"Quindi? Come va con Irwin?" Beh, cavolo, okay. Quello non era esattamente il modo più adatto per iniziare una conversazione, soprattutto di prima mattina, quando James ricordava a malapena il suo nome.
James non voleva essere realmente lì, infatti Logan lo aveva invitato ad allenarsi con lui in seguito ad un ennesimo litigio con Eleanoire. In sostanza, stavano praticando insieme, ma Eleanoire usava l'arco con le frecce e, davvero, non ci sarebbe stato nessun problema se fossero state di normale legno (dopotutto, Logan, in quanto vampiro, aveva un processo di guarigione molto veloce) ma, in realtà, erano di quercia bianca e Logan era sicuro al 99.9 per cento che fosse una leggenda, quella del paletto di quercia bianca infilzato nel cuore, ma la ragazza lo aveva quasi impalato già tre volte con le sue frecce e siccome c'era sempre quello o.1 per cento di probabilità, aveva deciso di cambiare compagno di allenamento. E quindi aveva trascinato James, che stava intrattenendo un'amabile conversazione con Irwin durante la colazione, nel campo di allenamento del castello.
"Scusami?" Domandò James, strabuzzando gli occhi, e schivando un colpo della spada di Logan.
"Beh, sai com'è, vi ho visti parlare di nuovo stamane ed Irwin non sembrava più Eleanoire quando ha il ciclo."
"Okay, ma abbassa la voce." Suggerì James, perché con un lupo mannaro per amica non si poteva mai sapere. "E poi, sì, abbiamo fatto pace ieri notte." Logan ammiccò con le sopracciglia, facendo scontrare la sua spada con quella di James e provocando un rumore metallico. James sbuffò. "Niente di ciò che stai pensando. Abbiamo soltanto scambiato qualche bacio."
Logan spalancò le palpebre. "Abbiamo soltanto scambiato qualche bacio." Lo prese in giro, imitando il suo accento inglese in un modo che fece rabbrividire James.
"Ehi." Disse, indignato, James. "Io non parlo così."
Il vampiro lo ignorò. "Quello che intendo dire è: perché non ti dai una mossa con lui?"
James sbuffò. "Tu non dovresti stare dentro casa con questo sole?" Borbottò.
"Amico, sai già che è solo una leggenda."
"E tu sai che è una leggenda anche quella del paletto di quercia bianca nel cuore, e intanto hai deciso di disturbare me stamattina." James assottigliò gli occhi,
"Stai cambiando argomento." Logan roteò gli occhi, bloccandolo ancora prima che ricominciasse a parlare. "Sì, lo stai facendo. Non dire che non è vero." Lasciò cadere la sua spada per terra e si diresse verso una panchina, facendo cenno alla strega di seguirlo. "Non voglio suonare come quei genitori che chiedono a quando il secondo figlio?, una volta che hai appena fatto il primo ma, sul serio, amico: stiamo aspettando che tu chieda ad Irwin di sposarlo da secoli. E, così, secondo me, anche Irwin."
James inarcò un sopracciglio. "Primo, non è vero. Secondo, che mi dici di te ed Eleanoire? Perché non ti occupi della tua vita sentimentale, invece che della mia?"
"Perché la mia è un sogno irrealizzabile: lei è sempre troppo arrabbiata con me, come non lo è con nessuno di voi." Sospirò, scoraggiato.
"Questo perché le piaci, idiota." Sbuffò James, dandogli una pacca di incoraggiamento sulla spalla. "Benvenuto nel mondo impossibile dell'amore!"
"Perché parlate di amore?" La voce di Eleanoire alle loro spalle li fece sobbalzare e ad entrambi si gelò il sangue quando si resero conto che, potenzialmente, la ragazza aveva potuto sentire tutto.
"Non dovevate allenarvi, voi due?" Aggiunse Irwin, accanto a lei.
"Stavamo facendo una pausa." Spiegò James, in modo tranquillo. "E- non stavamo parlando di amore." Logan annuì.
Eleanoire roteò gli occhi. "D'accordo, romanticoni." Li prese in giro. "Però temo che dovrete interrompere la vostra sezione di gossip giornaliera perchè io ed Irwin reclamiamo il vostro aiuto singolarmente."
I due sospirarono e, dandosi una pacca sulla spalla a vicenda, si alzarono, dirigendosi rispettivamente verso i futuri partner.
