal migliore amico una prima lacrima solitaria gli riga la guancia ormai scavata. Jisung pensa sia stato il film a scaturirgli tutta questa emotività, forse la malinconia o l’inquietudine del futuro, se è vero che tra meno di cinquant'anni gli uomini si ritroveranno così in un mondo distrutto e incerto.

Passarono cinque, dieci, venti minuti, poi un’ora e poi due Jisung era ancora sveglio e non dava nessun segno di voler addormentarsi aveva le guance segnate da delle ormai lacrime secche e il cuscino umido dal pianto, la sua testa aveva iniziato a fare male e nonostante sentisse la stanchezza, non dormiva.

Non era la prima volta che capitava a Jisung anzi in questo periodo questi tipi di pianti erano diventati sempre più comuni, ma lui non riusciva smettere quando iniziava ed era solo… o almeno lui voleva esserlo non voleva farsi vedere dai suoi amici la paura di essere preso in giro lo terrorizzava, così si lasciava andare in silenzio e il giorno successivo è come se non fosse mai successo.

In un'altra stanza dall’altra parte del corridoio il biondo non sapeva che anche un altro collegiale aveva difficoltà nel dormire e che anche lui stava parlando con i mostri della propria mente e che entrambi finalmente si addormentarono quando strinsero a loro il cuscino in posizioni che messe a confronto si completano a vicenda.

Nel prossimo capitolo...
• Nascondiglio segreto
• Biblioteca
• "Perché sai leggere?"

29/1/2023

Nel collegio ~ minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora