Capitolo 17

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Noah

Era già mezzanotte passata quando decisi di scendere al piano di sotto. In cucina.

Non riuscivo a smettere di pensare a Nicholas e che fine avesse fatto.

Era così divertente fare del male a qualcuno?

Ucciderlo di botte fino a lasciarlo senza vita disteso a terra?

A quei pensieri, un brivido mi percosse la schiena e aprì il frigo in cerca di un po' d'acqua.

Volevo solamente stare bene, e togliermi tutti quei brutti pensieri dalla testa.

Afferrai il bicchiere di vetro e una volta seduta sul divano, sentì un giro di chiavi.

Mi affrettai ad accendere la luce e mettermi davanti l'arco della porta della cucina, pur di constatare che fosse finalmente lui.

Appena me lo vidi davanti, dal forte panico, feci cadere il bicchiere di vetro pieno d'acqua, che avevo pochi secondi prima riempito.

Mi accasciai a terra e sentì mancarmi il respiro.

Vidi subito Nicholas afferrarmi e posò le mani sui miei fianchi, le stesse che erano piene di sangue.

"Cazzo Noah, stai bene?"

Mi chiese alzandomi da terra e facendomi sedere sulla sedia

"Nicholas, questa domanda dovrei farla a te."

Gli dissi con voce tremante

Si poteva ben notare che sul suo viso parecchi pugni gli erano stati dati

Aveva il sopracciglio e il labbro spaccato.

Sulle mani notai vari ematomi fare la loro comparsa e dalla camicia bianca, c'erano diverse macchie di sangue

Mi alzai immediatamente dalla sedia e mi diressi in bagno pur di disinfettare le varie ferite che si era procurato

Una volta tornata in cucina, lo vidi togliersi la camicia e subito, cercai di aiutarlo.

"Sdraiati Nicholas, ti disinfetto le ferite."

Gli dissi aiutandolo a sdraiarsi sul divano

"Perchè lo fai?"

Mi chiese fissandomi

"Fare cosa?"

Gli dissi iniziando a disinfettare la ferita sul labbro

"Perchè cerchi di evitarmi?"

Concluse infine la domanda che mi rivolse qualche secondo prima.

"Non lo faccio Nicholas, adesso taci o ti faccio male alla ferita."

Gli risposi guardandolo

"Non mi interessa Noah, è sempre meno doloroso del comportamento che hai con me."

Mi rispose afferrando il batuffolo di cotone che tenevo fra le mani

È colpa miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora