Noah
Ci eravamo addormentati insieme, abbracciati. Nicholas per tutta la notte mi tenne stretta a se. Era come se stesse tenendo tra le sue braccia il più bel tesoro che ci possa mai essere.
Io però, continuavo imperterrita a rigirarmi nel letto e solo quando qualcosa mi offuscò la vista e disturbò il mio sonno, aprì gli occhi e lo vidi.
Era girato verso di me e mi stava guardando mentre litigavo col sonno.
«Mi guardavi?»
Chiesi guardando quelle iridi nere che lo contraddistinguevano dagli altri.«Sì.»
Mi rispose portando una mano sulla mia guancia.«Non posso farlo?»
Mi domandò facendo attenzione a non svegliare tutti.«Non riesci a dormire?»
Gli domandai poggiando la mia mano sulla mia guancia, cercando di osservarlo meglio.«Ho dormito benissimo, invece.»
Mi rimproverò strappandomi un bacioSorrisi. Tutto quello che facevo quando stavo con Nicholas, era sorridere.
«È meglio se torni nel tuo letto, prima che si sveglino.»
Gli dissi con un tocco di dispiacere, e che lui afferrò immediatamente.«Sembri insoddisfatta. Vuoi che risolva?»
Mi domandò come solo lui sapeva fare, e intanto la sua mano iniziava a viaggiare sulla mia coscia.«Nicholas...»
Bisbigliai nervosamente«Mi stai chiedendo di iniziare, bambolina»
Mi schiaffeggiò quelle parole amare, ma che sapevano di vendetta.«Vorrei che tu mi scopassi, Nicholas. Come si deve»
Affermai testuali parole prendendo in mano la situazione e mettendomi sopra il suo membra.«È questo quello che vuoi?»
Mi disse sollevandosi dal cuscino«A meno che tu non...»
Non mi fece nemmeno finire, mi zittì completamente quando all'improvviso sentì le sue dita farsi sempre più vicine al mio, di membra.«Sei bagnata.»
Mi avvisò fissandomi negli occhi.«Questo è l'effetto che ti faccio?»
Mi domandò cercando di ottenere al più presto una risposta.«Sì, Nicholas.»
Gli risposi così, come se fossi persa.La mia mano iniziava a viaggiare sui suoi capelli e solo quando Nicholas affondò le sue dita dentro di me, gliene tirai alcuni sul palmo della mano facendogli uscire dalla bocca un gemito.
Era puro fuoco, notavo che le sue iridi iniziavano a bruciare e con se tutto il resto.
Io invece, mi sentivo immobilizzata, era come se qualcosa mi tenesse ancorata a quel letto.
E ancorata a tutto quello che ho sempre voluto e sognato, lui.«Bambolina, non sai in cosa ti stai cacciando. Non giocare con me»
Mi ringhiò addosso.Nicholas mi schiaffeggiò in viso quelle parole ed era fomentato dalla pura e semplice voglia di spezzarmi lì, su quel letto.
Improvvisamente i suoi occhi ricaddero sui miei e le sue dita iniziavano ad unirsi sempre di più al ritmo dei miei gemiti.
«A cosa stai pensando?»
Gli chiesi mentre le mie labbra si univano scoccando le sue.«Sto pensando a tutti i modi in cui potrei scoparti adesso, su questo letto.»
Le sue parole mi fecero venire i brividi.
«Ne hai pensato uno?»
Gli domandai lamentosa«Solo uno?»
Mi rispose sorridendo.Quel sorriso, era il segno che ben presto Nicholas avrebbe preso il controllo della situazione. E non dovevo permetterglielo.
«Dimmi cosa ti spaventa, bambolina.»
Mi domandò mentre le sue dita entravano sempre di più dentro di me.Gemetti così forte che mi tappò la bocca con la sua mano e sorrise soddisfatto.
Era come se fosse arrivato primo in una gara clandestina.
Era contento di quello che mi stava facendo e soprattutto dell'effetto che stava avendo su di me.
«Vuoi davvero saperlo ora?»
Domandai unendo il mio corpo al suo.«Cazzo»
Disse quando io, lo precedetti prendendo in mano la situazione.«Sopratutto, ora.»
Mi rimproverò all'orecchio.Mi aveva intrappolata, nella sua inconfondibile rete. Ed io c'ero cascata in pieno.
«Non venire, bambolina»
Mi guardò negli occhi, e in essi vidi tutto l'amore incondizionato che sono sicura mi avrebbe dato.Mi avrebbe risparmiato tutto il dolore e tutta l'angoscia dei miei anni peggiori.
Mi aveva fatto capire che non mi avrebbe mai fatto del male e che mi avrebbe aiutato a lasciarmi pian piano andare, sconfiggendo insieme i miei demoni più grandi.«Nicholas...
Ho paura che mi succeda di nuovo questo»Le sue dita improvvisamente lasciarono il mio membra ormai segnato dal suo stampo e si posarono sulla cicatrice che anni fa, mio padre ebbe il coraggio di farmi.
«Questa, è la ferita che mi ha segnato la vita.»
Pronunciai quelle parole sentendomi completamente persa, sola.«Questo, non accadrà mai più.»
Mi rassicurò baciandomi con violenza.«Quello stronzo di tuo padre, non ti metterà più un dito addosso.»
Mi ammonì afferrando una ciocca dei miei capelli.«Lo prometto.»
Mi disse infine.«Nicholas...»
Sussurrai posando una mano sul suo fisico scoperto.«Zitta e baciami.»
Mi rispose alzandosi dal letto e prendendomi in braccio, su di se.«Con me sei al sicuro.»
Mi rincuorò afferrandomi con tutta la forza che aveva in corpo e infine, mi baciò.«Sei marchiata. A vita»
Mi disse guardandomi«Da cosa?»
Domandai giocando con i suoi capelli.«Da me.»
Spazio autrice:
Ecco il capitolo 30, scusate se vi ho fatto attendere. Ma sono stata mesi difficili. Vi ringrazio per tutto il supporto in questi mesi di assenza e ci sentiamo presto. ❤️

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È colpa mia
RomanceNon si tratta di cercare ciò che voglio. Quello che voglio veramente l'ho già trovato, che non lo posso avere è un'altra cosa.