"Logic will get you from A to B.
Imagination will take you to everywhere."
- Albert EinsteinIl castello reale del regno di Alvagar non sarebbe stato così pieno di gente dal battesimo del re Irwin, avvenuto esattamente venticinque anni prima.
Migliaia di creature magiche stavano viaggiando per mari e monti solo per assistere al venticinquesimo compleanno del più giovane re che Alvagar avesse mai potuto avere. E al castello non c'era anima viva, quel trentuno Ottobre, che non stesse eseguendo gli ordini che il re stava dando.
"Joan," sorrise, mentre il suo servitore, che sembrava visibilmente sconvolto dal primo momento in cui aveva messo piede nella sala del trono, si avvicinava a lui, seduto comodamente sul trono. "Hai posizionato nella sala da pranzo le tinozze per le sirene?"
Il re si guardò attorno: la servitù aveva proprio fatto un bel lavoro con gli addobbi per la sala del Trono, per non parlare dell'abito che avrebbe indossato Irwin. Sarah, la sua stilista personale, gli aveva cucito su misura un completo che avrebbe sicuramente fatto girare la testa a James e- Cielo, perché Irwin stava pensando a lui in quel momento? Era da un bel po' che il suo ex fidanzato non gli veniva in mente (tipo due settimane. Irwin riteneva che fosse un ottimo risultato), quindi perché proprio poco prima del suo compleanno e, soprattutto, con un'associazione mentale così stupida?
Per non parlare del fatto che quella stessa notte Irwin lo avesse addirittura sognato, mentre scappava di prigione e si dirigeva al castello di Alvagar, dicendo solamente "Irwin!" più e più volte. Il re era rimasto parecchio sconvolto, ovviamente, perché quando una strega come lui, un veggente, faceva sogni del genere, non era mai una buona cosa.Però, Irwin decise di non pensarci più di tanto: attualmente c'erano problematiche più gravi, tipo Joan che continuava a balbettare nervosamente.
"Sì, mio signore, ma..." affermò il druido, giocando con le sue dita e battendo nervosamente il piede per terra, sperando che il suo re lo ascoltasse. Purtroppo, quando Irwin era emozionato per un evento, raramente era gestibile.
"Grandioso," disse, sovrappensiero, ignorando quello che il servitore aveva da dirgli. Essendo già nervoso per il suo sogno, vedere Joan chiaramente in ansia per qualcosa non lo tranquillizzava affatto. "E ti sei assicurato di non mettere troppo vicine le stanze di Eleanoire e di Logan?"
"Naturalmente, sire, ma le sentinelle hanno..."
"Perfetto. Non vorrei che scoppiasse una guerra tra i due nel bel mezzo della notte." Ridacchiò, portandosi una mano al petto al ricordo. "Ricordi cosa è successo l'anno scorso quando..."
Joan odiava urlare al re, ma quella volta fu necessario: c'era un pericolo imminente al castello e il re continuava a preoccuparsi per sciocchezze. "Sire!" Strillò, interrompendo il suo ricordo sulla litigata dell'anno prima di Eleanoire e di Logan. "Mi volete ascoltare, per un attimo?!"
STAI LEGGENDO
Il Medaglione Di Alvagar
FantasyIn un regno dove la magia è la normalità; fate, druidi, sirene, vampiri, lupi mannari e streghe banchettano insieme senza scatenare una guerra, Irwin Bèchalot, re di Alvagar, reduce dai postumi di una guerra che lo ha diviso dal suo fidanzato, é all...