Capitolo 7 (Mercoledì)

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Ad un tratto Dalton non è più sopra di me, ma lontano, mentre una strana creatura lo aggredisce.

La mia schiena non regge più, e mi accascio al terreno.

Il mostro si rimpicciolisce, prendendo sembianze umane.

<Tyler.> Dico con tutte le mie forze.

In meno di 5 secondi Tyler è da me, mi solleva e mi appoggia al suo petto.

<Tranquilla Mercoledì, è tutto apposto. Ci sono io.>

Non penso a ciò che è successo 30 secondi fa, ma penso che Tyler è qui con me e mi sento al sicuro.

*

Quando apro gli occhi, leggermente incollati, vedo la faccia preoccupata di madre.

Alla mia sinistra si trova Enid con gli occhi pieni di lacrime.

<Hey tesoro, come ti senti?> Sussurra madre.

Non so dove mi trovo: mi guardo attorno e capisco che mi trovo in ospedale.

<Chi mi ha portata qui?> Chiedo insistente.

Madre e Enid si scambiano un occhiata.

<È stato Tyler. Quando sono uscita dal bagno, mi sono accorta che non c'eri. Sono uscita dal bar e in lontananza ho visto Tyler che ti teneva in braccio mentre non davi segnali di vita.>

<Dov'è Tyler?> Chiedo.

<Ora non è importante Mercoledì devi dirci come è successo!> Esclama madre con le lacrime agli occhi.

<È stato Dalton: mi ha drogata e ha cercato di abusare di me!> Dico tutto ad un fiato.

<Ora potete dirmi dov'è Tyler?>

<Quando siamo arrivati in ospedale , si è assicurato che tu stessi bene, poi se ne è andato.> Afferma Enid.

<Lo hanno trovato?>Chiedo.

<No.> Dice madre.

<Dalton?> Chiedo.

<È morto.> Risponde madre.

<Mi dispiace tanto Mercoledì, se non ti avessi lasciata da sola, tutto questo non sarebbe successo.> Dice Enid sull'orlo di piangere.

<Non è stata colpa tua, rilassati.>

La conversazione viene interrotta da una dottoressa che entra in stanza.

<Oh, vedo che sei sveglia. Allora, non sei stata violentata ma sei stata drogata. Ti terremo qui in osservazione per qualche ora, poi potrai tornare a casa.>

Mia madre fa un sospiro di sollievo.

L'unica cosa a cui riesco a pensare è Tyler, voglio vederlo.

*

Durante il pomeriggio ho parlato un po' con Enid.

Ad un certo punto qualcuno bussa alla porta.

<Avanti.> Dico seccata.

<Mercoledì, come stai?> È Xavier, non mi sorprende vederlo qui.

<Sto bene.>

<Chi è stato?>

<Non è importante, è morto.>

<Oh, ok.>

<Perché non hai risposto alle mie chiamate?>

Sapevo che prima o poi me l'avrebbe chiesto.

<Non mi piace parlare attraverso uno strano marchingegno.>

<Come ti sei difesa?>

<Non sono affari tuoi Xavier!>

<Ok, ho capito. Non sei in vena di parlare. Quando vuoi, chiamami.> Dice uscendo dalla stanza.

Finalmente sono sola, un'altra ora e torno a casa.

Again But Better: Wednesday & TylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora