"Oh, sire, è così bello rivedervi!" L'anziana elfa si avvicinò ad Irwin, pizzicandogli le guance e cominciando a parlare. "Mi sembra solo ieri che vi pulivo il pannolino!"
Ad Irwin sarebbe davvero piaciuto intavolare una conversazione con la sua ex-balia dai capelli simili a zucchero filato che tanto gli piacevano quando era piccolo, ma al momento c'era un pericolo più grande: dove diavolo era finito James?!
La festa per celebrare il venticinquesimo compleanno del re era iniziata da appena un'ora e lui già non vedeva l'ora che finisse. Aveva una bruttissima sensazione nel petto è il fatto che James fosse improvvisamente scomparso sicuramente non lo aiutava. Un'altra cosa che probabilmente non lo aiutava era il fatto che non poteva assolutamente dire a qualcuno: «Ehi, ciao! Hai per caso visto il mio ex-fidanzato, nonché traditore del regno?», perché, tolto il fatto che James non sarebbe potuto essere nemmeno lì, vista la legge che Irwin stesso aveva stabilito, quest'ultimo lo aveva anche reso invisibile agli occhi degli ospiti per evitare qualsiasi guaio.
Il problema era che il guaio stava per succedere, perché quando finalmente Irwin lo trovò con lo sguardo mentre Michelle gli stava raccontando di quella volta in cui Irwin le aveva vomitato di sopra (bleah!), James aveva la mano tesa sopra un folletto.
Il re spalancò gli occhi a quella visione. "Scusami, Michelle, ma devo proprio andare." Si congedò, avvicinandosi a falcate a James, trascinandolo per un polso e portandolo abbastanza lontano perché nessuno pensasse che il re fosse impazzito e che stesse parlando da solo. "Ma sei forse impazzito?!" Lo rimproverò, con le mani sui fianchi, provocando uno sbuffo nell'altro.
"Mi ha calpestato il piede." Si imbronciò la strega. "Dovevo punirlo."
Irwin si massaggiò le tempie. "D'accordo, James, mi dispiace di averti rinchiuso cinque anni in prigione ma, sul serio, non sei più lì. Qui sei in un palazzo reale e non puoi maledire ogni persona che ti calpesta il piede perché, oh, sei invisibile!"
James si strinse nelle spalle. "Tu hai avuto l'idea di rendermi invisibile agli occhi degli altri, tu ne paghi le conseguenze."
Il re dovette trattenersi dall'urlare. "Va bene, James." Disse, sospirando e sistemandosi nervosamente la cravatta che, improvvisamene, sembrava essere diventata più stretta. "Ora ritorniamo in sala, io continuo ad intrattenere i miei ospiti e tu fai il bravo."
"Oppure?" Lo provocò quello, con il suo solito tono beffardo.
"Chiamo Amaris." Scherzò su Irwin, facendo sbiancare il castano, prima di allontanarsi, mentre quello gli gridava dietro.
"Ehi, non ci scherzare! Non è divertente!"
Lady Charlotte stava elogiando Irwin da cinque minuti e già lui voleva scappare. L'ultima volta che aveva visto James stava infastidendo Joan, spostando il vaso in continuazione e obbligandolo così a rimetterlo a posto ogni singola volta.
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Il Medaglione Di Alvagar
FantasyIn un regno dove la magia è la normalità; fate, druidi, sirene, vampiri, lupi mannari e streghe banchettano insieme senza scatenare una guerra, Irwin Bèchalot, re di Alvagar, reduce dai postumi di una guerra che lo ha diviso dal suo fidanzato, é all...