"Non capisco proprio perché El e Logan non si mettano insieme." Disse Irwin, ad un certo punto, durante la loro seduta in biblioteca.
In pratica, il re aveva scoperto un nuovo incantesimo per rinforzare le barriere, ma voleva prima avere il parere di James, che aveva più manualità con gli incantesimi di protezione. Quindi, eccoli là, a sfogliare polverosi grimori, mentre James cercava di non starnutire perché altrimenti Irwin avrebbe ricordato della sua allergia alla polvere e avrebbe chiesto a qualcun altro di aiutarlo.
James inarcò un sopracciglio. "Eleanoire ha paura di rimanere intrappolata in una relazione tossica come quella con Mark," rabbrividirono entrambi al ricordo dell'ex di Eleanoire, un mutaforma che non mutava solo l'aspetto ma anche il carattere. "Mentre Logan ha paura di lei e basta."
Irwin rise coprendosi la bocca con un palmo. "Peccato, perché sono proprio fatti l'uno per l'altra. Spero che un giorno si sposino."
A quello, James innalzò le sopracciglia. Aveva ancora in mente le parole di Logan sul matrimonio e non riusciva a togliersi dalla testa l'idea di lui ed Irwin con le fedi nuziali. "A te piacerebbe sposarti?"
Irwin scrollò le spalle. "Beh, dipende da molti fattori: se è una persona che conosco da due minuti, come quella Yolanda che mi aveva presentato mio padre," James rabbrividì alla menzione della fata con la quale l'ex re di Alvagar aveva provato ad accoppiare suo figlio. "La risposta è assolutamente no." Disse, sorseggiando il suo thè.
James annuì, comprensivo. "E se fossi io?" Domandò, prima ancora che riuscisse effettivamente a formulare in modo non spaventosamente patetico la domanda.
Irwin sputò il suo thè addosso a James, che con uno schiocco di dita ripulì subito dalla sua camicia. "Perdonami?" Domandò, arrossendo.
James si diede mentalmente una sberla sulla fronte. "Intendevo dire: se fosse qualcuno che conosci da tempo?"
Irwin annuì, sembrando di capire il suo discorso. "Il punto è sempre quello, Jam." Gli spiegò. "Per esempio... uhm, ah, sì! Nonostante lo conosca da anni, non sposerei mai Logan. Primo, perché ho paura di Eleanoire." James ridacchiò, assolutamente d'accordo. "E, secondo, vorrei passare la mia vita con qualcuno che amo, che sappia come prendersi cura di me quando sono malato, che sappia asciugare le mie lacrime, che sappia quali canzoni o quali piatti mi piacciono..." elencò, tenendo il conto sulle dita.
"Ami l'insalata di tonno con i cetriolini sottaceto. Tendi sempre a rubare i miei, e a me va assolutamente bene perché li odio." Disse James, senza nemmeno volerlo.
Irwin sbattè le palpebre, facendo un sorriso tra il confuso e lo stupito. "Sì, è esatto. Ma come...?"
James si strinse nelle spalle. "Non ero sicuro di sapere quale fosse il tuo piatto preferito, ma la memoria muscolare è qui per un motivo, perché non sapevo cosa stessi dicendo fino a che non l'ho veramente detto."
Irwin rise, arrossendo. "È bello che ti ricordi queste piccolezze di me." Sussurrò, prendendo la mano di James tra le sue. "E, comunque, se dovessi scegliere preferirei te al posto di Yolanda."
James spalancò gli occhi. Cosa diavolo doveva significare, quello? Che James era molto più carino della mutaforma? Grazie tante, già lo sapeva. Era nato naturalmente bellissimo. Oppure Irwin gli stava dicendo che voleva sposarlo?
Deglutì, confuso. "Fantastico ma, ehm, scusami, Irwin, ma mi sono appena ricordato che Logan mi ha chiesto un favore per... aggiustare una cosa." Disse, frettolosamente e scomparendo immediatamente dalla vista di Irwin.
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Il Medaglione Di Alvagar
FantasyIn un regno dove la magia è la normalità; fate, druidi, sirene, vampiri, lupi mannari e streghe banchettano insieme senza scatenare una guerra, Irwin Bèchalot, re di Alvagar, reduce dai postumi di una guerra che lo ha diviso dal suo fidanzato, é all...