Capitolo 2

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Una volta entrata, rimasi veramente di stucco.

Mia madre e William, fecero un sorrisetto e da quanto appena visto, rimasero contenti della mia reazione.

D'altronde, come si riusciva a rimanere impassibile dinnanzi a tanta bellezza?

Mi accorsi che mia madre appoggiò il suo braccio sulla mia spalla e decise di parlarmi.

"Tesoro, questa è l'entrata, di sopra ci sono le camere, sia quella tua che di Nick".

A quel nome, mi girai verso il viso di mia madre e le parlai.

"Oh, dimenticavo.
Nicholas Leister, il figlio perfetto o meglio, il figlio di papà?"

Il mio sguardo si scostò immediatamente sul volto di William e sembrava ancora del tutto calmo.
Ma come diamine faceva?

"È tuo fratello Noah, abituati all'idea."
Disse mia madre con un tono irritato al punto giusto.

"Di là c'è la cucina.
Al piano di sopra, una libreria, una piscina e una sala giochi."

'Libreria?'

Avevo davvero sentito bene?

"Ho deciso di farti questo regalo.
Tua madre mi ha detto che ami tanto leggere e ho pensato che fosse di tuo gradimento una libreria tutta per te."

Alle parole di William, sorrisi col cuore.

Una libreria tutta per me,
wow.

"Grazie davvero, non so cosa dire..."

"Avanti, ti faccio vedere la camera."

Esclama mia madre sorridendo.

"Vi aspetto qui giù, stasera abbiamo la cena col team nautico."

"Hai ragione tesoro, meglio sbrigarsi."

Cena col team nautico?
Sono appena arrivata e già si parla di uscite con la famiglia?

Assurdo.

Salite le scale, mia madre mi fece segno di seguirla e pochi secondi poco, ci ritrovammo davanti una porta.
Sarebbe stata la mia camera.

"Entra tesoro, è la tua camera."

Afferrai la maniglia e vi entrai senza sapere cosa mi aspettava all'interno.

I miei occhi non potevano assistere di nuovo a tutto questo.

La mia camera, come l'ho sempre desiderata.

Si affacciava dinnanzi al mare e credo proprio che la camera si trovasse sopra uno scoglio.

Avevo una vista mozzafiato.

La stanza era stupenda.
Decorata e piena di colori che mi hanno sempre colpito: il bianco e il rosa.

Avevo una postazione in cui vi era il computer e i libri, spostandomi a sinistra uno specchio e tutto l'occorente per il make up ed infine una cabina armadio.

Ma sul serio?

"Mi sono fatta aiutare da un arredatore, ma ho fatto quasi tutto da sola.
Ho voluto farti un regalo, te lo meriti amore mio."

Guardai mia madre piena di orgoglio e l'abbracciai.

Mi era dispiaciuto per l'accaduto successo prima, ma ero arrabbiata per la scelta imposta.

Ma davanti a tutto questo, non potevo fare altro che ringraziarla e abbracciarla.

"Grazie mamma, non dovevi.
Mi dispiace..."

È colpa miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora