Ringraziamenti

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L'idea per questo libro mi è venuta circa due anni fa, quando ero su una sdraio nella mia casa al mare a pensare alle prossime cose che avrei potuto scrivere. Il nome di Irwin e del regno, Alvagar, sono venuti in mente subito, così come Joan, Eleanoire, Amaris e Logan. Mi ha fatto penare un po' di più, invece, il nome di James: all'inizio il suo personaggio si chiamava X. Y., perché non riuscivo a trovargli un nome adatto ma avevo già idee abbastanza chiare sul suo carattere e sul suo aspetto fisico. Poi, come arrivò il mio primo sette in latino al secondo anno, ovvero all'improvviso, James mi venne in mente. E mi innamorai.

In ogni caso, non ho cominciato subito a scrivere tutta la storia. Avevo scritto solo la prima metà del primo capitolo ed ogni volta che provavo a buttare giù qualcosa, SBAM. Mi buttavo giù io, convinta di essere entrata in un blocco dello scrittore. Ed effettivamente era così. Il periodo che stavo attraversando non era dei migliori, e tutti sanno che sotto stress e con quintali di ansia non si lavora così bene come noi procrastinatori seriali vogliamo fare credere.
L'idea di fare diventare IMDA una cosa concreta cominciò a passarmi per la testa circa a dicembre di quest'anno. Da lì cominciai a scrivere capitoli su capitoli, facevo scalette, disegni -anche se sono pessima nel disegno essi, inspiegabilmente, aiutavano. O forse ero troppo annoiata durante storia-, e stavo sveglia fino a tardi per completare i capitoli. E se uno non mi convinceva, anche se erano le tre di notte e l'indomani mi sarei dovuta alzare alle sei, continuavo fino a che non ottenevo il risultato sperato.

Ad Aprile 2022 la storia cominciava già a prendere forma: i primi quindici capitoli + prologo erano belli, pronti e revisionati, così cominciai a preoccuparmi di un'altra cosa. Il titolo. E la copertina. Dannazione.

Avevo inizialmente fatto una copertina abbastanza carina a mo' di collage, ma non era il risultato a cui aspiravo. Così, mi sono messa di buzzo buono, ho aperto il Mac (scioccando tutta la mia famiglia perché mai nella vita io ho mai usato il computer: io odio i computer. Molto meglio gli IPad, secondo la mia modesta opinione. Litigate con il muro.), ho scaricato Canva e sono stata un intero pomeriggio ad ideare questa copertina. Il problema titolo si era già risolto: rimaneva da decidere solo se mettere "The Locket Of Alvagar" oppure "Il Medaglione Di Alvagar". Alla fine, decisi di fare come qualsiasi ragazzo farebbe se avesse problemi a decidere qualcosa: ho chiesto a mia madre, mio padre e mia sorella di decidere quale preferissero. I primi due preferivano la versione italiana, mentre mia sorella quella inglese. Scusami, Ludo, ma mamma e papà hanno vinto. Così, ho iniziato a postare la storia qui su Wattpad.

Ora, siccome siete qui solo per questo, posso finalmente passare ai veri e propri ringraziamenti.

Innanzitutto devo assolutamente ringraziare la persona che mi ha forgiato così tanto su ogni tipo di mitologia esistente: Rick Riordan, meravigliosa persona e scrittore. Ho iniziato a leggere i suoi libri a dodici anni e non ho mai smesso. Senza le cose che mi ha, involontariamente, insegnato, non avrei saputo cosa fossero delle dracene, delle empuse, e tante altre creature mitologiche che ho nominato nel corso del libro.

Devo ringraziare anche i miei professori del liceo, ahimè. Siete stati delle bestie, mi avete rovinato quelli che sarebbero dovuti essere gli anni migliori della mia vita, ma ora vi ringrazio... un pochino. E parlo soprattutto con voi tre, il trio di Greco, Latino e Lettere, che per almeno i primi due anni di liceo ho soprannominato il trio dell'Ave Maria. Eh sì: magari il metodo non era dei migliori -a volte mi sembrava parlare con dei robot piuttosto che con degli umani-, ma mi avete forgiata al mondo esterno. E ve ne sarò eternamente grata. Anche se, per il futuro: se un'alunna vi dice che ha problemi di salute gravi, evitate di sminuire con "ah, capita a tutti.", perché avevo quindici anni quando ho iniziato a soffrire di svenimenti, capogiri e attacchi di panico. Bacini. 

