Capitolo 33 (Tyler)

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<Mercoledì!> Urla enid.

Mercoledì ha gli occhi spalancati, non risponde.

<Mercoledì, ti prego riprenditi.> Dico piangendo.

<Enid, prendi la bambina.> Dice Ajax.

Si avvicina e mette tre dita sul collo di Mercoledì.

<Non c'è battito, è morta.>

<No, no, no!> Urlo.

Lei non può morire, non per colpa mia.

Lei, è stata la cura per i miei demoni, mi è stata vicino nei momenti bui, mi ha perdonato per tutto lo schifo che ho fatto.

La sollevo con forza e l'abbraccio forte.

In lontananza vedo correre Morticia, Gomez e Fester.

Morticia si catapulta verso di noi.

Urla disperatamente, mentre abbraccia sua figlia.

<La mia bambina! Noo!> Grida.

Gomez corre verso la moglie, la prende dalle spalle cercando di allontanarla, e poi dice sull'orlo di piangere:

<Fester, fa qualcosa!>

Faccio stendere Mercoledì per terra, il suo corpo è diventato completamente ghiacciato.

Fester sfrega le mani velocemente, poi le posa sul petto di Mercoledì dandole la scossa.

Il suo petto di alza, la schiena si inarca.

E' la scena più spaventosa a cui abbia mai assistito.

Mortica, prende in braccio la bambina, facendo un sorriso tirato.

Fester continua a rianimarla.

<Così non basta, le serve aria. Tyler, vieni, soffia nella sua bocca.>

Le tappo il naso e comincio a soffiare, restando alternato con Fester.

Facciamo le stesse manovre per almeno cinque minuti, i cinque minuti più lunghi della mia vita, fino a quando, non apre gli occhi.

Again But Better: Wednesday & TylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora