Irwin aveva organizzato un ballo. A quanto pare era di uso comune organizzarne uno per festeggiare un fidanzamento, ad Alvagar, notò James con suo grandissimo dispiacere.
E non fraintendetelo, per favore. Lui adorava ballare: più volte era andato nel mondo dei non-magikòs, termine che usavano gli abitanti di Alvagar per indicare gli umani che disprezzavano la magia e cercavano di starle lontana in ogni modo possibile, in quelle che loro chiamavano discoteche... e proprio i non-magikòs gli avevano insegnato a ballare.
Amava anche le feste, soprattutto le grandi feste che il suo fidanzato, il re, organizzava per lui. Era sempre stato l'anima della festa -altro motivo per cui il padre di Irwin lo disprezzava. A quanto pare, era una specie di poliziotto del sorriso e non poteva davvero sopportare di vedere la gente divertirsi alle sue feste. Per lui, festa, significava «onoratemi, ballate stupida musica lenta, e onoratemi.» Ma vabbè, James aveva già espresso parecchie volte la sua posizione riguardo l'ex re di Alvagar.
In ogni caso, il motivo per cui disprezzava i balli non era nemmeno quello. Ebbene, c'era una cosa che davvero non sopportava della loro società pseudo-evoluta (James non avrebbe mai smesso di chiedersi chi avesse avuto la stupida idea di sostituire le comode, veloci, e con aria condizionata, macchine, agli scomodi, lenti, e senza aria condizionata cavalli): i vestiti da cerimonia.
La maggior parte del tempo James andava vestito con vestiti tanto attillati da far credere alla gente che gli fossero stati cuciti direttamente addosso e che fossero impossibili da togliere (Irwin non era molto d'accordo) ma si sentiva bello e, soprattutto, a suo agio. Il nero rispecchiava il suo modo di essere -e non perché era una strega oscura. Probabilmente era più dovuto al fatto che fosse il figlio di Ade- e le cose attillate lo rendevano provocante ma non necessariamente volgare.
Invece, gli abiti da cerimonia erano quanto di più scomodo e stupido che una persona potesse indossare. Innanzitutto c'erano strati sotto strati -andiamo, chi era che nel futuro indossava ancora il panciotto?! Beh, a quanto pare i nobili del regno di Alvagar- e facevano sembrare anche la persona più elegante un emerito idiota. E poi, erano colorati. Troppo sgargianti, per i gusti di James, che non solo si sentiva a disagio, ma anche stupidamente goffo. Tanto valeva che gli mettessero una parrucca ottocentesca addosso e che andasse in giro con la schiena diritta come se avesse ingoiato un bastone, no?
Quindi era proprio per questo motivo che, in quel momento, James attendeva fuori dalla stanza che lui ed Irwin condividevano per discutere con il suo ragazzo dei motivi per i quali avrebbe dovuto cancellare il ballo. Aveva preparato una pergamena da mostrargli con i pro e i contro, e questi ultimi superavano i pro di gran lunga (c'è anche da dire che non si era impegnato particolarmente a trovare dei pro: si era accontentato di due punti, mentre ne aveva trovati ben cinquantatrè per i contro).
Irwin aveva annunciato il ballo quella mattina per la sera stessa, causando a Joan -che oltre ad essere il servitore del re era anche il suo consigliere ed organizzatore di eventi- un vero e proprio esaurimento nervoso. Il poveretto aveva cominciato a correre per il castello impartendo ordini a destra e a manca alla servitù, e James era pronto a scommettere di aver sentito Dorothea, l'addetta alle decorazioni, borbottare due o più minacce nei confronti del druido all'ennesimo cambio di decorazioni.
James avrebbe dovuto già essere pronto da un pezzo, ma ovviamente aveva passato tutto il giorno a stilare la lista dei pro e dei contro per pensare ad un outfit. Ed, in più, era sicuro che Irwin lo avrebbe accontentato, perché sapeva bene quanto James avrebbe potuto rovinare il ballo se ne avesse voluto voglia (per esempio, cominciando con lo spostare di un vaso).
Perciò, quando Irwin disse, chiaramente correndo per la stanza verso la porta: "Arrivo, Jam!", quest'ultimo si era schiarito la voce e aveva cominciato a slacciare il nastro che teneva il chilometro di pergamena elegantemente arrotolato.
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Il Medaglione Di Alvagar
FantasyIn un regno dove la magia è la normalità; fate, druidi, sirene, vampiri, lupi mannari e streghe banchettano insieme senza scatenare una guerra, Irwin Bèchalot, re di Alvagar, reduce dai postumi di una guerra che lo ha diviso dal suo fidanzato, é all...