Non posso non ringraziare Auri, la mia beta reader e, soprattuto, una delle mie più care amiche. È stata la prima persona a sapere che stavo scrivendo questo romanzo e mi ha infatti aiutato lei in praticamente tutte le scelto per esso: dal nome di James (che ha passato fasi terribili prima di diventare tale) fino al nome del romanzo, nato dopo pomeriggi infiniti in video-chiamata (che dovevano essere per studiare greco) passati a cercarne uno adatto. Inoltre, è stata la prima a leggere i capitoli non appena finivo di scriverli, quindi è stata la prima ad incoraggiarmi a continuare a scrivere.

Devo OVVIAMENTE ringraziare Chiara, Enrica, Irene, Anna, Giovanni e Giorgia, con cui ho stretto un'amicizia così bella in così poco tempo che sembra quasi da film. Mi hanno sempre incitato a continuare e sono sempre stati contenti per ogni mio successo, come una famiglia acquisita.

Un enorme grazie va alla mia famiglia, che sono stati tra i primi a sapere che stavo scrivendo qualcosa dopo mesi in cui l'unica cosa che scrivevo erano i compiti sul diario. Ho avuto la fortuna di nascere in una casa dove mi hanno sempre sostenuto e accontentato, guidandomi però allo stesso tempo sulla retta via. Però credo di dover scendere nei particolari, ringraziando:
- la mia sorellina minore, Ludovica, è stata la prima, dopo Auri, a cui ho fatto leggere il prologo e il primo capitolo... ed è stata la prima ad essere brutalmente onesta con me: «Figo, però non mi piace leggere quindi non leggerò mai il resto della storia.» Grazie tante, tesoro. Però, la devo ringraziare perché mi ha aiutato mooooltissimo ad aggiustare la versione digitale del mio fan cast (le ciocche blu, il tatuaggio e i piercing di James sono stati una sua idea, così come il sopracciglio tagliato e la bocca con le labbra carnose di Irwin).
- il mio papà, il motivatore seriale, è stata la prima persona a vedere la copertina della storia quando ancora ero indecisa tra questa e altre centomila. «Dovresti aggiustare il titolo, centrare il nome, mettere una citazione e... uhm, il titolo perché non lo metti in italiano?». Inoltre, non dimenticherò mai quando, dopo un bellissimo voto preso nel mio tema di italiano, ricevuto mentre eravamo dal fruttivendolo, mi disse: «Ma quindi? Non scrivi più?» e alla mia negazione: «Mah. È proprio un peccato. Secondo me dovresti continuare, perché come ti dice il professore di lettere tu hai talento... e così lo stai sprecando. Scrivi qualcosa, anche inspirandoti alla più banale delle situazioni quotidiane. E, quando sarai convinta, ti prometto che revisioneremo il tuo libro, lo rilegheremo e lo faremo leggere a delle case editrici.»
- la mia mamma, una delle persone più cazzute e allo stesso tempo dolci che io conosca, è stata la prima a cui ho letto, con la mia voce, i capitoli. Mi stava facendo le unghie, era l'una e mezza di notte, quando mi ha detto: «Ma senti... me la leggi la tua storia? Sono curiosa.» Improvvisamente mi sembrò di essere tornata a quando, la me undicenne, andava in cucina da lei mentre cucinava a leggerle le fan fiction su Harry Potter. Mi ha dato consigli importanti per alcuni passaggi e, cosa più importante, mi ha detto di non mollare in un periodo in cui avevo deciso di non scrivere più niente, perché ce l'avevo con il mondo intero. Arcadia è, infatti, inspirata a lei.

Infine, ringrazio anche voi, i lettori, che mi avete accompagnato in questo viaggio e che, sicuramente, continuerete (giusto??? Abbiamo ancora un po' di tempo da passare insieme, tutti noi!).
Ricordatevi che l'unica persona in grado di decidere chi essere siete voi stessi. E nessun altro. Nè madre, padre, fratello, sorella o eventuali partner. "Baby, you were born this way." diceva infatti Lady Gaga.

Grazie, grazie, grazie!

Il Medaglione Di AlvagarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora