Capitolo 21

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Noah

Quando vidi Nicholas uscire fuori di casa ero al telefono con mia madre, da New York.

Mi stava raccontando dell'andatura del viaggio e appresi alla fine di quella conversazione che fosse andato tutto per il verso giusto.

William era in riunione e mia madre lo assecondava.
Così conducevano la vita in America, a via di riunioni e affari troppo importanti dai quali non si può scappare e che mia madre assisteva, sempre.

Ero felice della sua 'rinascita' morale e personale.

Sono forse grata a quella crociera, dove in cui si sposarono e decisero ben presto di presentarmi ai Leister.

Quel giorno non andai al matrimonio, avevo un esame in sospeso e la sera stessa, una gara difficile da affrontare. Una finale.
Una finale di pallavolo.

Finale che vincemmo 2-1.

Ero contenta.

Ricordo ancora quando Beth, mi corse incontro abbracciandomi forte e sussurrandomi all'orecchio:

"Sono fiera di te, mia dolce biondina"

Avevamo un rapporto che era estremamente difficile da capire e da distruggere.

Ma lei, riuscì a farlo come tutti sappiamo scopandosi il mio ragazzo, o meglio, ex ragazzo.

Non si era ancora fatto vivo e questa cosa mi tormentava, sebbene per poco.

Come poteva chiuderla lì?

Dopo che mi pugnalò al cuore, come poteva starsene tranquillo facendosi la storiella d'amore con la mia ex migliore amica?

Ma a quanto pare, l'unica che si preoccupava per gli altri e che si faceva mille domande sentendosi sempre in colpa per gli sbagli commessi, ero solo io.

Era come se non volesse affrontarmi, ma invece scappare dai suoi sbagli, voltare le spalle alla nostra relazione, ma soprattutto, voltare le spalle alla ragazza che diceva di amare perdutamente.

I miei pensieri e i miei dolori fecero spazio ad un rumore.

Un giro di chiavi, molto probabilmente.

Nicholas aveva fatto ritorno a casa

Ma dov'era stato esattamente?

"Sei qui, Noah?"

Lo vidi, in tutta la sua bellezza.

Indossava dei semplici jeans, una maglietta color senape e le Nike ai piedi.

"Sono sempre stata qui, Nicholas."

Lo vidi venirmi incontro, e una volta vicini, mi baciò.

Non avevo colto il perché di quel gesto fatto così incontrollatamente.

Aveva il sospiro affannato, e tremava, tremava troppo.

"Sento il cuore a mille."

Mi disse guardandomi

Gli sorrisi, e lo strinsi tra le mie braccia.

"Lo sento Nicholas. Che succede?"

Gli chiesi portando le mani sul suo viso.

"Ho perso la testa Noah."

Mi rispose davvero in modo così vago, che non riuscì ad afferrare il concetto.

"Per cosa?"

Gli chiesi aspettando obbligatoriamente una risposta

"Lascia stare. Ho fatto solo qualche errore."

Mi rispose staccandosi da quello strano abbraccio che pochi secondi fa, circondava le mie spalle

"Nicholas, sicuro di stare bene?"

Dissi con tono preoccupato

"Sì, va tutto bene Noah."

"Allora andiamo a prepararci. Che ne dici?"

Gli suggerì

"È meglio, decisamente."

Sorridemmo e immediatamente andammo in camera per andarci a sistemare per quella strana festa a cui ero stata invitata.

Non capivo cosa avesse spinto così tanto Nicholas a baciarmi e poi, tirandosi indietro per la spiegazione dell'accaduto.

Era decisamente così misterioso, e questo lo rendeva sexy ai miei occhi.

Però dall'altro lato, questa cosa frenava assolutamente i nostri rapporti.

Non avrei mai desiderato forse un ragazzo misterioso e vago sulle risposte che offre alla gente

Era estremamente convinto del fatto che tutte potessero cadere ai suoi piedi.

In un primo momento, non negai che anch'io avevo fatto già su qualche pensierino, ma non era assolutamente nulla di così poi tanto volgare.

Lo ritenevo un bel fratellastro.

Ma arrivati a quel punto, era giusto definirlo in quel modo?

Spazio autrice:

Ciao ragazzi, come state?

Ecco l'altro capitolo, spero vi piaccia.

Votatelo con una stellina e ci vdiamo al prossimo 🫶🏻

Baci 💋.




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