Capitolo venticinque

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Se combattere contro un'Empusa da solo a quattordici anni per un'esercitazione era stato difficile, combattere contro una trentina di Empuse nella vita reale era stato decisamente proporzionato. Quelle creature erano tremendamente agili, oltre che ipnotiche e ammaliatrici.

Le tentarono tutte, ma il numero di Empuse rimaneva comunque superiore rispetto al loro. Joan provò a controllare le piante per strozzare le Empuse, ed ebbe successo solo su due di loro; Logan si facevano avanti a colpi di pugnale, ma ne aveva prese più o meno quattro ed Eleanoire riuscì a strappare a solo sei di loro degli arti.

Per quanto riguarda James ed Irwin, si stavano occupando del ginocchio di James. Una delle Empuse, la più temibile, lo aveva morso al ginocchio e il veleno aveva cominciato a fare il suo effetto sulla gamba. Effettivamente, James cadde a terra poco dopo, venendo subito preso da Irwin.

"Idiota," sbuffò il riccio, mentre lo adagiava su un tappeto. "Cosa diavolo pensavi di fare buttandoti da solo su quelle tre Empuse?!"

"Salvare -ahi- tutti... -cazzo- noi." Gemette a denti stretti, facendo roteare gli occhi ad Irwin.

"Non provare mai più a farlo da solo!" E poi, subito dopo, cominciò a mormorare incantesimi di guarigione, facendolo sentire decisamente meglio.

"Woah, grazie, piccolo! Sento come se potessi combattere di nuovo!" Fece per alzarsi, ma Irwin lo spinse nuovamente a terra.

La strega bianca gli accarezzò la fronte, togliendogli i capelli sudati da essa e lasciandogli un dolce bacio proprio lì. "Sei così testardo che finirai per farti ammazzare davvero, un giorno."

James sorrise. "Se succederà sarà per proteggerti, e allora vorrà dire che ho fatto bene."

Irwin aprì la bocca per aggiungere qualcosa, ma James non seppe mai cosa perché Eleanoire parlò: "Siete adorabili, ma credo che dovreste guardare da questa parte!"

Velocemente entrambi guardarono verso la direzione dalla quale proveniva la voce della ragazza e spalancarono gli occhi quando videro tutti i loro amici legati ad una colonna.

E quando gli occhi di Eleanoire, che stava ancora provando a liberarsi dalla fune, si posarono sopra le teste dei due innamorati, James capì che fosse arrivato anche il loro turno di essere legati alla colonna.

E quando gli occhi di Eleanoire, che stava ancora provando a liberarsi dalla fune, si posarono sopra le teste dei due innamorati, James capì che fosse arrivato anche il loro turno di essere legati alla colonna

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James stava giusto stilando mentalmente il suo necrologio quando qualcuno cominciò a spintonarlo. Era Joan.

Lo ignorò per i primi tre secondi, ma al quarto diventò impossibile. "Si può sapere che diavolo stai facendo? Mi stai uccidendo a colpi di gomitate!"

"Sto cercando di salvarci, grazie tante!" Esclamò, indicandogli con lo sguardo il dito che stava disperatamente provando a far illuminare per tagliare la corda.

Se James avesse avuto una mano libera se la sarebbe sbattuta sulla fronte. "Druidi, creature straordinariamente intelligenti!" Sussurrò, in modo sarcastico, ma avrebbe tanto voluto urlargli contro. "Questa corda è fatta di soppressori magici. Il tuo disgustoso ditino da bimbo di Shining, qui, non funziona."

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