È colpa mia

Capitolo 12

Noah

Il tanto atteso evento stava per arrivare.

Erano già le 20:00 e per tutta la casa, si percepiva un clima teso e che stesse per scoppiare da un momento all'altro.

Io, mi sentivo una merda da giorni ormai.

Avevo la necessità di parlare, di sfogarmi con qualcuno, e quel qualcuno volevo tanto fosse Nicholas.

Noi non abbiamo mai avuto un rapporto così, non era quel classico fratello con cui puoi parlare di ogni tuo problema.

Lui opterà sempre per le sue idee violente, le stesse che in un certo senso mi facevano allontanare da lui.

Non volevo più violenza, pugni, ricatti.

Ero arrivata al limite di tutta quella merda.

*

Una volta finito di sistemarmi, mi assicurai che stessi bene e inutile negare, che una parte di me, sperava che una volta varcato la soglia della mia stanza me lo ritrovassi davanti.

Lo speravo con tutto il mio cuore.

Ma perchè?

Mi affrettai a scendere le scale e vidi mia madre e William molto arrabbiati.

"Cos'è successo?"

Chiesi scrutando i loro movimenti

"Hai visto Nicholas?"

Mi chiese William intimandomi a rispondere

"No, non lo vedo da 4 giorni. Lo stesso è per voi, no?
Viviamo sotto lo stesso tetto, infondo."

Gli risposi ormai esausta di tutta quella sceneggiata

"Gli è successo qualcosa?"

Aggiunsi infine.

Una parte di me, si preoccupava di lui, e voleva sapere cosa faceva in quel momento e dove, soprattutto, si trovava.

"Lo sapevo, non si presenterà neanche stasera."

Dichiarò con un tono deludente William

"Amore, andrà bene tranquillo."

Lo rincuorò mia madre afferrando la sua mano

Decisi di uscire di casa e raggiungere il parcheggio quando qualcuno fermò il mio passo

"Signorina!"

Affermò Martin, uno dei pinguini

"Sì Martin?"

Gli dissi e intanto mi chiedevo cosa stessi dimenticando

"La giacca!"

'Uff'

Pensai.

Afferrai la giacca, lo ringraziai e salì in auto

Pochi istanti dopo, vidi mia madre e mio padre arrivare e insieme ci dirigemmo all'evento.